• Chapter 6 •

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«Tu... resti in città per le vacanze?» mi domandò Luke girandosi a guardarmi.
«No» risposi immediatamente «Vado a San Bart. Sullo yatch di famiglia»
«Ah...» rispose lui iniziando a dondolarsi sui piedi.
«Scherzavo. Non ho progetti» dissi sorridendo.
«Che cretino. Beh, neanch'io. Possiamo fare qualcosa»
«Vedremo» risposi guardandolo.
Luke rise e alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
«Ah, buon natale!» disse, prima di andarsene.
Rimasi fermo a guardarlo mentre si allontanava. Con un sorriso stampato sul volto.

Io e Luke eravamo su un taxi. Diretti a Brooklyn per andare da Dustin.
Quando arrivammo suonai il campanello e sentimmo lui che urlava «E chi cavolo è adesso?»
Quando aprì la porta scoppiò a ridere.
«Ciao» lo salutai ridendo.
«Ehi»
«Possiamo entrare?» domandai, passandomi una mano nei capelli.
«Prego signori. Di qua»

«Sono... bellissimi. Quanto ci hai messo a farli?» chiese Luke mentre si guardava intorno meravigliato.
«Dipende dal quadro. Ognuno segue un suo percorso naturale di morte e rinascita. Ad esempio per fare quello» disse, indicandone uno «ci ho messo due ore»
Io intanto mi guardavo intorno. Girando per tutto l'appartamento.
«È come se fossero entità assestanti, capisci?»
«E questa è anche casa tua?»
«Uh uh» rispose Dustin annuendo.
«È così... così semplice»
«Non mi interessa avere un castello. E tu? Quanti anni hai?» chiese incrociando le braccia al petto.
«Diciotto» rispose Luke.
«No» rispose scoppiando a ridere.

«Ogni volta che mi viene in mente un soggetto... o cerco di vedere l'immagine che vorrei dipingere... mi sembra-mi sembra sempre una stronzata... che non rappresenta quello che sono» dissi, mentre ero girato a guardare fuori dalla finestra.
«Michael tu sei quello che dipingi e questi schizzi sono meravigliosi» rispose, sfogliando il mio quaderno. «Dico davvero»
«Ma va sono solo scarabocchi stupidi. Cioè, molto infantili»
«No no amico, devi continuare su questa strada» disse guardandomi e continuando a girare le pagine «Almeno fino a quando il tuo stile non evolve... e prende forma. E per fare questo, devi sciogliere la mano. Anche se non ti senti ispirato devi sforzarti di disegnare... oppure non sarai mai un pittore. Comunque Michael, un bel soggetto ce l'hai»
Si voltò in cucina, dove c'era Luke.
«Eh?» domandai confuso.
«Ho detto che un bel soggetto ce l'hai»
«Oh» risposi rigirandomi a guardare fuori dalla finestra.
«Ma lui sta con te, no?»
«No» dissi scuotendo la testa.
«Scusa non sono affari miei. Non so come... mi sia venuto in mente»
«Ah tranquillo. Noi-noi non stiamo insieme»
«Ma a te piace» disse annuendo «O dovrebbe piacerti. Lo lascerò stare allora»
Abbassò lo sguardo e ricominciò ad osservare i miei disegni.

«È stata una figata» disse Luke girandosi verso di me.
«Ah ah» risposi annuendo.
«Lui è fantastico. Avrà un gran futuro non credi?» chiese il biondo entusiasta.
«Non è molto originale. Non so se farà strada» affermai sincero.
«Tu dici? A me sembrava bravissimo. Ehi! Hai trovato il tuo mentore. Non sei emozionato?»
«Nah è troppo montato»
«Che strano che sei. Ti ha detto niente di me?» chiese rigirandosi verso di me.
«No» risposi immediatamente.

Dopo cena mi misi sul letto a sfogliare un libro che era pieno di quadri.
Mi immaginai durante una delle mie mostre.
«Complimenti, molto bravo» mi diceva un uomo con gli occhiali.
«Ottimo lavoro Michael» disse una donna mentre mi stringeva la mano.
«La ringrazio» risposi sorridendo.
«Lei è un genio» continuò. «Oh, grazie. Molto gentile»
C'era anche Luke nel mio sogno.
Si avvicinò a me e mi domandò «Ma che hai fatto?»
Mi girai e, tutto quello che vidi, furono quadri bianchi. Era tutto completamente bianco.

«Non voglio perdere la casa!» urlò mia madre piangendo.
Ero sdraiato a letto ad ascoltare loro due che litigavano. Stavano andando avanti da due ore.
«Vivi non perderemo la casa, te lo prometto. Sono sicuro-» rispose Jack, tentando di confortarla.
«Ormai non ti credo più!» lo interruppe lei.
«Manterrò la parola» disse il mio patrigno.
«È sempre colpa di qualcun altro-»
«No, non voglio che-»
Presi il cuscino e me lo misi in testa.
Infine chiusi gli occhi. Cercando di addormentarmi il più in fretta possibile.

The Art of Getting By| MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora