«Ci sto» dissi entrando nell'ufficio del preside.
«Un secondo» disse alla persona con cui stava parlando al telefono. «Tre settimane. E devi comunque venire a lezione e fare gli esami»
«Si» risposi sorridendo.
«Ah questo lo sapevi già? Fatti dare tutti i compiti dai tuoi insegnanti. Se ne manca uno... non presentarti al diploma»
«Okay» dissi annuendo.
«Sparisci» disse lui sorridendomi.*
«Ci ho riflettuto molto Michael» mi disse Harris guardandomi «Non voglio farti alcuno sconto. Ma non credo che l'anima di una persona possa essere giudicata da stupidi esercizi per casa. Voglio solo un quadro. Un quadro significativo. Voglio che ti guardi allo specchio. Ascolta il tuo cuore e dipingi un'immagine... che parli veramente di te. Di quello che ti interessa. Di quello in cui credi. Può essere grande, può essere piccola... Puoi anche dipingere con la merda di pipistrello. Basta che tu sia sincero e coraggioso»
«Harris, non ha idea di quanto mi stia aiutando»
«Però!» mi interruppe lui «Però! Se scopro che menti, e che non hai disegnato quello che non hai mai avuto il coraggio di dire prima, io ti boccio. Non uscirai da questa scuola. E tutti i tuoi sforzi saranno inutili. Adesso vattene. Sparisci»*
Uscii dalla scuola pieno di libri e schede. Erano così tanti che non entravano nemmeno tutti nello zaino.
«Come stai?» mi domandò Luke affiancandomi. «Come va con Jack? Che cosa c'è di sbagliato se sto con Dustin?»
«Aveva detto che ti avrebbe lasciato stare»
«Sei stato tu a dirgli che non stavamo insieme!» mi disse guardandomi.
«Che cosa dovevo dirgli?»
«Perché che cosa dovevi dirgli?»
«Ancora con questi giochetti mentali» dissi sospirando e alzando gli occhi al cielo. «Sei traditore, sadico, fichetto e spudorato»
«Michael! Non c'era niente tra di noi!» urlò lui attirando la mia attenzione. Mi fermai per un attimo e lo guardai negli occhi.
«Ti chiedo scusa» aggiunse immediatamente.
«No, hai ragione. Senti... io devo andare. Se non consegno tutti i compiti dell'anno mi bocceranno»
«Cosa?» domandò Luke scioccato.
«Divertiti con Dustin. Felici di avervi fatti conoscere» dissi mentre camminavo via.*
Quando arrivai a casa vidi mia madre che mostrava la cosa ad una coppia.
Sorrise vedendo tutti i libri che avevo in mano. Mi diressi in camera mia e appoggiai tutto sulla scrivania.
Accesi la lampada, aprii il computer e mi misi a lavoro.
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The Art of Getting By| Muke
FanfictionMichael è un semplice diciottenne che vive a New York. Lui ritiene che, i compiti e l'impegno nello studio, siano solo delle perdite di tempo. Non immagina che, solo per una semplice sigaretta, la sua vita cambierà radicalmente. Dalla storia: «Prim...