Five; Nothing uhm?

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Sembrava con i piedi trafitti sulla terra, mi osservava, con gli occhi di un'azzurro cielo mentre si passava la lingua fra le labbra. Io restavo a guardarlo, a cercare di capire quale fossero i suoi pensieri, quali pensieri gli frullavano in testa e che non lo facevano muovere neanche di un passo.
Così, decisi di avvicinarmi io tenendo ancora le mani dentro la tasca del giubbotto di jeans.
Quando fui abbastanza vicina alzai la testa per guardarlo, lui pressò le labbra nascondendo un sorriso mentre scosse leggermente la testa. Era una situazione imbarazzante, forse per questo sorrisi anche io abbassando lo sguardo.

"Dai, cosa c'è che non va?" Chiesi ritornando a guardarlo. La sua pelle chiara, la maglietta bianca che copriva il suo petto magro e lo scalda collo che profumava di lui. Quando non rispose, comunque non mi arresi. Poggiai la mano fredda sulla sua guancia e lo sentì trattenere il respiro per un'attimo di secondo. La mia mano pallida accarezzo la sua guancia con il dorso lentamente mentre il suo sorriso si allargava contemporaneamente con il mio. Sembravamo dei bambini di undici anni alle prime armi, che non sapevano quando fare il primo passo.
Arrivai fino al suo collo, seguendo la mia mano con gli occhi fin quando non arrivò dietro la nuca e allora ritornai nei suoi occhi.
Mi avvicinai a lui piano, inclinando contemporaneamente la testa di lato. Le mie labbra sfiorarono le sue, lui sospirò come se si fosse arreso e ritirai la pancia all'indietro quando la sua mano strinse il mio fianco avvicinandomi di più.
Le mie labbra avvolsero lentamente il suo labbro inferiore creando uno schiocco. Vedevo i suoi occhi chiusi e le mie labbra si piegarono in un sorriso prima di chiuderli anche io e rifare il gesto di prima. Comunque rimasi delusa quando al terzo tentativo di approfondire il bacio lui si ritrasse, come se si sentisse in colpa.

"Perché?" Lo presi dal braccio con le sopracciglia aggrottate. "Perché ti sei allontanato?" Dissi ancora e lui scrollò il braccio dalla mia presa gentilmente. "Perché no Lil, non lo immagino così un nostro ipotetico primo bacio. Non dopo che hai visto Harry."

"Che stai dicendo? Cosa c'entra Harry?" Cosa diamine c'entrava? Perché doveva sempre essere in mezzo ad ogni cosa? "Lo sai benissimo cosa c'entra Harry. Non lo avresti mai fatto prima." Accennò un sorriso ironico come se stesse convincendo anche lui di quelle parole.

"Andiamo." Tagliò la discussione quando io stavo per controbattere. Scossi la testa. "No, vai tu. Devo sbrigare una cosa." Mi voltai iniziando a camminare verso la parte opposta velocemente, non volevo essere fermata.

Riconobbi l'appartamento di Harry. Il muro champagne e il portone nero di vetro. Presi un grosso respiro facendo entrare anche tutta l'aria gelida dentro di me. Non stesi molto con il dito sul campanello, non sapevo neanche se fosse tornato a casa già. Infondo lo avevo incontrato una ventina di minuti prima. Quando stavo per andarmene, la sua voce mi bloccò così come il respiro.

"Harry..sono Lily, puoi aprire?" Vagai lo sguardo mentre nervosamente mi mordevo il labbro e dondolavo nei miei talloni. Il silenzio mi faceva sentire l'ansia e quando la serratura del portone scattò feci uscire un lungo sospiro.
Spinsi il portone con la spalla e la mano, era sempre così pesante!
Tolsi il capellino di lana nero una volta entrata nel sottoscala dopo essermi asciugata i piedi nel tappetino d'ingresso, beh al contrario del mio appartamento non era tanto ordinato. Salì le scale, e quando sapevo di essere vicino il suo piano il cuore iniziò a martellare più forte del normale.
Deglutì il nodo alla gola e alzai lo sguardo per ammirarlo poggiato allo stipite della porta con le sopracciglia aggrottate.
Mi sorrise spostandosi. "Ciao." Dissi semplicemente e sgattaiolai dentro quando provò a baciarmi sulla guancia facendolo ridere.

Il salone era come ricordavo, solo che adesso era tutto più ..vuoto. Non era vissuta come una volta, non c'era il suo odore per la casa, i giubbotti appesi all'ingresso..
"Dammelo." Porse la mano verso di me e feci scivolare il giubbotto dalle mie spalle che lui afferrò subito dopo. Guardai la sua schiena mentre lo appendeva, spostai immediatamente lo sguardo quando si voltò.
Strinsi le maniche del mio maglione con le mani. "Io.."
Roteò gli occhi al cielo. "Vuoi qualcosa? Ho fatto la spesa prima.." Mi salvò dal mio silenzio e annuì per non creare altro imbarazzo.
Camminai dietro di lui verso la cucina, alcune buste della spesa erano ancora sopra il tavolo. Allungò la mano afferrando qualcosa che poi poggiò sul tavolo difronte a me e restai sorpresa vedendo la barretta di TWIST.

La presi osservandola mentre lui si poggiava sul mobile guardandomi con le braccia incrociate sul petto. "A te non piace.." Mormorai e alzai lo sguardo guardandolo. Fece spallucce "Vuol dire che ti ho pensato mentre facevo la spesa."
Come faceva ad essere così tranquillo a queste rivelazioni che mandavano in confusione il mio cervello non facendomi capire più niente?
A lunghe domande, ci sono anche lunghe risposte che io non riesco comunque a trovare.

"Grazie." Dio, questa discussione era imbarazzante. Di solito ero al mio agio con lui, ma adesso non più. Erano cambiate tante cose. Pressai le labbra e mi veniva da urlargli, piangere, abbracciarlo.

Morsi un pezzo dopo averla aperta e aspettai di deglutire prima di parlare. "Com'è andata a Boston?" Mi sentivo una cretina laureata, perché ero andata da lui? Si torna sempre nei posti in cui si pensa di stare bene.
Ma lui non mi ha fatto bene. Ogni cosa era progettata per farmi soffrire.
Lui mi guardò in silenzio e poi accennò un sorriso scuotendo la testa. "Non prendiamoci in giro. Sei venuta qui per sapere davvero cosa ho fatto a Boston? Lily, per favore. Non sei neanche confusa, sai quello che vuoi ma è quello che ti obblighi a non volere."

Lo guardai a labbra socchiuse e posai la barretta sul tavolo incrociando le braccia sotto il seno. "E sentiamo, cosa voglio?" Cercai di mettermi sulla difensiva, cercando di apparire quella forte, quella che ormai non provava più niente.
Lui si lasciò scappare una risata e si avvicinò a me che feci spontaneamente un passo all'indietro poggiando le mani sul tavolo dietro di me. "Credi ci sia bisogno di ricordartelo?"

"Sei così..così.." Sbuffai frustata guardandolo. Perché era sempre convinto di quello che diceva? Mi dava un fastidio indescrivibile. Si, perché forse aveva anche ragione. Ma non doveva essere così..

"Lo sai benissimo che hai bisogno di me." Quella frase mi fece scoppiare e lo spinsi. "Io non ho bisogno di te! Riesco a vivere benissimo anche da sola come ho fatto in questi mesi, chiaro?" Scattai facendogli alzare le sopracciglia.

"Allora perché sei qui? Non farmi dire a me la risposta." Rimase comunque con il tono tranquillo e calmo. Il problema era che lui sapeva come prendermi.
"Non lo so perché sono qui.." Non lo sapevo, veramente. Non sapevo neanche cosa volevo, da Niall..da tutte le persone che mi circondavano. Ero una confusionaria..lo guardai negli occhi quasi volessi dirgli che lui mi aveva ridotto così, anche se già lo sapeva benissimo.

"Perché provi ancora qualcosa per me." Poggiò le mani sul tavolo incastrandomi fra le sue braccia mentre non avevo via di scampo. Scossi la testa velocemente mentre lui accennava un sorriso sghembo. "Io non provo niente per te." Annuì di più a me stessa e lui se ne accorse, questo lo fece sorridere ancora di più.

E dio, era dannatamente bello.

"Niente uhm?" Si avvicinò a me con quel sorrisetto vittorioso mentre io perdevo completamente il controllo della situazione. "Niente." Dissi ormai poco convinta e questo fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Harry non perse tempo ad avvolgere le mie labbra con le sue mentre quelle sensazioni ritornavano a farsi spazio dentro il mio stomaco che mi spinse a portare la mia mano fra i suoi ricci ormai lunghi avvicinandolo di più a me.

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😚😚😚😚😚

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