Twelve; wonderful

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Inciampai quasi sui miei stessi piedi quando uscimmo dalla farmacia, Harry comunque non perse tempo ad afferrarmi dal braccio per farmi trovare l'equilibrio stabile. Alzai il viso verso di lui e lo vidi con lo sguardo quasi perso, mi piacerebbe sapere cosa pensi.

"La prossima volta ci andrò sola, in farmacia." Precisai trattenendo una risata che lui non perse tempo a far uscire. Non aveva fatto altro che lamentarsi durante la fila, borbottando. E poi era abbastanza imbarazzante, parlare con i suoi occhi addosso.

"Già pensi ad una prossima volta?" Sorrise mentre io sbattevo le ciglia come per mettere a fuoco quello che aveva appena detto. "La smetti?" Lo spinsi ridendo e lui mi strinse al suo petto, baciò la mia testa mentre con le sue braccia mi avvolgeva. Era meraviglioso stare nelle sue braccia, in questo modo.
Sospirai e non mi accorsi di aver chiuso gli occhi se non prima di averli aperti. Con una mano stringevo ancora la busta bianca contenente le pillole del giorno dopo che avevo acquistato, quindi utilizzai solo un braccio per avvolgere il suo collo alzandomi sulle punte.

"Andiamo a prendere questo caffè." Mi baciò il naso quando sollevai il viso per guardarlo, il mio cuore non trattene un sobbalzo a quel gesto. Che anche se era insignificante da Harry cambiava totalmente significato. Era dolce, innocente. Annuii d'accordo con lui e mi scollai di malavoglia dall'abbraccio per poi seguirlo verso il bar dall'altra parte della strada.
Come le bambine mi aiutò ad attraversare, portando la sua mano sul mio basso schiena e non mi trattenni nel sorridere. "Che premuroso che sei!" Risi quando mi guardò quasi male. "La prossima volta farò bene a farti cadere." Puntualizzò con un sorriso. Spalancai la bocca, tutto questo con ironia. "La prossima volta farò bene a non prendere la pillola." Scherzai mantenendo lo sguardo su di lui che aggrottò le sopracciglia storcendo la bocca mentre con una mano riuscì ad aprire la porta di vetro, entrò prima lui e io lo seguii dentro mentre teneva la porta aperta per me. "Con questo vorresti dirmi che se non te lo avessi imposto, non l'avresti presa?" Il mio sorriso svanì a quella domanda, mi accorsi che era diventato serio. Non c'era un ombra di sorriso sul suo volto.

"Non so cosa intendi." Lo superai camminando verso un tavolino libero. All'interno c'era odore di cornetti appena sfornati, aroma di caffè..e lavanda. Probabilmente qualcuno aveva spruzzato troppo profumo, ma non era sgradevole. "Sai benissimo cosa intendo." Rispose lui alle mie spalle mantenendo un tono di voce tranquillo, probabilmente per non attirare l'attenzione anche se non c'erano molte persone. Decisi di stare in silenzio e tirai la sedia alzandola in modo da non creare rumore, appena mi sedetti poggiai i gomiti sulla superficie appena pulita. Lui si sfilò il giubbotto, appendendolo successivamente sulle spalle della sedia. Indossava una camicia che le cadeva quasi a pennello, era con delle motociclette sparse un pò ovunque. Mi persi ad osservare come le ali delle due rondini si riuscivano a vedere, una collana con un crocifisso era poggiata al centro del suo petto. Alzai lo sguardo su di lui, che al contrario mio ancora aspettava una risposta. "Probabilmente non ci avrei pensato, tutto qui." Dissi mentre torturavo la pellicina del mio pollice.

"Non ci avrei pensato." Accennò una risata per niente divertita. "Certo, perché avere un bambino cosa sarà mai?" Continuò e roteai gli occhi. "Sei drammatico, Harry." Borbottai senza guardarlo, concentrando il mio sguardo invece sulla superficie del tavolino lucida. "Ah, io sono drammatico!" Alzò le mani in aria con fare disperato e io stavolta lo guardai. "Ti prego non iniziare." Dissi a bassa voce e lui sbuffò dandomi ascolto.

Ordinammo due caffè, lui come al suo solito lo prese amaro mentre io consumai quasi due bustine di zucchero prima di iniziare a bere. Mi scottai la lingua ma non gli diedi molto peso. Lui se ne accorse e lo vidi mordersi il labbro probabilmente per non ridere ma alla fine finimmo per ridere entrambi, forse anche per la discussione stupida che avevamo affrontato pochi minuti prima. Questa volta lasciai pagare a lui, sapevo che con Harry anche se avrei insistito avrebbe trovato sempre un modo per vincere.

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