Twenty-one; Confusion

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Due cose ero sicura accadessero nella mia vita:
1. La continua iella di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
2. Avere un non so che di attrazione verso i problemi.

Mi voltai scorgendo il viso di Harry. I capelli sciolti e morbidi cadevano nelle sue spalle e le sopracciglia aggrottate facevano capire il suo chiaro smarrimento. Avrei voluto baciarlo proprio dove c'erano le pieghe, nella sua fronte, per calmarlo un po'. Ma chi calmava me in quel momento dove la confusione stava vincendo la sua battaglia nella mia mente?
Mi ritrovai con le mani sudate, le spalle al muro ma forse potevo trovare una soluzione per sfuggire, un altra volta. Perché la verità era troppo delicata e grande da dire li, su due piedi come se fosse uno schiaffo in pieno viso.

Scossi freneticamente la testa. Avevo il cuore che mi tremava come se dentro ci fosse ghiaccio, speravo si sciogliesse presto questo stato di vulnerabilità in me che non aiutava affatto ad affrontare le situazioni che la vita mi poneva davanti. «Io..insomma, noi.– indicai la commessa che sembrava in uno stato di shock ma poi sbalzò sugli attenti.– non ci vediamo da poche settimane. Era la mia vecchia compagna del liceo.» Pregai con tutta me stessa che la ragazza fosse sveglia come sembrava. "Oh si, non la vedo da un po' quindi appena l'ho vista passare ho pensato di fermarla." Lei parla in modo tremante ma poi si calma, la situazione sembra abbia preso la piega giusta ed allora emetto un sospiro di sollievo.

Harry annuisce, la confusione viene rimpiazzata da un sorriso accennato. Mi sembra di vedere delusione nel suo volto ma non ne sono convinta. "Molto piacere allora." Così mentre Harry e la ragazza, commessa, aiutante, si presentano io inizio ad analizzare quello che sta accadendo dentro di me. Ovvero che aspettavo un bambino, ovvero che il padre fosse Harry ed è anche vero che non sapevo come dirglielo.

Quando uscimmo dal negozio la mia mano trovò la sua, sentii il suo tatto morbido ed il palmo leggermente screpolato dal freddo probabilmente. Mi guardai a destra e a sinistra prima di attraversare senza lasciare la sua mano come fossi una bambina ed avessi paura di attraversare la strada da sola. Harry al mio fianco non parlò, la sua testa era da altri parti ed io volevo sapere cosa gli passasse. Quale fosse il suo pensiero in quel momento.
"Perché passavi di qui?" Chiesi, lui sembrò indugiare un po sulla risposta ma poi alzò le spalle con superficialità. "Niente, facevo una passeggiata." Non mi guardò negli occhi, ed allora qualcosa iniziò a puzzarmi sotto il naso. Perché non mi diceva la verità? Non che io fossi il contrario, ma avevo forse una buona ragione per rimandare la rivelazione un altro po'. Di abortire non lo pensavo neanche lontanamente, non avrei mai fatto qualcosa del genere. Togliere la vita a qualcuno la trovavo una delle cose più brutte e melense che si possa fare. Sapevo che avrei dovuto dirglielo, perché poi sarebbe stato anche evidente e certe cose non puoi nasconderle. Sopratutto un pancione. Solo al pensiero mi sentivo male ed emozionata contemporaneamente.

«Ci prendiamo un caffè, ti va?» Abbassò lo sguardo sul mio viso ed io scossi leggermente la testa. La caffeina non credo mi avrebbe aiutato, già avevo difficoltà a dormire anche senza. Non volevo peggiorare la situazione. «Mi prendo un gelato, ne ho più voglia.» ammisi e lui accennò una risata quasi ironica. «Voglia.»
«cosa?» Chiesi confusa e lui scosse la testa decidendo di lasciar perdere. Perché avevo un brutto presentimento? Se sapesse già qualcosa? Il che sarebbe un po impossibile visto che a saperlo erano solo tre persone..che con Harry non avevano nessun contatto.

All'interno del bar era presente musica country, i tavolini sparsi al centro ma decidemmo di sederci laterali in modo da non essere proprio in vista. Harry difronte a me giocò con un posacenere di vetro, facendolo girare su se stesso. Mi guardai le unghia corte, con lo smalto lilla e delicato che a stento si vedeva.  «Mi vuoi dire che ti prende o dobbiamo stare nel silenzio continuo?» Alzai la testa verso di lui. La sua mascella si tese e ci stese un po a guardarmi, il colore dei suoi occhi adesso più scuro e mi fece quasi paura.
«Magari sei tu quella che mi deve dire qualcosa, no?» La sua voce fu così profonda ed intimidatoria da farmi accapponare la pelle. Allora da quel momento intuii che lui sapeva.
Deglutii il groppo alla gola, sentii le mie guance essere solleticate da delle lacrime ed allora non persi tempo ad asciugarle per mandarle via. «Che cosa sai tu?» Sussurrai con il fiato corto. Ogni singola parte del mio corpo tremava come se fossi nuda nella neve, perché più o meno la situazione era quella. Così fredda e priva di sentimenti.
«Smettila di girarci intorno, ti rendi conto che stiamo parlando di cose serie?!» Mantenne la voce bassa per il semplice motivo che ci trovassimo in pubblico o so che probabilmente avrebbe urlato anche se Harry era uno molto tranquillo di natura.
«Non stiamo ancora parlando di niente, Harry.»
«Volevi che io partissi a Boston prima di dirmelo o hai in mente altro? Cosa cazzo ti frulla in testa da tenermi una cosa così..così..» Le parole gli morirono in gola ed allora io lo guardai. «Sbagliata?» Chiesi esitante.
«No. Delicata.» Fu come se mi tolse un sacco di pietra dallo stomaco ed allora tornai a respirare regolarmente. Le sue mani strofinarono nel suo viso in modo frustato, nessuno dei due era pronto a quello che sarebbe successo.
«Sei incinta, ed io non so come reagire Lily. Non so se essere incazzato o se essere felice, se avere paura che tutto andrà male.» Sospirò lasciandosi andare e poggiando lo schienale nella sedia.
«Lo so..lo so, io..io volevo solo aspettare che capissi anche io cosa sta succedendo Harry.» Farfugliai ma comunque non mentii. Era quello che pensavo veramente. Mi sentivo confusa, come persa. «Sta succedendo quello che non doveva succedere adesso.» Si alzò e mi ritrovai ad alzare il viso per guardarlo. Ed ebbi paura che sarebbe scomparso di nuovo. Che mi avrebbe lasciato sola. «E quindi?»
«Quindi non lo so, ho..ho bisogno di tempo per riflettere. Sono confuso.»

Lo guardai. Mille domande mi ronzavano in testa, ma una che si ripeteva continuamente era solo una: chi aveva detto ad Harry che aspettavo un bambino?

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Se ci sono errori correggerò, scusatemi il ritardo ma sono presa dalla nuova storia..mancano pochissimi capitoli alla fine di questa.

Un bacio

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