Back • Harry Styles

Ten; Intimate.

Quando Harry fermò la macchina alzai lo sguardo dalle mie mani per ammirare il panorama mozzafiato difronte a noi. Non sapevo esattamente dove ci trovassimo, davanti a noi c'era Londra e le sue luci. La luna splendente, il cielo quasi nero e sorrisi vedendo le stelle che mancavano in città. Durante il viaggio, non avevo fatto caso a dove mi stesse portando. Ma pensavo se avessi fatto la decisione giusta, se quello che volevo era veramente passare questa notte con lui e sopportare tutti i rimpianti non appena avrei messo tutti i pezzi insieme della mia scelta.

"Non ci pensare." Harry mi lesse quasi nel pensiero e tornai alla realtà voltando il viso verso di lui. Sospirai quando la sua mano si poggiò sulla mia coscia scoperta, che al contatto con il contrasto di temperatura si ricoprì di pelle d'oca quasi da far male.

"Non ci penso..va bene." Quasi farneticai e il ragazzo riccio accanto a me non trattenne un sorriso tenero contornato dalle due fossette adorabili, non riuscì a non sorridere anche io solo guardandolo. In quel momento non pensai, non mi preoccupai neanche di cosa avrebbe pensato Louis visto che non sarei tornata a casa come avevo stabilito e come era mia abitudine fare. Ma Harry mi sconvolgeva totalmente i piani, e non era la prima volta.

"Vieni qui." Bastarono semplicemente due parole per far iniziare una serie di avvenimenti nel mio corpo; le guance pizzicare, il cuore martellare e sentivo quasi il fiato corto mentre le mani mi sudavano fredde. Sapevo benissimo che cosa intendeva con il venire da lui, non era solo avvicinarmi, ma assumere una posizione più intima che ovviamente mi avrebbe creato disagio.
Lui come al solito mi lesse nel pensiero, sorrise di nuovo divertito spegnendo totalmente il motore della macchina che subito fece nascere il silenzio intorno a noi.

Sentì il mio cuore sobbalzare,quasi, nel momento in cui spostò il suo sedile all'indietro in modo da creare lo spazio per me. Harry non era mai stato nervoso quando si trattava di queste situazioni, che a me facevano andare completamente in palla. Ma avrei potuto giurare di averlo visto nervoso, nel modo in cui i suoi occhi incontrarono i miei e subito non perse tempo a sorridere anche con quelli.
Trovai tenero il modo in cui mi porse la mano aspettando che io mi aiutassi con quella per soddisfare la sua richiesta, dopo vari secondi di pensieri fra me e me accettai pressando le labbra fra di loro.

Afferrando la sua mano portai la gamba sinistra vicino al suo fianco destro, così come portai quella destra al suo fianco sinistro ritrovandomi a cavalcioni su di lui. Le mie mani sudaticce si poggiarono spontaneamente sulle sue spalle larghe, grandi. Capì subito che si era allenato più del solito quando con una mano accarezzai fino al suo bicipite seguendo con lo sguardo i miei movimenti.

Harry allontanò la schiena dal sedile facendomi automaticamente stringere le gambe per paura di cadere. Si tolse il giubbotto color caramello che indossava, rivelando la camicia con disegni astratti che anche se era strana a lui stava divinamente.

Il suo giubbotto adesso era steso sul sedile del passeggero come prima gli era capitato di metterlo. "Leviamo anche il tuo, che dici?" Sussurrò facendomi seccare la gola, lo sentii quasi sospirare come se si stesse trattenendo quando si avvicinò a me con il busto, le sue mani accarezzarono le mie spalle dolcemente sfilandomi anche il trench nero che indossavo per poi fargli raggiungere il suo.

Chiusi gli occhi poggiando la fronte sulla sua spalla nel momento in cui le sue mani accarezzarono i miei fianchi sopra il tessuto del vestito. Mi feci coraggio a premere in modo delicato le mie labbra nella sua mascella ricordandomi quanto amava che quel punto venisse baciato. Con Harry non era quasi mai scomparsa la paura di fare qualcosa di sbagliato, nonostante lui mi mettesse sempre al mio agio tranquillizzandomi. Non ero mai stata una sicura, sicura delle decisioni, delle azioni che avrei dovuto compiere e credo che faceva semplicemente parte di me.