Letters

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Mi rigiro tra le mani i fogli di carta. La scrittura è armoniosa, ma piccolissima.

Non riesco a credere che Niall mi abbia aperto il suo cuore così, dandomi queste lettere. La sua mano tremava. Butto i capelli all'indietro e chiudo gli occhi. Riesco a sentire la sua sofferenza sulla mia pelle.

- Hey tu.

Mi giro. Bob mi guarda, severo. Abbassa gli occhi sull'orologio: - Il coprifuoco è scattato da ormai due minuti.

Annuisco. Non ho neanche voglia di ascoltarlo.

- Mi ritiro subito nella mia stanza, non preoccuparti - rispondo, atona. Sembra che la sua breve e passionale storia con la signora della mensa sia terminata in modo tragico.

Entro nella mia camera. La luce è accesa.

- Mi ha davvero detto così, lo giuro! - Sam ride sguaiatamente, in direzione di Louis. Lui ha le lacrime agli occhi.

Li guardo, forse per un secondo, ma in questo secondo non posso fare a meno di pensare a quanti segreti nascondo loro.

Scuoto la testa e mi infilo le lettere nella borsa.

- Oh, ciao tesoro - lui si avvicina velocemente, per schioccarmi un bacio: - Sam mi stava raccontando di una cosa che... Non importa.

Sorride timidamente e poi indietreggia. Sento il suo bisogno di parlarmi.

Ci guardiamo intensamente. Era da un po' che non fissavo i suoi occhi.

Sam ci osserva dall'esterno, per paura di entrare nel nostro campo magnetico: - Vado da Zayn, questa notte.

Ci saluta, indecisa, e si volatilizza.

Mi gratto la testa e guardo la moquette: ci sono delle macchie sospette da quando sono arrivata. Sembra quasi a pois.

- Allora - inizia. Si siede sul mio letto ed indica il posto vicino a lui: - Come stai?

Rimango interdetta. Era di questo che voleva parlarmi?

Mi siedo accanto a lui, del tutto impacciata.

- Bene.

Eccetto lo stato di Niall che mi rattrista. Ed il tradimento commesso. Ed un po' tutto.

- Perché? - continuo. Gli sorrido, o almeno ci provo.

Mi sento così sbagliata. Fuori posto, accanto a lui.

- Non abbiamo parlato molto, ultimamente - continua. Le sue dita giocherellano con la tasca dei miei jeans: - E con quello che ti è sucesso, dovresti sfogarti un po'.

Annuisco lentamente.

La verità è che credo di non aver ancora realizzato di avere un fratello. E degli amici.

- Non ho molto da dire - faccio la vaga, guardando questa volta, il soffitto: - E' successo. E non posso fare finta di niente. L'ho accettato. Posso cambiare la mia vita, ma non posso diventare figlia unica.

Non penso che abbia capito le mie parole. Faccio fatica a capirle perfino io.

- Non vuoi parlare, quindi.

Sbuffa ed alza il sopracciglio. Scuoto la testa.

Lui annuisce lentamente.

Il silenzio ci separa totalmente. Mi sento a disagio.

Le mani di Louis tremano, come se non avessero la minima idea di cosa fare.

Poi me le ritrovo sulle guance. E mi trovo la sua bocca sulla mia.

AmnesiaWhere stories live. Discover now