The toilet

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Mi mordo il labbro.

Harry guarda lo schermo: - Chi è?

Ho salvato Zayn, Z., sul mio telefono. Spero che lui non capisca. Afferro il telefono in fretta e blocco lo schermo. Sono consapevole del fatto che il messaggio sia ancora lì e che un semplice tocco di Harry potrebbe farlo riapparire. Ma è più o meno ciò che fanno le tartarughe quando si sentono in pericolo, si ritirano nel loro guscio-casa pur sapendo che il pericolo potrebbe prenderle in mano o distruggerle sotto la propria ruota.

- Cosa mi nascondi? - il suo sorriso è preoccupato. Cerca di afferrare il telefono che ho in mano e alla fine ci riesce. Lo sblocca.

- Z.? Z. la formica?

Cerco di ridere, ma evidentemente non sono convincente.

- Cos'ha Zayn di tanto importante da dirti?

Alzo le spalle: - Non saprei. Non dice cose importanti di solito.

Lui annuisce. I suoi capelli ballano. Alla fine, sorride: - Moccio... Come mai?

Gli occhi tentano di spalancarsi ma, fortunatamente, non ci riescono. Devo inventare qualcosa. Devo.

- Oh, be', lunga storia.

Complimenti, Rain, ancora più convincente.

- Raccontamela - risponde, torturandosi le mani: - Abbiamo tutte le vacanze di Natale per parlarne.

Inarco gli angoli della bocca: - Giusto. Allora, tutto è cominciato quando siamo finiti insieme nel bosco, sai, quando siamo andati in campeggio?

Lui annuisce.

Bene, il primo passo è superato.

- Ricordi che avevo la febbre?

Annuisce ancora.

Un sospiro di sollievo: - Avevo anche il raffreddore. Da lì, è nato il soprannome Moccio.

Lui sorride. Sembra rilassarsi. Mi consegna il telefono e si porta le mani dietro la nuca: - Non era così lunga, alla fine. Tanto meglio. Avremo più tempo per noi.

Guardo velocemente lo schermo. Harry ha visualizzato il messaggio e ciò significa che Zayn lo noterà e che mi scriverà nuovamente.

- Più tempo per noi... - ripete, mentre avvicina le sue labbra alle mie e mi accarezza la guancia.

Cancello Z.. Cancello il resto. Chiudo gli occhi e lascio che il sapore delle sue labbra si mescoli con il sapore del mio burro-cacao. Le sue mani mi accarezzano il collo e vengono immediatamente sostituite dalla sua bocca. Dai punti sfiorati parte una scarica di adrenalina che percorre tutto il mio corpo. Vibro come se fossi la superficie di uno strumento musicale, il cui spartito è dettato dai miei gemiti.

Non credo che ci sia anche il rumore di un campanello, nello spartito.

Harry si stacca, roteando gli occhi. Si da un'occhiata ai pantaloni. Io mi sistemo e mi alzo in piedi. Lui mi afferra le spalle: - Tranquilla.

Va ad aprire la porta.

- Harry!

Una voce squillante si disperde in tutta la casa.

- Ciao, Gemma.

Si abbracciano talmente forte da diventare un corpo solo. Lei mi guarda.

- Oh, lei è Rain - Harry si accorge del fatto che sua sorella mia stia studiando e si avvicina a me.

Le tendo la mano, incapace di parlare.

Davanti a me, c'è la prima vittima di Louis.

- Immagino che tu sappia tutto - comincia, sorridendo: - Si capisce dalla tua espressione.

AmnesiaWhere stories live. Discover now