Post-it

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- Il meteo ha previsto pioggia - Harry mi sorride, mentre sono tutta impegnata nel ricordare la combinazione.
- E con questo? - domando sarcastica, riuscendo finalmente nel mio intento.
Aperto l'armadietto, cadono una decina di biglietti con frasi scritte, disegnini e proposte sconce.
- Mi hanno presa per facile, wow - dico, leggendo schifata le parole prodotte dalla fantasia sporca dei ragazzi.
- Ne hai perso uno - Harry si china per terra e raccoglie un bigliettino di carta.
- Se Tomlinson non ti vuole, ci sono io, baby, possiamo... O no, questo non lo leggo - Harry inarca il sopracciglio, quasi traumatizzato.
- 'Provare tutte le posizioni del kamasutra con la nutella sparsa per tutto il corpo'? - recito, leggendo il contenuto di un altro.
Il riccio trattiene a stento una risata: - Probabilmente, se non avessi abbassato i pantaloni a quell'idiota davanti a tutti...
Effettivamente, è colpa mia.
- Li hai presi, i permessi? - chiedo, cercando di cambiare argomento.
Sono più che irritata. Dopo aver passato un weekend così calmo e rilassante - ogni riferimento al massaggio di Harry è puramente casuale - mi tocca essere presa per una ragazza dai facili costumi. Per colpa mia, lo ammetto. Come scherzone non è stato il massimo.
- Sì, il preside ha acconsentito subito - mi consegna due fogli rosa, guardandomi vittorioso ed io gli pianto automaticamente un bacio sulla guancia.
Arrossisce, sorridendo, poi abbassa il viso.
Lo guardo innocentemente, non rendendomi conto dell'azione appena compiuta.
- Ci provi anche con l'anoressico, ora? - una voce indistinta tra folla emette questo commento poco carino e mi induce seriamente a commettere un omicidio. Se solo ne capissi il mittente...
I presenti sono accomunati da una risata generale, mentre, davanti a me, Harry diventa sempre più piccolo. Sbuffo, lo afferro per un braccio e lo porto via da quell'inferno pieno di vampiri assetati di sangue.
Entriamo in classe, per metà ancora vuota. Non menziono l'accaduto, visto che la delicatezza non è una delle mie doti principali. Finirei sicuramente per ferirlo.
- Come mai ci tieni così tanto, ad andare da Niall? - mi domanda, tirando fuori un libro dalla sua borsa.
- Non so... - rispondo, mordicchiando l'interno della mia guancia: - Sarebbe carino, andare a fargli visita.
Liam entra in classe a testa bassa, con la borsa a tracolla: si siede nel banco accanto al nostro e vi posa la cartella. C'è qualcosa appiccicato sulla tasca.
- Oh, un post-it - osservo, affatto sorpresa: - Perfino lo sfigato va con la troia.
Roteo gli occhi e mi accascio completamente sul tavolo.
- Sarei andato con una troia? - chiede retoricamente Liam.
Harry mi poggia una mano sulla spalla, mostrandomi tutto il suo sostegno: - Lunga storia. A proposito: perché sabato non sei venuto?
Liam inizia a balbettare e si nasconde dietro la borsa: - Ho avuto problemi a casa.
La campanella suona ed il signor Davis entra in classe, seguito da Zayn che cammina con una disinvoltura innata.
Si siede accanto a Liam, gustandosi il potere che ha su quest'ultimo.
- Allora, ragazzi - il professore sfrega le mani e si appoggia alla cattedra: - Questo weekend, mi sono dedicato totalmente alla lettura dei vostri temi.
Lo scontento generale invade la classe.
- Alcuni sono davvero ottimi - dice, guardando il gruppo di Drew: - Altri, poco approfonditi.
Queste parole mi colpiscono come una freccia scagliata da Jennifer Lawrence.
- Non avete cercato abbastanza in voi stessi. Se non conoscete il vostro passato, come fate a definire la persona che siete ora? Ma soprattutto, come realizzerete il vostro futuro, non tenendo conto degli errori fatti nel passato?
- E chi non ha passato cosa dovrebbe fare? Smettere di vivere?
Le parole escono dalla mia bocca, prima che io riesca a fermarle.
L'intera classe si gira verso di me ed il professore mi scruta a bocca aperta, interdetto.
- Sì, insomma - continuo, cercando di spiegarmi meglio: - Pensi alle persone che soffrono d'amnesia...
Termino la frase vagamente, cercando di non attirare l'attenzione su di me.
Tutti i presenti mi guardano confusi, fatta eccezione per Harry, Liam e Zayn, che fingono nervosamente di non essere attenti.
- Non so davvero cosa risponderti, Rain - ribatte il signor Davis, scuotendo la testa: - come mai questa domanda?
- Una curiosità - mi affretto a dire, sorridendo convincente.
Il professore annuisce e ritorna al suo discorso: - Alcuni di voi, dovranno rifarlo.
Inutile dire che io ed i miei tre amichetti ci sentiamo tirati in causa.
Liam mi passa un bigliettino: - da parte di Zayn - sussurra, con mano tremante.
Me lo porge quasi scottasse. Lo apro lentamente:
'Ma scopi come i ricci o con i ricci?'
Sotto questa frase sgradevole, ci sono due disegnini.
Sono Harry e Liam, uno decorato da ricci scuri e l'altro da chiari.
Entrambi sono sormontati da due vignette stile fumetto.
'Vomito per piacere' dice quella di Harry.
'Mi taglio e non i capelli' quella di Liam.
Scoppio di rabbia.
- Zayn, sei un dannato stronzo!


***

AmnesiaWhere stories live. Discover now