Soap Opera

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- Che noia.

Scar afferra il telecomando dalle mie mani e si affretta a cambiare canale.

Io incrocio le braccia a mo' di bambina, affondando sempre di più nella poltrona.

- Ora non conoscerò mai il destino di Oyku e Ayaz.

- Uno dei due morirà per una malattia mortale. Finisce sempre così - lei alza le spalle e continua a fare zapping, andando a finire su una televendita.

Che palle.

- Non saprei. E' una telenovela. Sì, accadono cose brutte nelle telenovelas, ma... - comincio, contrariata, pensando ad un finale felice per la coppia carina.

- Tipo? - Zayn si intromette nella conversazione, apparendo alle nostre spalle. Si lascia cadere sul divano accanto a Scar. Sta sgranocchiando una carota così rumorosamente che sono tentata di andarmene.

- Incidenti - comincio, contando le mie parole sulle dita: - amnesie, amori impossibili, la protagonista è vittima di sfortune infinite, malattie, morti varie e cose del genere. Ma di solito sono storie a lieto fine. 

Zayn mi guarda scioccato, quasi. E' stupito dalla mia profonda conoscenza.

- Dovevo pur far qualcosa, in ospedale - mi scuso, pensando ai mille episodi di Beautiful, Cherry Season, Un Posto Al Sole ed Il Mondo Di Patty visti.

- E questo è il motivo per cui non esiste niente che assomigli alle telenovelas nella vita reale - conclude Sam, cambiando ancora canale. Il suo sguardo è triste.

Zayn analizza le nostre parole quasi fossero un postulato matematico. Poi dice: - Eccetto la tua vita, Rain.

Alzo un sopracciglio: - Assolutamente no. La mia vita non è una...

Lui scoppia a ridere di gusto. Si alza e si siede sul bracciolo della poltrona dove sono seduta io.

- Balle. Hai o non hai avuto un'amnesia? Sei o non sei vittima di sfortune infinite?

Lo guardo dritto negli occhi. Ha la faccia da saccente: - Non ho amori impossibili, né malattie e, oltre i miei genitori, non è morto nessuno che mi stesse a cuore. La mia vita non è una telenovela.

Butto giù quando il viso di Ashley appare nella mia mente. Qualcuno è effettivamente morto. 

Mi alzo, non volendo sentire altro e vado in cucina. Zayn mi segue e si appoggia allo stipite della porta.

- Noi tutti siamo malati. La pazzia è una malattia, giusto? - afferra una mela dal centrotavola ed inizia a mordicchiarla. Non stava mangiando una carota?

Raggiungo il frigo, afferro una bottiglia d'acqua e la poggio sul bancone. Poi afferro un bicchiere di vetro.

- Ma comunque, non ho amori impossibili. Non più almeno.

- Beata te.

Non riesco ad afferrare il bicchiere in modo esatto, le mie dita sembrano essere di burro per la stanchezza, infatti il contenuto si versa interamente sui miei vestiti.

- Dio! - lascio il bicchiere nel lavandino e, mentre Zayn ride di me, io mi affretto a spingerlo e ad andare al piano di sopra.

Arrivo in camera giusto in tempo per vedere il mio cellulare in carica illuminarsi. Il viso di Harry è sorridente sullo schermo.

Rispondo velocemente, contenta: - Hey.

- Hey - mi saluta, dolcemente: - Come sta andando?

Mi sfilo il maglione con una mano, cercando di non far cadere il telefono: - Sta andando... bene. Louis ha mangiato molto a pranzo.

AmnesiaWhere stories live. Discover now