18.00

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Erano le 18.00 , l'ora in cui avrei dovuto incontrare Marco o imbucarmi al firma copie, esattamente non sapevo cosa avrei dovuto fare, o dove sarei dovuta andare. Non sapevo nemmeno se mi avesse preso in giro.. Ma ci andai lo stesso. I minuti passarono ma quando vennero le 18.30 pensai davvero che non avrei visto nessuno e decisi di incamminarmi verso casa.
A quel punto da dietro sentì chiamare : "Emma ?  "
risposi  :"...mmm... Si??!".
Si avvicinó guardandosi intorno, Aveva il cappuccio e mi prese e mi portó in un piccola via, con si e no quattro appartamenti.
C'era poca gente, si tolse il cappuccio e gli occhiali e con i suoi occhi dolci mi guardó e mi disse :" scusami per il ritardo mi avevano detto che sarebbe durato un'ora ma in verità si è fatto per le lunghe."
Io ero contenta che avesse mantenuto la promessa, e non mi importava più quanto avessi aspettato, adesso ero con lui. Non mi importava del resto.

"E mo dove me porti?"
Pensai a un posto dove potevamo stare tranquilli, con poca gente, e dove lui potesse sentirsi libero di essere se stesso.
"Possiamo andare a Castelvecchio? È a 10 minuti a piedi da qua e a quest'ora non credo ci sia tanta gente."
"Ok,vamos."

Ci siamo incamminati, era ben coperto ma non passava comunque inosservato, era un bel ragazzo e ogni ragazza si sarebbe girata a guardarlo. Così mi tolsi la sciarpa e gliela diedi, in modo tale si coprisse la barba, e passasse tra le persone come un ragazzo strano, ma non disturbato o riconosciuto.
È stata una bella camminata, abbiamo riso,lui ha fatto lo scemo.
Quando arrivammo, salimmo le scalette che portavano a una bellissima visuale di Verona. Erano scalette in mattone,non molto stabili e infatti lui mi diede una mano e mi accompagnó al piano di sopra.
Era bellissimo ciò che i nostri occhi stavano vedendo. Il cielo era una moltitudine di colori, sfumature e sfacettature diverse.

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