Rottura della quotidianità..

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I giorni passavano. Io ero impegnata ad andare a lezione alla mattina e studiare nel pomeriggio. Ale frequentava altri corsi, quindi molto spesso ci si beccava alla sera in appartamento o al bar per l aperitivo.

Finalmente era Venerdì. Per il weekend mi ero programmata di dedicarlo a me e eventualmente al divertimento con gli amici.
Stranamente mi ero svegliata di buon umore e avevo in programma un giro in centro per prendere il regalo di compleanno a mia mamma. Ale era a lezione quindi me la presi con calma, guardai alcuni negozi ma nulla che mi ispirasse. A quel punto mi venne in mente che il weekend in cui ero tornata a casa io e mia mamma eravamo andate a far shopping e mi aveva mostrato un cappello da OVS che le piaceva molto. Decisi di andare a vedere se c'era ancora. Attraversai Piazza Bra, dove c'era , come sempre, un macello di gente e entrai nel negozio, non guardai molto in giro, vidi immediatamente quel cappello e lo comprai.

Ero felice, sapevo che mamma sarebbe stata contenta e per una volta il regalo le sarebbe piaciuto. Tornai indietro verso il corso centrale ma mi resi conto che per quanta gente potesse esserci in piazza Bra di solito, quel giorno era veramente affollata. Vidi un gruppo di ragazzine intente a finire un cartellone, ragazzine tutte agitate con un CD in mano o con fascette in testa. Mi girai e vidi che in quel CD c'era la foto di Marco, e in quelle fascette c'era il suo volto.

Era il giorno del firma copie!!
Quindi Marco era a Verona ed era nella stessa città dov ero io. Volevo incontrarlo, volevo abbracciarlo ma non potevo. Non avevo il CD, non avevo niente. Amareggiata e un po' affamata decisi di andarmi a prendere un gelatino e allontanarmi da tutta quell'euforia che c'era nell'aria.

Appoggiai le borse in una panchina e mangiai il mio gelato in tranquillità.  Scelsi una via tranquilla, passava poca gente, c'erano hotel e appartamenti di persone benestanti.

La mia tranquillità venne interrotta dal arrivo di una macchina e dal suo fermarsi davanti a uno dei tanti hotel presenti. Scese questo ragazzo, cappuccio in testa, occhiali da sole.. Che vedendomi lì tutta sola mi chiese se andasse tutto bene. Io ero presa dalle mie cose lo liquidai subito e gli risposi con un cenno con la testa.

Entró in hotel e io rimasi ancora lì per un po',era davvero tranquilla come via, era rilassante e mi misi ad ascoltare la musica e piano piano iniziai a incamminarmi verso il mio appartamento.

Mi ero avviata verso casa, quando ad un tratto mentre stavo per attraversare la strada non vidi la macchina che stava per arrivare e feci un balzo indietro cercando di evitare che mi tirasse sotto. Evidentemente non avevo sentito il suo arrivo a causa della musica, ma appena sobbalzai indietro mi scontrai con un ragazzo che stava uscendo da un hotel.
Mi girai improvvisamente e chiesi scusa, ero imbarazzata anche perché gli avevo pestato i piedi. Ero stata un disastro :

"Oddio scusami, non avevo visto la macchina e non avevo visto nemmeno te, scusa scusa scusa. Cosa posso fare per scusarmi?" Ero talmente imbarazzata,che parlai senza respirare e potevo sembrare una psicopatica ma mi sentivo davvero in colpa.

"Tranquilla, davvero non preoccuparti.. Può succedere ma la prossima volta guarda meglio prima di attraversare.. Mmm.. Ma aspetta tu sei la ragazza di prima sulla panchina?"

"Sisi, ero io scusami se prima posso essere sembrata sgarbata ma ero immersa nei miei pensieri e non ti ho dato bada." Ero diventata rossa in viso, e evitavo di guardarlo perché era davvero un bel ragazzo, ma io ero in condizioni pessime e per di più avevo fatto una grande figura di merda. Era davvero carino. Aveva un fascino misterioso ma giuravo di averlo già visto... Infatti...

" ma figurati, capita a tutti di aver una giornata che non va. " e sorrise.

Aveva un bellissimo sorriso,denti perfetti. Alzai gli occhi e lo guardai ammirando tutta la sua bellezza.

Giurai di averlo già visto.
Ma.. O mio dio..
.....
era lui... era MARCO!!!!
Non mi ero resa conto che stessi parlando con il mio cantante preferito, e che lui fosse così gentile.
Infatti arrossii subito e abbassai la testa.

Ridacchiando mi disse :" dalla tua reazione capisco che non c'è bisogno che mi presento.. Ma sarei curioso di sapere tu come ti chiami?"

Io ripresi il controllo delle emozioni e cercai di essere più tranquilla possibile : "Emma, e tu Marco come ti chiami?" Entrambi scoppiammo a ridere.
Balbettai.

Era bello. Era alto. Era muscoloso. Era abbronzato. Era perfetto. Ma io ero una ragazzina,una qualunque ragazza fortunata.
Subito dopo mi chiese se mi avrebbe rivisto alla firma copie e io risposi di no perché non avevo il CD.
Erano le 16.35 e lui doveva andare. Mi disse di presentarmi comunque verso le 18.00 e farmi trovare dietro l' arena magari sarei riuscita a imbucarmi.
Io sorrisi e gli dissi che ci avrei provato.

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