Arrivai in stazione. Dovevo fare una scelta. Andare a casa dalla mia famiglia o andare da altre parti.
Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa volevo.
Rimasi seduta su una panchina per un'ora e poi presi il telefono e chiamai Marta. Volevo solo sentirla, sentire Marco come se la passava con il lavoro.
"Pronto?" Rispose lei.
"Marta. Ciao sono Emma. Disturbo?"
"Wei ciao Emma. Ma no figurati. Come te la passi? È da un bel po' che non ti si vede."
"Eh insomma. Periodo decisamente no diciamo. Tu come stai? Sempre al lavoro?."
Lei rise e mi disse " Guarda dovevamo iniziare due settimane fa la prima registrazione di voci da mettere poi come sottofondo da riutilizzare per delle canzoni di Marco. E ci credi che non abbiamo ancora fatto nulla. "
"Oh mamma. Ma come mai ? Che è successo?"
Con voce seria mi disse " Beh se non me lo dici tu? Sai per caso cosè successo al nostro Marco? Con me non parla."
" Mi dispiace ma io non so niente. Non mi interessa più. Purtroppo credo che tu sappia che ci siamo lasciati ."
"Eh si immaginavo. E poi ho visto anche. "
"Ma sta tanto male?"
"Ti dico non lo riconosco più. È sempre in giro a feste a conoscere ragazze nuove e poi lascio a te l'immaginazione."
Quella frase mi spiazzó. Non me lo sarei mai aspettata. Non avevo parole e emisi solo un suono " AH.."
"Eh lo so. Guarda non ho più parole. Non so più cosa dire. Eravate così felici. Adesso lui è così sereno se lo vedi."
Cosa? Lui sereno? A portarsi a letto tutte e ad avermi trattato come se non fossi nessuna. Ma allora chi ero per lui?? Ma adesso si che ci sta un bel VAFFANCULO. La mia scelta era molto più semplice ora. Sapevo dove dovevo andare.
Dissi a Marta " beh dai sono felice che lui sia sereno. Spero comunque di rivederti presto. Mancano le nostre chiaccherate. A presto. Un abbraccio."
"Va bene. È stato un piacere sentirti. A presto!"Ok. Marco era diventato come si suol dire un COGLIONE. E io uguale perché ero stata male per lui per così tanto tempo. Ma non lo accettavo.
Presi un biglietto per Milano. Sarei andata da lui è avrei chiuso definitivamente ma cercando di ritrovare il vecchio Marco. Se non voleva stare con me va bene ma non doveva abbandonare la sua vita,il suo lavoro.Quando arrivai a Milano andai con il bus a casa di Marco. Rimasi davanti al campanello per circa 20 minuti poi mi decisi a suonare ma lui non c'era. Allora mi sedetti sugli scalini e aspettai il suo ritorno.
Evidentemente mi addormentai perché una voce mi sveglió. Una voce femminile. Aprì gli occhi ed era Iaia.
"Emma? Tutto bene? Che ci fai qua al freddo?"
Mi strofinai gli occhi e le dissi " Iaia ciao." E l'abbracciai. " Sto aspettando Marco. "
"Marco è tornato da circa 30min perché mi ha chiamato dicendomi se mangiavano un boccone insieme."
"Ah. Che stupida che sono! Ho fatto una cazzata. Me ne torno a casa."
Iaia mi fermo e mi disse " dove vai? No aspetta. Adesso vai su te da lui. Suono e gli dico che sono io ma poi ad andare su in appartamento sei tu."
"E che gli dico"
Lei sorrise e mi disse "beh io credo che tu sappia già cosa dirgli."Din don dan
"Iaia sei tu?"
"Si Marco sono io. Aprii che fa freddo"
E aprii il portone.
Iaia mi guardo e mi disse "buona fortuna Emma"Andai su per quelle scale. Arrivai davanti la porta del suo appartamento. Era socchiusa. Entrai ma Marco forse era in bagno o in camera a vestirsi. Chiusi la porta. E sentii
"Iaia sei tu? Allora cosa mangiamo di buono? Pizza o preparo qualcosa?"
"Iaia Iaia ??"
Uscii dalla porta del bagno in accapatoio e sbarró gli occhi appena mi vide.
"E M...M MA " deglutii e aggiunse "ciao, che ci fai qua?"
Io feci un respiro profondo per non piangere. Mamma quanto mi era mancato. TROPPO.
"Devo parlati " aggiunsi.
"Dammi un minuto che mi vesto e sono da te. Intanto siediti pure sul divano e se vuoi bere qualcosa.....beh sai dove sono le bottiglie e tutto."
"Va bene"Ero agitatissima. Anche lui lo era. Era dimagrito un po' e aveva uno sguardo triste. Mi dispiaceva per lui. E per Noi.
"Eccomi" mi girai e indossava pantaloni della tuta e una maglietta bianca. Era bellissimo.
Io non dissi niente.
" come stai?" Mi chiese un po' agitato.
"Insomma. Potrebbe andare meglio. È stato un brutto periodo."
"Anche per me" disse a voce bassa.
"Marco ho sentito Marta. Mi ha raccontato alcune cose."
"Ah. Tipo?"
"Tipo che non stai lavorando. Non state facendo niente. E..emm che ti dai alla pazza gioia con le ragazze."
Lui sbarró gli occhi e si mise a ridere. "Cosa? Ma stai scherzando?"
"No davvero." Gli dissi seria.
"Beh il lavoro siamo un po' indietro ma abbiamo iniziato settimane fa. E di ragazze non ne ho più viste dopo te. A parte Iaia e Marta."
"Eddai Marco ."
"Emma davvero."
"Io ero venuta per dirti che non devi buttarti via. Il tuo lavoro é la tua vita. Lo so. E tu meriti tutto il successo che hai. " feci un respiro profondo e continuai " Marco ho passato un periodo bruttissimo. Mi mancavi tremendamente e ancora adesso mi manchi ma tu hai dei tempi da rispettare e per quanto mi hai ferito io voglio che tu sia felice. Credimi te lo dico con il cuore in mano." Iniziai a piangere mentre parlavo ma continuai " io non ho mai desiderato che tu stessi male. Non ho mai voluto dirti addio e per me dopo oggi sarà difficile ma non lo faccio perché non ti amo. Perché cazzo ti amo ancora. Lo faccio per te. Perché ciò che noi avevamo poteva andare a distruggere ciò che tu avevi costruito con tanta fatica . Io mi ero innamorata di un ragazzo unico nel suo genere. Io ti ringrazio. Grazie per avermi fatto capire che cosa vuol dire amare e essere amati. Grazie per ciò che siamo stati e grazie per avermi reso felice." Mi alzai gli presi la testa e lo baciai in bocca. Fu un bacio passionale, sotto certi aspetti anche disperato. Io continuai a piangere e anche lui cominció ad avere gli occhi lucidi.
"Emma. Io non voglio dirti addio e mai l'ho voluto. Non c'è stato giorno che non ti ho pensato. Ma non potevo chiamarti. Avevo rovinato l'unica cosa bella che avevo. La mia felicità e l'ho rovinata con il mio lavoro e ti prego non andartene. Emma ho bisogno di te. Ho bisogno della mia metà. In questo mese non ero più io, ero triste,ero perso e senza te non avevo più niente nel cuore. Resta. Almeno per stanotte."
"Marco se resto non riuscirò più dirti addio. Perché dobbiamo farlo. Perché questa storia non può avere futuro. Il tuo mondo è completamente diverso dal mio.perché .." La mia frase venne interrotta perché Marco mi prese mi avvinghió a sè e inizio a baciarmi. Ci baciammo ancora più violentemente di prima. Mi prese e mi portó a letto. Facemmo l'amore. Un amore che mai prima avevamo fatto. Fu un miscuglio tra amore e disperazione. Piangemmo entrambi. Lui era la mia metà. Fu un qualcosa di unico. Lo amavo talmente tanto da lasciarlo andare.Quella notte facemmo l'amore altre 3 volte. Fu sensazionale.
Quando la mattina mi svegliai,ero accanto a lui.
Mi sentii abbracciare da dietro "buongiorno"
Mi girai e lo baciai " buongiorno a te "
Avevamo negli occhi un po' di tristezza perché sapevamo. Sapevamo che da lì a poco tutto sarebbe finito.Ci alzammo. Facemmo colazione insieme. E poi piano piano mi vestii e scoppiai a piangere.
Mi volle accompagnare in stazione. Mi bació e salii in treno.Il nostro saluto non fu proprio un addio. Perché nessuno dei due si sarebbe scordato dell altro e chissà magari in futuro ci si sarebbe rivisti.
Salì in treno,presi le cuffie e la musica che mi risuonó fu " perché ti voglio bene veramente e non esiste un luogo dove non mi torni in mente. Avrei voluto averti veramente e non sentirmi dire che non posso farci niente .. "
E li capii che anche se fossi tornata indietro avrei rifatto tutto uguale. Perché Marco fu la MIA SCELTA MIGLIORE.

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Ti voglio bene.
FanfictionEmma, una ragazza di 20 anni. Vive e studia a Verona. Ama la musica, il suo idolo è Marco Mengoni. La sua quotidianità è uscire con le amiche, musica, shopping in centro e la propria famiglia. Ma tutto questo viene stravolto e lei non sarà più la st...