La serata.

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Tutto era così entusiasmante e romantico.

Marco mi guardó e mi disse :" Emma è bellissimo. Verona è stupenda."
Io sorrisi e continuai a guardare quel tramonto così perfetto.

Il silenzio fu interrotto da un suo :" e mó che fammo?"
Io lo guardai un po' impacciata e lui continuo: " non vorrai mica andartene a casa di già. Nammo a mangiarci qualcosina in qualche posticino chic."
Credo che si sia subito reso conto che non sarebbe stato possibile, perché purtroppo non era una persona sconosciuta e la serata sarebbe stata rovinata dalle tante fan che gli chiedevano foto e autografi.
Per la prima volta vidi una parte di Marco nuova. Mi sembrava che quasi si vergognasse .
A quel punto per sdrammatizzare gli dissi :" e se adiamo a prenderci un MacDonald, anzi un MacDRive almeno nessuno ti vede e c'è lo mangiano come dei poveri vagabondi in un parco disperso e abbandonato da tutti"
Lui sorrise, e vide che capii subito e fu sollevato a non darmi tante spiegazioni.  A questo punto propose: " e se andiamo in hotel da me, cena in camera, vino e finisci di raccontarmi la tua emozionante giornata." E poi aggiunse " non pensare male, era solo per evitare la folla e ascoltare un po' la normale vita di una studentessa universitaria.. Sai non vorrei annoiarti con la mia monotona vita da cantante"
Sorrise.

Accettai.

Era simpatico, solare, un po' timido e qualche volta anzi spesso cambiava umore ma era comunque perfetto.

Arrivammo nel suo hotel. Era chic ma non troppo. La sua stanza da letto vantava di un letto matrimoniale, un tavolo per due, tv, bagno con vasca idromassaggio e una poltrona.
Era molto bella.

Mangiammo una pizza e bevemmo del vino, tanto vino. Lui mi raccontó della sua carriera, i suoi inizi, la sua agitazione pre concerto, pre intervista, pre tutto insomma. Mi disse che lui era molto puntiglioso, pignolo e perfettino in ció che deve fare quindi disse " sono proprio una carogna, un rompi palle, e mi va bene così, perché io voglio che il mio lavoro,i miei progetti siano proprio come piacciono a me. Sono come dei miei piccoli bimbi che devo preparare per ciò che verrà e dalla loro pubblicazione in poi avranno vita da sè, cammineranno con le proprie gambe. " e io aggiunsi " e se hai fatto un buon lavoro i risultati si vedranno altrimenti ciò ti spingerà a far sempre meglio"
Lui mi sorrise e disse " esatto"
Fu la prima volta che mi guardó dritta negli occhi in quel modo, io avevo completato lui,il suo pensiero e a lui questo non passó per niente indifferente.
La serata continuó tra calici di vino, risate e aneddoti su di me e le mie bellissime figure all'università.

Mi addormentai per il troppo vino e mi sveglai verso le 3.00.
Non capii subito dov' ero ma Marco era sdraiato accanto a me, che dormiva così dolcemente da abbracciarlo e non andarmene mai. Presi il cellulare e trovai 21 chiamate perse e 10 messaggi tra cui l'ultimo alle 2.30 da Ale con scritto " dove cazzo sei?".
Le risposi immediatamente " scusami Ale, sono uscita con un amico di vecchia data e adesso stiamo bevendo qualcosina assieme e poi torno."

Iniziai ad alzarmi ma a quel punto sentii una voce che dolcemente mi chiese " dove stai andando? Stai qui" e io " non posso, devo andare a casa" a quel punto lui si alzó, si mise davanti a me e mi disse " tu adesso,alle 3 della mattina non vai da nessuna parte. Non ti lascio camminare da sola per il centro con chissà quali persone in giro. Stai qua. Se ti da fastidio che dormiamo nello stesso letto io dormo nel divano. E poi domani mattina a mente lucida torni a casa."
Non potevo dire di no. " va bene dai, ma non tirarmi calci mentre dormi" entrambi scoppiammo a ridere e poco dopo mi addormentai.

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