Capitolo 15

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È da quindici minuti che sono con Harry a pulire le aule e non mi ha nemmeno salutata.
Forse sono stata un po' troppo dura con lui l'altro giorno ma non posso farci nulla: lui è il ragazzo della mia migliore amica.
Sospiro leggermente e inizio a canticchiare delle canzoni rilassanti.
Sento uno sbuffo da parte del riccio e inizio a cantare sempre con un tono di voce più alto, mentre un sorrisetto malefico compare sul mio viso.
Sospira quasi sconfitto e continua a pulire i banchi mentre io gli passo accanto per spazzare a terra. Ogni volta sono sempre io a farlo. Ormai ci siamo divisi i lavori e rimangono quelli ogni giorno che rimane della nostra punizione, diventata irritante.
Mi giro di colpo verso la porta e vedo il preside sullo stipite di quest'ultima che mi guarda meravigliato.
«Buongiorno signor preside.» Cerco di fare uno dei miei sorrisi più sinceri, ma purtroppo appare una curva nervosa, mentre Harry trattiene le risate; anche se gli do le spalle è così, ne sono convinta.
Lo conosco bene ora come ora.
«Buongiorno anche a lei signorina.» Tossicchia leggermente, poi aggiunge: «vi volevo avvisare che la punizione per voi è finita. Vi ho fatto un piccolo sconto perché state lavorando bene. Arrivederci.»
«Arrivederci.» Ripetiamo in coro io ed Harry prima che il preside abbandoni l'aula e ci lasci da soli.
Non posso crederci.
Davvero ha detto quello che ho sentito o è solo un'illucinazione?
Da una parte sono felice, finalmente non sono più obbligata a pulire le intere aule dell'istituto come se fossi la serva di tutto l'edificio.
Dall'altra parte, il rapporto mio e di Harry si allontanerà del tutto.
E io non voglio questo.
Riponiamo tutto l'occorrente al loro posto e prendiamo poi la nostra roba, uscendo dall'aula.
Nessun saluto anche questa volta.
Ma che mi aspettavo? Pft.
Triste e delusa. Ecco il mio stato d'animo. Volevo così tanto un saluto o un abbraccio da parte sua, ma nulla; e così deve andare... purtroppo.

Pov's Harry.

Non mi aspettavo un annuncio del genere da parte del Preside.
E sono felice che abbia preso questa decisione tanto attesa.
In fondo, è il miglior modo per allontanarmi da Alexandra.
Con rancore, devo ammetterlo.
Ero anche felice quando lui ci aveva annunciato di dover passare il pomeriggio a pulire le aule, ma le cose sono cambiate da quel giorno.
Scuoto la testa ed esco dalla classe senza nemmeno salutarla e degnarla di uno sguardo, come ho fatto oggi per tutta la giornata pesante.
Mancano due giorni al compleanno della mia ragazza ed io ancora non le ho fatto nulla.
Fantastico. Che fidanzato di merda.
Decido di chiamare Zayn, anche se controvoglia, ma è l'unico che puó aiutarmi in questo momento.
Niall, Louis e Liam sono troppo sdocinati sui regali di una coppia.
La sua voce dall'altra parte del telefono, risponde: «Dimmi Harry.»
«Zayn... ho bisogno del tuo aiuto.»
«Che devo fare?» Sospira.
«Non ho ancora pensato al regalo per la mia ragazza e tra due giorni è il suo compleanno. Devi darmi un consiglio.» Mi mordo il labbro.
«Ah, come ti organizzi bene, Styles.» Commenta divertito.
«Smettila.» Ribatto in tono serio.
«Allora... potresti regalarle un bracciale.» Taglia corto.
«Ma scherzi? Sono il suo ragazzo!»
«Harry, pensaci te allora. Io ho impegni più importanti.»
«Allora vaffanc-» Non finisco la frase che riattacca all'istante.
Vorrei lanciare il telefono al muro in questo momento.
Mi arriva un messaggio di Mag: vorrebbe vedermi ora.
Io le rispondo che sono impegnato e poso il telefono in tasca.
Devo pensare al regalo.
Mi viene in mente subito un'idea: e se le regalassi un anello? Sì, con un diamante sopra... perfetto, no?
Sorrido soddisfatto.

Pov's Alexandra.

Ritorno in stanza e vedo Maggie distesa a pancia in giù sul letto che digita qualcosa sulla tastiera del proprio smartphone.
Chiudo la porta alle mie spalle e lei si volta di scatto, preoccupata.
«Mi hai fatto spaventare!» Protesta.
Io rido, lei trattiene le risate e cerca di mantenere l'espressione adirata, ma non riesce e scoppia a ridere.
Le faccio la linguaccia e mi siedo sul letto opposto.
«Con Harry? Vi siete visti?» Domando, raccogliendo i capelli in una coda alta.
«Proprio ora gli ho chiesto di vederci, ma ha rifiutato...» Abbassa lo sguardo ed è triste in volto.
«Ah.» Non so cosa dire.
Stronzo. Stronzo. Stronzo. Ho già detto che è stronzo?
«Di sicuro sarà con i suoi amici.» Cerco di tranquillizzarla, anche se so che in realtá non è con loro.
«Puó essere.» Si solleva.
Sorrido e lei viene ad abbracciarmi.
«Ho saputo che la tua festa si tiene in piscina.» La stringo a me.
«Giá, io ho preparato il costume e anche l'abito!» Esclama entusiasta.
«Anche io.» Ridacchio.
Per un attimo la mia mente vaga nel giorno in cui ho fatto disperare Niall per aiutarmi a scegliere un vestito adatto, e alla fine ho scoperto di non doverlo indossare perchè l'abbigliamento più importante è il costume. Un sorriso abbozza nelle mie labbra e scuoto la testa per cacciare il ricordo. Mi alzo e afferro il libro che ho iniziato a leggere: My Dilemma Is You.

Pov's Harry.

Sono in gioielleria, ho riferito a Louis di raggiungermi da un quarto d'ora, ma ancora non è qua.
Il solito ritardatario.
Nel mentre io giro lo sguardo tra i vari gioielli: bracciali, collane, ciondoli, orecchini, orologi... anelli.
Mi avvicino a questi ultimi e li osservo silenziosamente.
Qualcuno mi da una pacca sulla spalla, dal gesto so già che si tratti di Louis, appena arrivato.
Mi volto e lo vedo sorridere.
«Ti sembra questa l'ora di arrivare, eh?» Scherzo.
È proprio impossibile arrabbiarsi con lui e con gli altri miei amici. Anche se provocarmi rabbia è facile, infatti spesso mi incazzo con loro, nonostante abbia problemi in cui i miei amici non c'entrano nulla.
«Scusa Haz, ma ero uscito con... Amy. Ricordi le ragazze dell'altra sera? Quando c'era anche Alexandra?» Aggrotta la fronte.
Subito il mio cuore perde un battito.
Le sue parole mi ricordano il momento in cui l'ho baciata.
Perchè quando cerco di dimenticarla qualcuno riesce sempre a farmela ricordare? 
Scuoto la testa in segno di disapprovazione e gli indico i vari anelli costosi.
«Quale ti piace?»
«Io opterei per questo.» Ne indica uno con un diamante sopra, un diamante vero e proprio.
«È bellissimo... lo prenderó.»
Vado a pagarlo e la commessa lo conserva in una scatolina.
Usciamo dal negozio e saliamo in macchina mia.
Spero tanto che il regalo le possa piacere, perchè non sono molto bravo con i regali e il minimo che possa fare con lei è renderla felice anche con questo anello. Negli ultimi giorni dubito che la stia facendo soffrire un po', per fortuna c'è Alexandra che la consola, nel momento in cui io non posso farlo. Da oggi in poi mi prometto di migliorare e di dimenticare Alexandra sul serio, non voglio che a causa sua i miei sentimenti si trasformino e vagano da una ragazza all'altra. E proprio mi sto riferendo a lei e a Maggie.

A Wrong Love.  ||H.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora