Non lasciarmi anche tu

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Era domenica, finalmente un pò di pace. Mi alzai, feci la doccia, presi un enorme felpa con il logo di una delle migliori band, ovvero i Nirvana, un paio di leggings e mi diressi verso il mio rifugio.

A metà strada vidi Sad:
"Cucciolone! Vuoi farmi compagnia oggi?"e lui si mise a scodinsolare seguendomi.

Così prima di andare al mio rifugio passai dal negozio di cibo per animali a comprargli dei croccantini. Era presto e di solito di domenica non aprono ma il proprietario del negozio mi conosceva e ogni volta che avevo qualcosa da comprare bastava che suonassi il campanello e chiamarlo. Lui era un uomo di 30 anni, era abbastanza carino, occhi neri e capelli e pelle scura, era single e ogni volta che mi vedeva come tutti mi guardava con gli occhi a cuoricino.

Allora lo chiamai e lui scese subito ad aprire il negozio. Si chiama Jonny:

Jonny:"Che ti serve oggi Ary?" Mi disse sorridendomi

Io:"ehm...Jonny mi servirebbe qualcosa da mangiare per Sad, ormai lo conosci, ma non darmi i soliti croccantini..." Gli dissi intimidita

Jonny:"Tranquilla, lui è un bel dalmata e ha bisogno di mangiare, dovresti anche tu..." Mi disse mentre cercava il cibo giusto

Io non gli risposi.

Ero magra pesavo 45 kg ed ero alta 1,60 e si notava molto...lui sapeva i miei problemi....

Jonny: " Tieni Ary, tranquilla non pagarmi" mi disse avvicinandosi a me e prendendomi la mano mise la busta fra le mie dita e la strinse

Io: " Grazie Jonny" gli dissi mentre lo fissavo

"Ora devo proprio andare."

Jonny: "Vuoi che ti accompagni? Tanto non devo fare nulla d'importante..."

Io: "Grazie Jonny ma non sto andando a casa..."

Jonny: "Tranquilla allora ci sentiamo, puoi venire a casa mia ogni volta che vuoi, lo sai che per te sono sempre disponibile." Mi disse mentre mi prese l'altra mano stringendola nella sua...

Io: "Jonny...che stai facendo?"

Jonny: "Lo sai che provo qualcosa per te..."

A quelle parole non sapendo cosa dire staccai con forza le mie mani dalle sue misi i soldi sul bancone e uscii dal negozio portando Sad verso il rifugio.

Cavolo non era possibile che tutti i ragazzi mi correvano dietro, non volevo nessuno nella mia vita, volevo soltanto stare sola.

Arrivai al mio rifugio e Sad si sedette vicino a me, aprii i croccantini e ne presi un bel pò nella mano e Sad si avvicinò ad annusarmi la mano e a leccarmela tutta.

Nel frattempo che Sad stava mangiando, pensai a Cassie, cavolo mi chiedevo sempre com'era possibile che il mio pensiero fisso era costantemente lei. Presi il telefono e lo misi affianco a me sulla panchina e nel frattempo guardavo Sad divertirsi a giocare con la busta. Ad un tratto mi squilla il telefono, così lo presi ed era di nuovo Cassie, dalla figuraccia che ho fatto ieri decisi di non risponderle anche se mi sentivo in colpa. Lei non aveva il mio numero, mi chiamava dalla chat di Messanger, ma avrei tanto voluto darle il mio numero e che io avessi il suo.
Aveva un voce magnifica, dolce e tranquillizzante ed era da tutto il giorno che la sentivo rimbombare dolcemente nella mia testa.

Allora passata un oretta decisi di chiamarla, 1 squillo, 2 e 3:

Cassie: "Ragazza dagli occhi nocciola hey" mi disse con un tono preoccupato

Io:"Hey, c-ciao Cassie, perdonami per ieri"

Cassie: "Tranquilla, ma cos'era successo?"

Io:"N-niente e che..."

Cassie: "Che?..."

Io: "Niente Cassie, tranquilla" gli dissi con le lacrime agli occhi,

Cassie: "Heyy! Perchè ti trema la voce?"

Chiusi il telefono strofinandomi gli occhi per pulirli dalle lacrime. Sad mi guardava e ad un tratto lo vidi avvicinarsi verso me e si coricó con la testa sulle mie gambe mentre lo coccolai.

Odiavo farmi sentire piangere, di solito riuscivo a trattenere le lacrime davanti a tutti, mi vergognavo di me stessa per non esserci riuscita. Decisi di non cercare piú Cassie per tutto il resto della giornata.

Mentre tornai verso casa, passai da un bar a comprare un pacco di patatine, avevo fame e le divisi insieme a Sad dato che aveva mangiato tutti i croccantini. Già lui era un cane goloso ma lo amavo per questo, era l'unico che si accorse dei miei tagli, e quando lo notava li leccava con la lingua e faceva uno strano verso come se fosse triste.

Arrivai a casa distrutta, era sera e mamma anche questa sera tornava tardi, lasciò un messaggio in segreteria dicendo che mi doveva punire per quello che era successo ieri.

Come al solito mi coricai sul lettino e vidi due messaggi su Facebook dal PC, era Cassie:
"Ho bisogno di parlarti, ti prego rispondi, è urgente!"

Allora presi di corsa il telefono e la chiamai da Messanger ma nulla non rispondeva,

"Cavolo dove sei" sussurrai ansiosa.

Ero nervosa e ogni 5 secondi tentavo di chiamarla ma non rispondeva.

"Cassie, cavolo dove sei, perché mi sto affezionando così tanto a te senza volerlo..."

La distanza di un amore tra due ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora