6 - Aurora

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Finalmente a casa! Dopo uno stressante giorno di scuola non vedevo l'ora di tornare al mio sicuro rifugio e sedermi comoda a tavola per fare una bella scorpacciata di spaghetti alla carbonara. Amavo quel genere di pasta!

Presi posto a capotavola sola soletta. Se da un lato adoravo stare in silenzio, mi sarebbe piaciuto anche condividere il pasto con qualcuno. Sarebbe stato deprimente vivere tutti i giorni in solitudine.

Mi ingozzai e quando ebbi la pancia piena mi distesi sul divano a leggere un bel libro. Sentivo il mio stomaco brontolare e mi parve addirittura strano. Io che non ero abituata ad essere un'umana mi sentivo a dir poco diversa e imbarazzata nell'udire il mio stomaco in pieno processo di digestione.

Dopo avere letto poco più di un capitolo chiusi il libro: il ritratto di Dorian Gray. Ero pensierosa, in quel momento. Mi accorsi che non mi interessava la lettura. Non che non amassi la grande letteratura, gli Alessi sono preparati in tutto ciò che riguarda la vita terrena per evitare di trovarsi nei disagi una volta divenuti umani anch'essi. Oscar Wilde era uno dei miei autori preferiti, ma in quel momento avevo altro per la testa. Leggere del mio personaggio prediletto mi portò a concentrare l'attenzione sulla giornata di quella mattina e sul ragazzo inglese che mi aveva fissata per tutto quel tempo. Chissà se le stavo simpatica... Mi ricomposi, stavo forse pensando a quel tipo piuttosto che al mio protetto?

Dovevo levarmelo dalla testa, fissarlo il meno possibile e concentrarmi solo su Gabriele!

Stasera lui sarebbe stato al Joy pub, l'avevo sentito urlare a Simon, e io sarei andata là. Non volevo perdere nessuna possibilità di approccio con il mio terreno.

Saltai in piedi contenta e motivata. Era il caso di andare a fare un bel bagno ristoratore prima di uscire per la mia missione.

Entrai in bagno e dopo aver riempito la vasca di acqua calda con tanto di bagnoschiuma alla fragola, mi infilai in acqua e mi rilassai. Com'era bello sentire il calore dell'acqua sfiorare il mio corpo. Mi sentivo rigenerata.

Persi una mezz'oretta in acqua. Mi lavai i capelli e mentre la radiolina parlottava la ascoltavo distratta. Quando terminai svuotai la vasca e saltai in piedi indossando l'accappatoio. Ancora mezza intontita e con gli occhi annebbiati dal vapore misi un piede sul tappeto, poi l'altro. Ma come sempre, nella mia assoluta sbadataggine, quando mossi un passo verso lo specchio scivolai e caddi goffamente a gambe all'aria dando una bella botta dolorosa al sedere.

Dannazione! E pensare che stava cominciando a piacermi la vita da umana!

Grugnii contrariata e mi rialzai da terra dolorante. Mi mossi verso lo specchio, stavolta più cauta, e mi frizionai i capelli con l'asciugamano per poi asciugarli col phon. Ero inesperta nell'uso di quell'aggeggio e lo misi talmente vicino che i miei capelli finirono dentro di esso e si aggrovigliarono alla ventola. Imprecai. Dovevo ancora imparare tanto da questa vita se aspiravo ad ambientarmi bene con Gabriele.

Senza altri inconvenienti terminai di asciugare i capelli e andai all'armadio per scegliere qualcosa da mettere. Per l'occasione preferii indossare qualcosa di più elegante.

Misi una gonnellina corta a pieghe nera, scarpette a bambolina nere e una magliettina bianca decorata con paillettes argento. Mi rimirai allo specchio, mi sentivo quasi una scolaretta, però non stavo male. Terminai con il trucco e corsi in camera nuovamente per prendere una borsetta che si adattasse all'abbigliamento. Finito che ebbi mi sentii soddisfatta di me stessa. Gabriele non mi sarebbe stato indifferente tanto facilmente.

Corsi alla mia auto e misi in moto.

In quel momento un dubbio mi assalì. Ora come sarei arrivata al Joy pub?

Guardian - il fascino del proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora