16.11

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mi sto rendendo conto che ultimamente scrivo senza neanche usare le maiuscole. in ogni caso,

oggi, a scuola, oltre al fatto che di quello che è successo venerdì neanche l'ombra, nell'ora di religione (che è piuttosto interessante visto che non si parla di religione) abbiamo trattato l'argomento della pena di morte.

dovevamo compilare un questionario anonimo e poi abbiamo discusso dei risultati; sono rimasta un po'... delusa, forse, da quello che ho sentito.

sarebbe utile dire prima di tutto che io sono contro la pena di morte, e per un sacco di ragioni. in questo modo, condanni una persona ad esempio per un omicidio, e tu stesso ti macchi di omicidio nel momento stesso in cui giustizi questa persona.

e poi, qualunque crimine una persona abbia commesso, chi sei tu per toglierle il diritto di vivere? solo perché lei lo ha fatto con qualcun altro, non significa che dobbiamo per forza trasformarci tutti in mostri e iniziare un cerchio infinito. 

e poi, se dobbiamo tornare all'argomento di venerdì sera, chi compie un attentato e si lascia esplodere, è chiaro che ad una persona del genere non fa paura la morte, dal mio punto di vista. perciò a che scopo ucciderla con le tue stesse mani? 

non sto dicendo che non debbano esistere i carceri, ma la pena di morte la trovo un metodo che a) non è una soluzione vera e propria, ma è uno sfuggire ai problemi da entrambe le fazioni e b) qualcosa di barbarico che nella società moderna non dovrebbe neanche esistere.

e quando sento cose come "la pena di morte non è abbastanza, i criminali vanno anche torturati", "chi uccide deve pagare le proprie colpe", "occhio per occhio dente per dente" mi chiedo ma sul serio?

una società di teste pensanti non può elaborare altri metodi per un assassino? 



l.


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