TRUTH OR CONSEQUENCES

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Avevano affittato una moto, e andarono in giro per Parigi a bordo del veicolo con Tony che guidava e Ziva che si aggrappava a lui.
Tony vedeva, costantemente, appostato dietro alberi, edifici o auto, Ari, mentre Rivkin sembrava essere sparito. Era sempre più spaventato, aveva paura di cosa sarebbe successo quella notte. Non aveva la minima intenzione di perdere la sua Ziva, e pur sapendo quanto fosse abile la ragazza, voleva proteggerla.
Tentava di non lasciar trasparire alcuna emozione ma Ziva sembrava essersene accorta.
Avevano trascorso una splendida giornata, tra foto, passeggiate, tenere chiacchierate, ed erano costantemente pedinati dal fratello della ragazza e dai loro tre amici. Tony si ricordò della frottola che aveva raccontato ad Ari, e sapendo di essere seguito, volle dare l'impressione di essere il fidanzato di Ziva; il che, non gli fu molto difficile, lui era pazzamente innamorato di lei, e non aveva problemi nel dedicarle delle smancerie che di solito si scambiano i piccioncini.
Erano diventati i protagonisti di una recita seguita da molte più persone di quante potessero immaginarne, ed i loro amici iniziavano a fraintendere i loro atteggiamenti.
Abby: "Lo sapevoooo!"
McGee: "Capo mi sa che dovrà rivedere la regola 12..."
Gibbs: "Sembra che loro non ne abbiano bisogno, McGee!"
Abby: "Quando mai l'hanno rispettata, Tim?" disse ridendo, e facendo spuntare un sorriso anche sul volto preoccupato di Gibbs.

La sera, Tony e Ziva erano andati a cenare sulla Tour-Eiffel, e Tony diventava sempre più assente e preoccupato.
Ziva: "Tony che succede? È tutto il giorno che sei così teso... Va tutto bene?" chiese ingenuamente, accarezzandogli il braccio.
Tony: "E come potrebbe andare meglio?! Sono sulla Tour-Eiffel, a mangiare aragosta e bere Champagne con la mia bella Ninja... Va tutto a meraviglia"
Già... Non poteva andare meglio! Si era imbattuto in un bel guaio, Ziva l'avrebbe scoperto e si sarebbe arrabbiata con lui, e lui l'avrebbe persa ancora una volta. Dopo 10 anni, tenerla di fianco sembrava un'impresa ardua. Prima per colpa di Vance, poi per colpa di Rivkin, poi di nuovo per colpa del direttore, ed ora stava per vederla andare via per sempre.
Il tempo passava e lui era in preda al panico.

Tornarono a casa, e mentre Tony era in bagno a pensare a come proteggere la sua amata, Ziva era seduta con le ginocchia al petto, cinte dalle braccia, guardando la finestra. Riusciva a vedere le luci della città, era bellissimo. Chissà quante persone adesso stavano girando fra quelle strade, o magari erano rintanate in casa, o ancora erano a guardare le stelle. E fra tutte quelle persone c'era Vance, quell'uomo così vigliacco che era riuscito ad allontanarla da tutti i suoi affetti. Quell'uomo così vile, da farsi prendere dal panico, da darle solo due mesi di tempo per uccidere l'assassino di sua moglie, per poi andarsene per sempre. Adesso si stava incontrando con qualcuno, e probabilmente iniziava a progettare il prossimo atto di vigliaccheria, probabilmente aveva fatto un patto col diavolo, il direttore dell'NCIS aveva accettato di prestarsi a quei giochetti per ottenere potere, che proprio lui dovrebbe combattere. Il potere... La sete di poter avere nelle proprie mani il destino del mondo spinge gli uomini a cambiare la loro natura, a fare del male anche alle persone più care. Suo padre l'aveva fatto con lei, ed anche suo fratello.
Doveva fermare Vance, ed anche velocemente, prima che la cosa potesse diventare troppo pericolosa.
Mentre era intenta a riflettere, si vide sbucare Tony fuori dalla porta del bagno, con un accappatoio sui fianchi ed i capelli ancora bagnati.
Ziva: "Adesso posso usare il bagno? O devi farti i bigodini?" chiese sarcasticamente.
Tony sorrise e senza rispondere, le si avvicinò. Ziva intano si era alzata e si stava dirigendo fuori dalla stanza, quando Tony la bloccò e le disse nell'orecchio
Tony: "Ci stanno spiando"
Ziva non capiva. Chi e perché li stava spiando?
Ziva: "Tony ma che..."
Le si era messo di fronte, le cingeva la vita con le braccia e la teneva vicina a sé.
Tony: "Assecondami"
D'un tratto, come un fulmine, le sue intenzioni le furono chiare. Non sapeva chi li stesse spiando né perché, ma sapeva cosa aveva in mente Tony. Un sorriso d'intesa ed i due iniziarono a baciarsi intensamente, esattamente come dieci anni prima.

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