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MEREDITH

Amanda guarda fisso davanti a se il mobile della cucina.
Sorseggia il caffè italiano che la cameriera le ha preparato e non mi rivolge la parola.
«Ho fatto o detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare?» chiedo spazientita dal silenzio stampa.
Lei mi fissa per un secondo poi scuote la testa confusa risvegliandosi della tranche.
«No, dio no! Solo i miei genitori hanno superato il limite...» il quel momento entra la madre con fare infastidito e altezzoso, come sempre.
«Tesoro io e tuo padre vogliamo proporti una cosa...» è dritta e composta solo che si tortura le mani e lo nota anche Amanda.
«Vogliamo che tu torni a vivere qui, Seattle ti fa male ed è una stupidaggine stare così lontana.» sorride ma è evidente che la decisione è già stata presa.
«No» dice Amanda senza darle troppo peso «Ogni volta che parliamo questa storia...mamma sto bene lì»
La madre assume un'espressione arrabbiata e offesa «Beh io e tuo padre non siamo d'accordo quindi non pagheremo l'università.
Non è una cosa in cui crediamo e non bisogna buttare via soldi per niente.»
Il colore del viso di Amanda diventa rosso intenso.
Una serie di offese escono a raffica dalla suo bocca e si alza lanciando in aria quello che ha vicino.
«Calmati immediatamente» le intima la madre dopo cinque minuti.
«Voi mi pagherete l'università.» le avvicina «O io vi denuncio, sai che ho vari motivi per farlo» sussurra a pochi centimetri l'una dall'altra.
Sua madre pietrificata dalla minaccia non ribatte e Amanda si gira a guardarmi «Vieni? L'aereo parte tra due ore» la seguo in camera, facciamo le valige e poco dopo siamo nell'area ristoro della business class.
«Salve signora, desidera qualcosa?» la cameriera passa per la terza volta, io le sorrido e scuoto la testa. Quando finalmente atterriamo a Seattle fa freddo e piove, sai che novità.
«Ehi Mer» Kelly mi risponde ridacchiando al telefono.
«Ciao, sei libera per sta sera, tra donne?» si fa improvvisamente seria.
«Si certo, che succede?» si preoccupa subito.
«Dopo saprai...da te va bene?» chiedo esitante
«Si certo, caccio fuori Josh...no amore solo per sta sera...si non ti lamentare» discute con Josh e poi mi saluta.
Il tragitto fino in dormitorio è silenzioso, Amanda sta pensando qualcosa di grosso e questo spaventa.

ADAM

Josh beve il liquido ambrato e sbuffa.
«Cacciato fuori di casa...bello» si lagna
«Amico sarà spesso così, le ragazze si giurano fedeltà eterna per le serate di gossip...» dice Luke divertito dall'espressione di Josh.
«Si beh non a casa mia la prossima volta» si butta sul piccolo divano e fissa il nulla per dieci minuti.
«Da quanto conoscente Kelly?» ci guarda sinceramente curioso.
«Non saprei forse due mesi? Boh perché?» rispondo
«Kelly ha perso la sua migliore amica da quasi tre e volevo sapere se voi c'eravate quando lo ha saputo la prima volta» scuote la testa lasciandomi perplesso ma decido di farmi gli affari miei.
Tanto vale ammettere che sono distrutto; è da tutta la serata che penso alla ragazza con i capelli rossi e lo sguardo spiritato.
È sempre così scontrosa come se non avesse mai parlato con un ragazzo o...scuoto la testa, che cazzo ha quasi vent'anni...
«Meredith viene dal Texas giusto?» chiede Luke svegliandomi dai miei pensieri confusi ed improbabili.
«Si, perché?»
«Non parla mai di casa sua...o della sua famiglia» in effetti è una persona molto introversa da qual punto di vista ma non abbiamo legato.
«Si ma nessuno di noi mi sembra così...disposto a parlare della famiglia d'origine» ricordo riferendomi soprattutto a me stesso.
«L'appartamento lo avete già trovato?» chiede Josh sviando il discorso.
«Si tra poco ci trasferiamo, quando con i dormitori è tutto firmato.
Non vedo l'ora, questo posto fa schifo.» guardo velocemente la mia camera, è anche abbastanza grande rispetto a quelle delle matricole.
Il telefono di Josh suona e appena vede hai chiama sorride e risponde.
«Amore» ha la voce smielata e gli occhi che luccicano, dio che ragazzina.
«Sarò lì tra cinque minuti...certo...ti amo» guarda me e Luke e ammiccando dice «Torno dalla mia ragazza, ci si vede»
Detto questo chiude la porta dietro di se.
«Hai visto che espressione...» inizio a dire
«Innamorata? Si dio» conclude il mio amico finendo il drink e buttandosi sul letto scomodo.

MEREDITH 

«Hai intenzione di venire a lezione?» chiedo ad Amanda entrando in camera dopo la corsa mattutina aspettandomi di trovarla addormentata come al solito. Invece no, è seduta sul letto con in mano il telefono e un'espressione di compressione in volto.
Merda. Merda. Merda.
«Mi dici da cosa cazzo scappi?» sussurra facendomi venire i brividi.
«Amanda...» balbettò avvicinandomi.
«Stando in camera con te ho visto le cicatrici che hai sulla schiena. Cosa credi sia ceca? Di solito non indago perché il passato è una cosa privata a mio parere, ma quando la reception ti chiama alle sette del mattino per dirti che c'è un uomo ubriaco che chiama il nome della mia coinquilina credo di avere il diritto di sapere.»
Rimango congelata e apro la bocca per parlare ma esce nulla, sento solo il viso che inizia a bagnarsi, la vista si offusca e cado nelle braccia della mia amica che mi stringe forte «Parla Mer» sussurra.

<<mine story>>

Per una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora