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ADAM

Una folata di vento caldo mi colpisce il viso appena fuori dall'aeroporto; soffoco già, sono più tipo da montagna con la neve.
Meredith è tranquilla affianco ad Amanda che si contorce le dita.
«Sicura che possiamo stare da te? Non vogliamo disturbare» chiedo ancora.
«Assolutamente, non darete nessun fastidio e vi darò l'appartamento staccato così avrete la vostra privacy. Solo non voglio stare sola con i miei...» si guarda intorno e po si dirige verso una macchina nera parcheggiata a lato della strada. L'autista saluta cordialmente Amanda e carica le nostre valige.
La città del peccato è spenta; per strada ci sono solo senzatetto e spazzini che puliscono il casino che c'è per strada. Amanda guarda disgustata fuori dal finestrino. È evidente quanto odi questo posto.
Meredith invece mi fissa, io faccio finta di non accorgermene.
Dopo quindici minuti di macchina arriviamo davanti ad un imponente palazzo pacchiano. Dopo essere entrati dentro un orribile soggiorno oro entriamo nella nostra stanza, che fortunatamente è meno appariscente.
Meredith mi sorride intimidita. Dormiremo insieme per la prima volta e questo la fa già arrossire, dio quanto è tenera.
«Amanda» un uomo distinto è fermo sulla porta della nostra stanza che guarda sua figlia con degli occhi inquietanti.
«Ciao Papà» cerca di nascondere il fastidio nella voce ma fallisce.
«Allora, hai portato a casa il fidanzato questa volta» mi lancia uno sguardo freddo «Non lo è, smettila. Lui è Meredith stanno assieme»
Spiega lei sempre più seccata.
«Mi piace vedere che consideri casa nostra come un futtuto albergo per i poveretti» ora basta.
«Salve, sono Adam Scott. Mio padre è un grande...imprenditore di Las Vegas forse lei lo conosce» gli rivolgo un  sorriso di sfida e lui lo accoglie senza problemi.
«Ma dai, non sai che onore.» cerca di ignorare le mie origini ma ne è rimasto sicuramente stupefatto. So perfettamente che mio padre è un pezzo grosso in questa città e se quest'uomo ha un casinò sicuramente lo conosce, per un motivo o per un altro. Dopo poco se ne va ma viene velocemente rimpiazzato da una donna vestita in maniera volgare e inadatto all'età.
«Amanda,ciao. Ah volevo dirti di vestirti bene. C'è una cena importante sta sera e ti voglio presente.» guarda me con un sorriso furbo «Porta anche loro, a patto che si vestano decentemente» questa famiglia non ha peli sulla lingua.
«Scusate, ma sono fatti così...» Amanda abbassa la testa.
«Non ti preoccupare il mio è peggio»
«Vogliamo dire qualcosa anche dei miei?» Meredith fa una faccia schifata e poi mi si spalma su un fianco.
«Vi va di venire sta sera? Ditemi di sì, certi amici dei miei genitori sono una cosa raccapricciante.» si mette a ridere e ci lascia soli.
«Vuoi trovare tua sorella? Qualcosa mi dice che il padre di Amanda te lo può dire...» dice la mia bellissima ragazza.
«Grazie per essere qui, non sai quanto sia importante per me» la bacio con trasporto e lei mi mette le braccia attorno al collo.

MEREDITH

Adam mi tiene i fianchi tra le mani e sembra non volermi mollare mai.
Dopo mezz'ora usciamo dalla nostra camera e cerchiamo James.
«Dove posso trovare mio padre?» Nella voce di Adam non ce ne educazione ne gentilezza.
«Chiedilo a lui, non è tuo papà?» lo sfida.
«Cazzo, non mi faccia incazzare» sussurra lui con uno sguardo seccato.
«Prova sulla Boulevard, di fronte a The Mirage c'è casa sua.» ci congeda buttando giù un liquidi marrone.
Senza aggiungere altro salutiamo Amanda e percorriamo la strada fino alla strip ancora deserta. Davanti al palazzo che James ci ha indicato ci sono una serie di buttafuori vestiti di nero.
«Vive qui il signor Micheal Scott?» chiede Adam lasciandomi indietro di proposito. Naturalmente nessuno gli risponde così si avvinca al campanello e dopo aver fatto un sorrisetto suona.
La voce rude risponde «Ah Adam sei incredibile. Salì al decimo.»
Mi prende la mano ed insieme saliamo in quel palazzo incredibilmente  moderno e grande. Sto per incontrare suo padre è qualcosa mi dice che non andrà bene, per niente.
In un salotto tutto bianco e nero un uomo distinto è seduto sul divano.
«Adam» dice fissando me. «Hai portato pure la fidanzatina, che dolce» mi squadra da capo a piedi senza pudore.
«Meredith» mi stringe forte la mano «Lui è mio padre, Micheal. Papà lei è...» lo interrompe «Perché sei qui?» si alza dal divano e si avvicina.
«Dov'è Grace?»
«Ah, giusto. La tua amata sorellina. Non so forse in giro a fare la puttana, sai è il suo nuovo passatempo.» lo sfotte «Secondo te dove cazzo può essere mia figlia?» urla. Quest'uomo ha un carattere di merda.
«È al casinò? Papà è minorenne» Adam ha la mascella contratta ed è molto teso.
«Si è lì, prova anche solo a portartela a casa e ci saranno delle conseguenze drammatiche» mi guarda e un sorriso che non arriva agli occhi gli appare sulle labbra.
«È stato un piacere...Meredith» si gira e se ne va senza dire nulla.

ADAM

La faccia di mio padre mi fa venire ansia. Vorrei colpirlo, usarlo come sacco da boxe ma lui ha tutti i suoi uomini che lo proteggono. Deve avere parecchi nemici.
«Mi dispiace per averti coinvolta» dico mentre entriamo nel casinò di mio papà. È gigantesco, ricordo di essere venuto qui un paio di volte da piccolo ma con tutta la famiglia.
Lei si guarda intorno sopraffatta dalla ricchezza che questo posto sprigiona e si muove a disagio sulle scarpe con il tacco di Amanda.
«Non...fa nulla. Stiamo insieme no?» mi bacia velocemente e poi torna guardasi intorno.
«Carta d'identità» ordina un uomo fuori dalla sala da gioco.
«Sono il figlio di Micheal» gli mostro la patente sparando che basti anche per Mer, quando abbassa la testa e si sposta per farci passare sorrido.
Mi dirigo verso i tavoli da black jack, e la trovo lì, seduta su uno sgabello.
Ha i capelli scuri raccolti in maniera complicata ed indossa un vestito appariscente. È truccata per sembrare grande ma ha ancora il suo viso dolce da bambina. In mano ha un bicchiere di champagne e guarda attenta i suoi avversari.
«Grace Scott, non ti credevo una da casinò» dico da dietro facendole fare un salto. Quando si gira, mi vede, urla e poi mi si butta tra le braccia.
«Adam, oddio sei qui» metà ospiti ci stanno guardando forse infastiditi o curiosi, non mi interessa minimamente.
«Grace lei è la mia ragazza...» Meredith sorride «Meredith mia sorella» bacio la fronte di Grace e mi trattengo da non issarmela in spalla e portarla via da qui. Portarle via da qui...

MEREDITH

La bellezza di Grace è disarmante, di quelle che ti danno sentire a disagio. Ha i capelli nero corvino e il contrasto con la sua pelle quasi bianca è incredibile e il sorriso che mi rivolge lo è ancora di più. Ha gli stessi occhi del fratello.
«Sei tu allora...» mi guarda attentamente «La donna che ha rubato il cuore a questo cazzone» gli sorride ma si vede che è come innamorata di suo fratello, gli vuole un bene incredibile, ed è visibile a chilometri di distanza.
Lui scuote la testa «Si è lei» mi fa l'occhiolino. Poi però torna serio.
«C'è un posto tranquillo per parlare?» Grace cammina perfettamente sui tacchi, la contrario di me, e si dirige verso una stanza più appartata è vuota. La ragazzina che può avere al massimo sedici anni si fa molto seria. «Adam, sai quanto mi fa piacere che tu sia qui ma perché diavolo sei venuto? Papà andrà fuori di testa» si agita e si contorce le dita perfettamente curate.
«Sa che sono qui. Dovevo vederti e assicurarmi che stessi bene. Voglio il tuo nuovo numero di telefono» esige serio.
«Si, certo ma non posso tornare a casa Adam. Lo vorrei, ma papà mi vuole qui e sai che diventa cattivo se sfidato. Ti prego non fare cazzate» fa gli occhi dolci e suo fratello imprecando la abbraccia. «Dio mi fai impazzire» poi guarda me e i suoi occhi sono gentili. «Voi due mi farete andare via di testa» ridacchia e mi circonda la vita per poi baciarmi.
«Hai idea di quando mi piaci?» sussurra nel mio orecchio
«Mmm...potrei avere un'idea si» sorrido sulle labbra del mio ragazzo.
«Ah dio, grazie per avermi ricordato che sono single» sbuffa Grace dietro di me. Imbarazzata arrossisco. «Chissà come mai ma non ti credo» dice sorridendo Adam.
Usciamo da lì insieme. «Sta sera ho una cena importante. Vado con papà.»
«Anche noi, credo sia la stessa...cazzo ci sarà un bel po' di gente» Adam si passa una mano sul viso e io posso solo guardare la strada che si sta poco a poco riempendo. Ho capito che il padre di Adam è un mafioso nel secondo in cui l'ho visto. Non che sappia che faccia hanno i mafiosi ma quello mi ha ispirato solo criminalità organizzata e questo mi spaventa tanto. Quell'uomo probabilmente è capace di uccidere a sangue freddo e quando ha posato lo sguardo su Adam ho visto l'odio che emanava. Faccio finta di nulla ma tutto questo mi fa paura.

<<mine story>>

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