MEREDITH
Il sole caldo sulla pelle è stupendo e il cocktail che ho in mano è anche meglio. Adam torna dal mare con una tavola da surf e i capelli arruffati. Ecco la mia preferita. Sa anche serrare, dovevo immaginarlo. Mi sorride ammiccante e mi bacia. «Te lo vieni a fare un bagno con me?» chiede stuzzicandomi. «Non so...credo mi ordinerò un altro margharita, in questo posto mi danno da bere e ne approfitto» gli bacio la mascella e riprendo in bocca la mia cannuccia. È il secondo giorno su questa spiaggia stupenda e la mia mente è finalmente libera da ogni pensiero.
«Sta sera abbiamo la cena nel ristorante più bello della baia» mi dice sentendosi affianco a me.
«Davvero?» domando pensando al vestito che mi sono comprata prima di partire. Staremo qui altri due giorni e ho poco tempo per sfogliare i miei look molto estivi e poco adatti a Seattle.
Passiamo la giornata in spiaggia ed in camera. Non mi toglie la mani dosso nemmeno finché mangiamo. Una parte di lui mi deve sempre toccare e a me s più che bene. Mi coccola tutto il giorno e quando mi vede con il vestito rimane impietrito. Ottimo, adoro Kelly e i suoi gusti spinti.ADAM
Il vestito di Meredith è stupendo e per tutta la sera penso a come torglielo. È bellissima leggermente abbronzata e sorridente. Non ha preoccupazioni o ansie di nessun tipo e questo fa più piacere a me che a lei. Staremo via così poco che mi sento in colpa ma al momento è il massimo che posso permettermi nel resort di lusso in cui alloggiamo.
Lei intanto non smette un secondo di ringraziarmi, in tutti i modi possibili per mio piacere.
Non tocca mai l'argomento 'cena a casa dei miei' ma il giorno dopo il nostro ritorno abbiamo una cena lì e spero tanto non succeda nulla di brutto. Stephanie romperà tutto il tempo e ci saranno i soliti sguardi perplessi e che giudicano qualsiasi cosa. A me non interessa. Amo questa ragazza è nessuno degli invitati mi farà cambiare idea.Le vacanza passano troppo velocemente e io le prometto che torneremo in California. Le dico della cena dei miei e lei con una smorfia accetta tutto, dio quanto la amo. Le prometto che farò il mio meglio per non farla annoiare. Da quando stiamo assieme praticamente vive a casa mie e a Luke sta bene a patto che nessuno tocchi i suoi cereali al miele. Un tipo poco esigente dato che quei cereali fanno schifo.
MEREDITH
Le vacanze a sorpresa in California sono state perfette. Adam mi ha fatta stare bene come solo lui sa fare e mi ha promesso di tornare. Quando mi ha chiesto di andare con lui ad un Brunch da sua madre ho accettato di malavoglia, ma glielo dovevo.
Questo posto non mi piace, più che altro la gente non mi piace. Ci sono una quarantina di persone e sono tutti troppo indaffarati a parlare di se stessi per presentarsi o semplicemente guardarmi. Il mio accento li scoraggia già in partenza. Quella odiosa ragazza, la moglie di Jeremy, va in giro a parlare con tutti e si muove come la padrona di casa in un giardino perfettamente curato. Io sono seduta sotto il portico ad aspettare che Adam torni dalla telefonata che lo tiene ormai occupato da più di quindici minuti. Mi ha trascinata a questo 'Brunch in famiglia' anche se in tutto questo non c'è nulla di lontanamente familiare, ma ora sono da sola in un angolo a guardare il cellulare. «Bellino il vestito» dice Stephanie. Ha i capelli raccolti in maniera raffinata e da vicino si vede quanto tenga alla sua pelle, probabilmente ha una valanga di prodotti che applica prima di dormire.
«Grazie» dico abbassando lo sguardo sul vestito color corallo che mi ha regalato Amanda.
«Le cicatrici che ti ha fatto tua madre sulle gambe se ne sono andate?» chiede girando una ciocca di capelli sul dito.
«Scusa?» chiedo con voce stridula.
«Si, sono ossessionata dai casi come il tuo, guardo anche tutti i programmi. Comunque so che tua madre ti ha fatto molto male alle gambe quindi pensavo avessi le cicatrici, ma vedo che esponi tutto senza problemi.» mi lancia uno sguardo di sfida.
«Immagino sia bello passare da una capanna nel Texas ai Brunch con gente che decide le sorti amministrative dello stato.» fa un risolino.
Questa ragazza è pazza. Completamente fuori di testa.
«Scommetto che Adam è super eccitato ora, ma voglio vederlo tra qualche mese quando avrà messo la testa a posto e porterà a casa una ragazza per bene. Sarai solo un lontano ricordo, un errore da ragazzi che vanno al college. Ti prego non illuderti di poter essere a questa altezza» si alza con teatralità e va incontro ad un'altra moglie trofeo.
Sento la guancia bagnarsi e velocemente asciugo la lacrima, senza dare dell'occhio cammino velocemente verso casa e mi chiudo nel primo bagno che trovo. Mi appoggio alla porta e respiro. Sono davvero solo un momento ribelle del figlio perfetto? Sono solo un modo per divertirsi?
La pietà e la cattiveria con cui mi guarda Stephanie è unica, nessuno mi ha mai guardato così.
Mi sistemo il mascara colato e cerco di apparire rilassata quando dopo dieci minuti esco da quel bagno. Mi fermo sulla porta, qualche metro più in là c'è Adam che parla con la vipera. «...devi smetterla di portare questa gente a casa, anche tua madre è sdegnata Adam. Quella ha la madre assassina, il padre ubriacone. Cosa mai potrà venirne fuori?» sbuffa «Si sta solo approfittando di te, e lo sai. Questa famiglia vuole che tu torni a casa con una che non è apparsa sul telegiornale dello stato.» detto questo appoggia una mano smaltata sul suo petto. «Falla finita con quella sciattona.» chiude la conversazione e se ne va. Adam abbassa la testa e io mi sento morire. Si vergogna di me.ADAM
Dopo trenta minuti al telefono con la mia sorellina che mi racconta piangendo della sul prima volta l'ultima cosa che volevo vedere era Stephanie. Mi si è piazzata davanti ed ha iniziato a sparare un po' di cazzate. La ascolto a tratti, il mio pensiero fisso è Grace che fa sesso con un uomo troppo grande a soli quindici anni. Cazzo io ho perso la verginità a sedici ma non con un trentenne. Ha pianto per tutta la telefonata e mi ha raccontato tutto, mi tremano ancora le mani per la rabbia e l'impotenza.
«Allora ti vergogni davvero di me» Meredith esce dal bagno con l'espressione più triste del mondo.
Le mani si tirano a vicenda e ha gli occhi lucidi. Mi avvicino per capire di che parla ma lei fa un passo indietro che mi fa raggelare.
«Di che parli Meredith?» la guardo spaventato.
«Ho sentito la conversazione con Stephanie» abbassa la testa «E poi per tutto il tempo mi hai evitato stando al telefono. Ti vergogni di farti vedere in giro con la povera texana» sono terribilmente confuso e scuoto la testa.
«Ero al telefono con Grace perché ha perso la verginità ed è sola e non l'ha fatto con la persona giusta la prima volta. Quella cretina di Stephanie non la stavo ascoltando e non so cosa stesse dicendo sta volta e non mi interessa. Solo non piangere perché sei insicura Mer, non ne hai motivo»
A quel punto la tiro a me e la abbraccio forte «Adam, non piaccio...alla tua famiglia» dice in fine. «Ne dubito, ma anche se fosse non mi interessa. Ora ti porto via da qui» la sollevo di peso e lei lancia un urletto. La carico in auto e senza dire nulla a nessuno me ne vado. Guido fino al nostro appartamento dove la spoglio e la faccio mia ancora e ancora.
Il giorno successivo mi sveglio con lei attaccata la fianco e mi fermo ad osservarla dormire. È bellissima con le labbra leggermente aperte e una mano sul mio petto. Prima di addormentarsi mi ha confessato quanto le dispiace per Grace.Dicono che quanto ti innamori veramente te lo senti dentro. Quella persona diventa più importante della tua stessa vita, quasi ne sei ossessionato. Vuoi lottare contro tutto e tutti per lei. Ti chiedi come reagirebbe in una determinata situazione e come si comporterebbe. Tutto inizia a ruotare intorno a questa persona che ti ha rubato cuore e testa. Basta guardarla ed immaginarla affianco a tre tra cinque, dieci, venti anni e lì, in quel momento capisci se è lei quella giusta. Io guardo Meredith e vedo tutto quello che ho sempre solo sognato.
<<mine story>>
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Per una volta
Teen FictionA volte l'unica soluzione è andare via. Meredith ha passato tutta l'infanzia ad aspettare l'università per poter andare via da una famiglia violenta. La parte opposta dello stato è la sua scelta; come se fosse facile. Porta ancora i segni di quella...