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ADAM

Meredith è uscita da una settimana e non l'ho praticamente vista. Gira voce che sia andata fuori di testa e quelle rare volte che si presenta a lezione ride in faccia al professore.
Amanda è disperata, Meredith torna a casa tardi solo perché aveva voglia di farsi un giro a anche quando fuori fa freddo e piove.
Mi manca Meredith leggermente scontrosa ma gentile. Mi manca la ragazza con cui ho passato una notte in macchina a guidare.
«Amico...» dice Josh risvegliandomi dai pensieri e facendomi tornare nella mensa; è entrata e si sta dirigendo verso il nostro tavolo con in mano un vassoio.
«Il gelato è l'unica cosa commestibile qua dentro» si siede facendo una faccia disgustata.
Kelly la guarda impassibile cercando di capire quanto è grave la situazione. Tanto, non ci vuole molto per capirlo.
«Domani ho un esame quindi scusate ma devo andare» mi alzo per non restare a guardare la scena penosa di Kelly che cerca di non piangere e Amanda che le sorride come se nulla fosse.

«Adam» Josephine mi viene in contro sorridendo come fosse Natale.
«È da tanto che non ci vediamo. Se vuoi sta sera io sono libera e la mia coinquilina è fuori...quindi...» la fissò senza dire nulla. La conosco abbastanza bene da sapere che vuole solo venire a letto con me; forse è di questo che ho bisogno, l'ho sempre fatto e ora ne ho bisogno più che mai, è da un mese che non scopo.
«D'accordo» le faccio uno dei miei sorrisi «Ci si vede dopo Jo» la lascio lì tutta felice.
Mentre entrò nella mia stanza mi suona il telefono; mia mamma.
«Tesoro» la sua voce composta mi risuona nella orecchie mente rispondo con gli auricolari.
«Mamma, come stai?» dico afferrando qualche libro.
«Oh Adam Edward Scott! Non ti permette nemmeno di fare l'indifferente. È da quasi un mese che non ci sentiamo. Se quei stupidi messaggi vengono considerati» mi ammonisce ma percepisco il suo tono scherzoso.
«Lo so, mi dispiace ma è stato un casino allucinante» la sento sbuffare «confusione allucinante» mi correggo con un sorriso sulle labbra.
«Ad ogni modo, sabato dò il solito ricevimento voglio che tu sia predente. Ci saranno anche i tuoi fratelli e se porti anche colei che ti tiene così occupato ne sarei estremamente felice.»
Il mio sorriso si allarga «Mamma non c'è nessuna lei...comunque vedrò di esserci. Lui non verrà vero?» chiedo con voce un po' meno leggera.
«Non lo so Adam, si vedrà ma ti prego lascia stare d'accordo?» si è intristita.
«Cazz...cavolo mamma, quell'uomo ti ha distrutto la vita, non può presentarsi alla tua festa come nulla fosse» la incalzo cercando di non perdere la calma, non è colpa sua se mio padre è una tale merda «Comunque ci vediamo sabato, ti voglio bene»
«Anche io tesoro» chiudo la chiamata e mi butto sul letto per studiare gli appunti di chimica che ho trascurato.
Dopo quattro ore esco dalla camera diretto da Josephine e cerco di non pensare a Meredith; impossibile.

MEREDITH

Amanda mi sorride seduta di fronte a me nella sala d'aspetto dello strizza cervelli. Ha dovuto subire letteralmente trascinarmi per farmi venire qui ma con l'aiuto di Luke, Josh e Kelly ci è riuscita.
«Signorina Murphy» una donna sulla quarantina esce dalla porta rossa che sto fissando da venti minuti. «Vieni pure» mi sorride e io lancio un'occhiataccia ad Amanda che mi solleva i pollici, mi prende per il culo?
La signora con i capelli nero corvino mi stringe la mano «Jacqueline Campbell» e mi indica una sedia dove accomodarmi. L'ufficio è grande e ci sono una varietà infinita di libri sugli scaffali in legno. Le pareti sono scure e c'è rosso ovunque, in ogni caso è arredato bene.
«Beh immagino che tu non sia molto felice di essere qui» dice mettendosi gli occhiali.
«Perspicace» rispondo già seccata.
«Ma devi, quindi cerchiamo di rendere la cosa indolore d'accordo? Sei felice di essere uscita dall'ospedale?» incapace.
«Ovvio»
«C'era qualcuno con te che ti ha accompagnata ai dormitori?» quindi ha un fascicolo con il mio nome sopra e una valanga di cazzate?
«Si, un amico»
«Ti va di dirmi come ti sei sentita quando hai realizzato quello che aveva fatto tua mamma?»
«Fa sempre domande inutili?» le rido in faccia ma lei sembra abbastanza tranquilla, o abituata.
Va avanti così per un'ora, lei chiede e io non rispondo.
«Va bene ci vediamo giovedì Meredith» quando mi congeda esco furiosa con Amanda.
«Ti odio» le dico quando mi viene in contro.
«È dai non essere così pessimista» cerca di sorridere ma è evidente dispiaciuta dai mie modi.

Quando torniamo in camera c'è Kelly che ci aspetta felice «Il nostro capo ha detto che sabato puoi tornare a lavorare» mi viene in contro e mi abbraccia ma io non mi muovo.
«Che bello, mi eri mancata un sacco, ora vado o faccio tardi, ciao ragazze» esco di corsa e l'espressione perplessa di Amanda mi fa venire ansia, così prima che mi dica qualcosa mi metto a letto con gli auricolari.

ADAM

Quando la sveglia sul mio cellulare mi sveglia e apro gli occhi la bocca di Josephine difronte a me si allarga in un sorriso.
«Buongiorno Amore» dice venendomi sopra e iniziando a baciarmi.
«Jo hai del caffè» chiedo alzandomi in piedi, ho gli esami oggi; non ho voglia delle smancerie idiote "Che notte perfetta" "Quando ci vediamo?" E Jo questo lo sa, per questo andiamo d'accordo.
«La sopra c'è un bollitore con il caffè solubile, non vieni da appena un mese e già non ti ricordi dove metto le cose? Questo mi rattrista molto» ride alzandosi dalla piazza e mezza, com'è possibile che lei abbia il letto più grande rispetto alla singola di tutti gli altri?
Gira nuda per dieci minuti, giusto il tempo per mio caffè poi la saluto con un bacio ed esco velocemente diretto alla mia stanza per preparami.
Quando entro in camera nel mio letto, tutta rannicchiata, c'è Amanda che dorme. Guardo subito Luke «Perché cazzo è lì, sai che odio profondamente che si tocchi il mio letto» mi avvicino incazzato «Se te la devi scopare almeno tienila nel tuo» lo incalzo facendolo innervosire; pessima mossa. Il mio amico è più alto e fa più palestra ma se mi incazzo tutto il resto non conta più.
«Calmati cazzo! Abbassa la voce» si alza dal letto e percependo il mio umore mi dà direttamente le spalle cercando qualcosa in armadio «Meredith sta notte ha avuto incubi, più pesanti del solito e Amanda è rimandata con lei tutto il tempo, sveglia, ma la mattina presto quando Mer è uscita lei non riusciva più a stare lì dentro così mi ha chiesto se poteva rimanere qui...è qui dalle sei. Ascolta prima di accusare idiota» esce e si dirige alle docce con un asciugamano e il bagnoschiuma in mano. Merda.

<<mine story>>

Per una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora