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ADAM

Ci sono delle giornate in cui vuoi solo rimandare solo, vuoi solo pensare e piangere la perdita di qualcuno.
Beh per Luke quella giornata è il 23 Marzo. Mi alzo dal letto sapendo che sarà una giornata lunga e pensante.
Lo trovo in salotto, che con in mano un mazzo enorme di fiori, si aggira agitato.
«Ohi» dico anche se so che non mi sta ascoltando.
Candice era parte di lui e ormai da anni si sente in colpa per la sua morte. «Vado...lo sai dove vado» esce velocemente.
Certo che lo so, ogni anno fa le stesse identiche cose. Prende i fiori, piange sulla tomba, si incolpa, torna a casa incazzato, si sbronza tanto che a volte ho paura vada in coma etilico, e per una settimana piagnucola.
Sarò con lui anche quest'anno.

(Se volete leggere la storia di Candice e Luke la sto pubblicato in questo momento, la trovate sul mio profilo.)

MEREDITH

Sono ore davanti ai libri e la conclusione è lontana.
Non vedo Adam da cinque ore e conto i minuti per andare fuori da qui. Tra una settimana mi porta nella sua casa in campagna e mi presenterà sua madre. Sono in ansia; la mia non gliela posso presentare.
Dopo qualche ora vado alla caffetteria dove trovo Kelly e Mackenzie.
«Mer!» dicono in coro, sono diventante inquietanti.
Mi siedo a tavolo con loro e inizio a giocare con il bordo del bicchiere.
«Sapete di Luke» dico ad un certo punto ripensando al messaggio di poco fa.
<<Ciao Amore, oggi ci vedremo poco ma mi scuso in anticipo. Oggi qualche anno fa è morta la ragazza di Luke e ha bisogno di me. Spero tu possa capire, farò il possibile per intrufolarmi in camera tua sta notte per salutarti>> lo leggo alle ragazze, tralasciando la parte finale.
«Ah, sì ho sentito Josh accennare  qualcosa ma non avevo capito bene. Credo si chiamasse Candice, anche Adam la conosceva» poco dopo due ragazzi entrano nel locale e metà degli studenti presenti si gira a fissarli; li capisco eccome.
Luke con delle occhiaia pazzesche si avvicina a noi, è bello anche da distrutto.
Adam invece va a prendere da bere e poi si siede affianco a me stampandomi un bacio. Tutto il bar ora sta guardando me con un mix di invidia e gelosia. Gli sorrido felice di vederlo «Ho portato fuori Luke e ho pensato di vedere te insieme; quanto sono fantastico» dice ad un centimetro dalle mie labbra. «Oh sì, sei anche molto egoista» dico e mi appoggio a lui guardando i nostri amici.
Luke ha la faccia rivolta verso il basso e non accenna a toccare il suo caffè nero.
È così rigido e a disagio che quasi ho voglia di portarlo via di lì.
«Ragazzi» una spumeggiante Amanda si unisce, dietro Josh con uno sguardo triste si siede affianco a Kelly; non smetteranno di toccarsi per le prossime ore.
Amanda guarda Luke a differenza degli altri che aspettano in disparte e gli rivolgono sguardi di supporto la mia amica lo abbraccia.
All'inizio lui è troppo stupito per ricambiare ma lei non molla e dopo un po' lui l'ha solleva da terra per l'abbraccio.
«Ti va di fare un giro?» chiede lei prendendogli la mano.
«Cosa mi sono perso?» mi sussurra Adam.
«Non so, credo sia così Amanda» dico non staccando gli occhi da quei due.
Lui annuisce e la trascina fuori di lì, appena usciti partono le domande trattenute da tutto il giorno.
Ma solo una trova attenzione. «Adam, chi è Candice?» Adam sbatte un paio di volte le palpebre.
«Credo fosse l'anima gemella di Luke, ragazzi quei due erano una cosa sola, fin da piccoli» ha un'espressione tesa.
«Scusate, ma credo di non dover essere io a raccontare la storia; quando vorrà, se mai vorrà, ve lo dirà lui con i particolari giusti e la conoscenza» Adam abbassa lo sguardo e mi prende la mano.
Guardo nel parcheggio e vedo Luke che cammina affianco ad Amanda, sembra tutto così tragico; probabilmente lo è davvero.

ADAM

Trovarsi davanti al grande portone con Meredith affianco è strano.
Ha un vestiti bianco nuovo e dei sandali con il tacco; è bella da morire.
Si strofina le mani sul vestito, ancora e ancora. È agitata perché conoscerà mia madre ma non ha capito che il peggio, con mio padre, è passato.
Parcheggio l'auto a lato della casa e la faccio uscire.
Si guarda intorno a bocca aperta e mi sorride intimidita; non è a suo agio, e odio questa cosa.
«Adam, sono...spaesata» ammette cercando la mia mano. Gliela afferro e me la tengo stretta.
«Non devi, mia madre è fantastica e non aspetta altro che conoscerti»
Come per magia mia mamma esce con un vestito di seta e i capelli raccolti. Mia madre ha sempre rappresentato la classe in famiglia.
«Finalmente ti conosco mia cara» abbraccia Meredith «Ho sentita tanto parlare di te, anche prima che me lo dicesse sapevo che c'era qualcuna di speciale» ho parlato al telefono con mia madre ultimamente e ora crede di conoscere Meredith.
«Il piacere è tutto mio» dice lei di rimando toccandosi quei capelli per la millesima volta.

MEREDITH

La fotocopia sputata di Adam al femminile mi abbraccia stretta. È la donna più dolce del mondo e sicuramente sa accogliere una persona e farla sentire a proprio agio. Quando ho visto la villa mi veniva da svenire. La casa mobile dei miei genitori è grande come la casetta per gli attrezzi. Affianco alla macchina di Adam sono parcheggiate altre due auto e subito capisco di chi sono.
So che ha due fratelli oltre a Grace e sono tutti così simili. Capelli scuri, occhi chiari e sorriso incredibile.
Me li trovo davanti poco dopo che se presentano educati.
«Chi è?» una vocina fastidiosa spunta da dietro la porta blindata.
«Oh tu devi essere la fidanzatina di Adam, ciao, io sono la moglie di Jeremy» una bionda tinta mi porge la mano con il guanto. La fisso per un po' «Lascia stare, togliti di torno» Adam la fa spostare senza stante cerimonie; sta antipatica a tutti, è evidente.

«Quindi frequenti medicina» Jeremy mi sorride cordiale «Anche io ho frequentato le lezioni a Stanford, alla fine ho fatto giurisprudenza» beve un po' di vino e cerca di non guardarmi.
«Tesoro, ho pensato che tu e Meredith potreste dormire nella camera grande degli ospiti» dice Kate sorridendo dolcemente.
«Si, certo mamma ma...» viene interrotto
«Ah sì! Tu sei la ragazza che è quasi stata uccisa. Ecco dove ti ho visto, in televisione» la biondina batte le mani come avesse vinto la lotteria, suo marito è rigido e imbarazzato. Anche lui lo sapeva, possibile che ovunque vada ci sarà sempre qualcuno che mi riconosce? Così tanta gente guarda il telegiornale? A lezione qualcuno che non conoscevo bene si era avvicinato per sapere come stavo all'inizio, ma gli sguardi erano diversi da quello che mi stanno rivolgendo tutti ora; pietà, io non voglio al pietà di nessuno.

<<mine story>>

Per una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora