Capitolo I. Vecchie e nuove amicizie

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- Dai Ignazio, muoviti o faremo tardi! - gridò Piero dalla camera da letto.

- È da un'ora che sei chiuso dentro al bagno, e meno male che quello vanitoso ero io! - aggiunse Gianluca ridendo.

- Ho fatto, ho fatto! Le picciridde aspetteranno, non preoccupatevi... - disse spalancando la porta e sistemandosi il colletto della camicia bianca.

Gli altri due scossero la testa, e si affrettarono a scendere le scale.

Quella sera erano stati invitati all'inaugurazione di un nuovo locale; il proprietario era il figlio di un amico del padre di Piero, il quale, essendo a conoscenza della loro passione per la musica, gli aveva chiesto di cantare qualcosa per intrattenere gli ospiti e dar loro la possibilità di farsi conoscere.

- Sono emozionato ragazzi... Speriamo di non fare una figuraccia! - disse Gianluca mentre salivano in macchina.

- Non c'è nessuno a giudicarci, tranquillo. - rispose Piero allacciandosi la cintura e rivolgendogli un sorriso dallo specchietto.

- Al massimo, se faremo schifo, ci sarà qualche bella ragazza a consolarti! Per te non è difficile rimorchiare! - lo rassicurò Ignazio mettendo in moto.

Una volta arrivati nel luogo stabilito, notarono che c'erano già moltissime persone. Chi chiacchierava fuori, chi fumava o beveva qualcosa, oppure prendeva da mangiare al buffet che era stato allestito all'interno.

- Mmh.. Si mangia ragazzi! - esclamò Ignazio sfregandosi le mani.

- Ma tu non pensi ad altro?! - chiese Piero incredulo.

- Piuttosto cerchiamo Giacomo per salutarlo. -

- Eccolo là! - disse Gianluca allungando lo sguardo oltre la spalla di Ignazio.

Lo raggiunsero, e videro che stava parlando con una ragazza molto carina.

- Ciao Giacomo! -

- Hey, ci siete finalmente! - li accolse lui con calore.

- Indovina chi è che ci ha messo una vita a prepararsi! - disse Piero indicando Ignazio con un cenno del capo.

Quest'ultimo sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

- Non c'è problema, non siete gli ultimi. -

- Scusa, ma noi ci conosciamo? - chiese tutto ad un tratto Gianluca alla misteriosa ragazza a fianco di Giacomo.

- Come? - rispose lei presa alla sprovvista.

- Sì, mi sembra di averti già vista... Sei mai venuta a Roseto? -

- Sì, circa tre anni fa... Ero con alcune mie amiche, avevamo preso una casa sul mare e... -

- Ho capito chi sei! Ginevra, giusto? -

- Esatto. Come fai a saperlo? -

- Ti ricordi che una delle tue amiche si era fatta male sugli scogli? -

- Oh, ma certo! Tu ci hai aiutate perché non sapevamo dove fosse il pronto soccorso! Sei Gianluca! -

- Proprio così. Peccato non esserci più sentiti... -

- Ho perso il tuo numero, mi dispiace! Ma come stai? -

- Io bene, tu che ci fai qua? -

- Mi sono trasferita coi miei genitori. -

- Oh, capisco! -

- Non per essere scortese, ma dato Gian non ci presenta, io sono Piero. - disse il ragazzo con gli occhiali rossi porgendole la mano.

I hope you'll never forget me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora