Capitolo II. Risvegli piacevoli ( oppure no?)

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Un flebile raggio di sole passava attraverso gli spazi lasciati liberi dalle tende tirate della porta-finestra, illuminando appena il viso di Ignazio, che piano piano aprì gli occhi, avvertendo uno strano calore accanto a sé.

Inizialmente non riuscì a capire cosa fosse, ma, una volta lucido, si accorse che si trattava di Ginevra, la quale dormiva placidamente con la testa poggiata nell'incavo della sua spalla e un braccio attorno alla sua vita.

Rimase per un attimo a guardarla, indeciso se svegliarla o meno, poi si domandò se quella notte fosse successo qualcosa che lui non ricordava, per cui, per esserne sicuro, alzò appena il piumone per controllare di non essere nudo, e,con suo grande sollievo, vide che aveva ancora indosso maglietta e pantaloncini.

" Dovrei alzarmi, ma devo fare piano..." pensò cercando di spostarsi il più silenziosamente possibile.

Tuttavia, venne fermato dalla mano di lei, che gli si strinse di più addosso, lasciandolo di stucco.

" Beh, se le cose stanno così, continuerò a dormire..." decise sorridendo fra sé e sé.

Era quasi mezzogiorno quando Gianluca e Piero, reduci da una battaglia su chi dovesse mangiarsi l'ultimo cannolo rimasto ( dove alla fine aveva vinto il primo, anche se slealmente ), si diressero verso la camera di Ignazio per svegliarli.

E immaginate la loro faccia appena videro i due abbracciati a letto: sgranarono tanto d'occhi e pensarono entrambi la stessa cosa.

- Ignazio Boschetto, alza le tue belle chiappe dal letto, che fra un
po' è ora di pranzo! - disse Piero a voce alta, scuotendolo perché si svegliasse.

- Mmh? - mugolò lui in risposta, ancora assonnato.

- Alzati! -

- Sì, ma ora uscite da camera mia. - disse sbadigliando.

- Neanche per idea, ci sono un sacco di cose che devi spiegarci. - ribatté Gianluca indicando Ginevra, che cominciò a dare segni di vita proprio in quel momento.

Sbatté le palpebre un paio di volte, sentendosi spaesata, poi, una volta focalizzato il viso di Ignazio, scattò a sedere sul letto come una molla.

- Come ti sei permesso?! Sei un maniaco! - gridò arrabbiata. - E voi che ci fate qui? - domandò diventando rossa come un peperone.

- Siamo venuti a svegliarvi...credevamo foste morti! - rispose Gianluca ironico. - Invece siete assai vivi...- aggiunse con una punta di malizia nella voce.

- Ma che minchia dici? Non è successo niente! - si difese Ignazio tirandogli il cuscino addosso.

- Se lo dite voi...- insinuò Piero prendendolo in giro - comunque quando siete pronti, venite a tavola, noi intanto andiamo a preparare da mangiare. - disse uscendo dalla stanza assieme a Gianluca, che rideva come uno scemo.

- Giuro che un giorno lo ammazzo...- minacciò Ginevra a denti stretti, mettendosi in piedi.

- Ora mi spieghi perché mi hai accusato di essere un maniaco? Guarda che sei tu che ti sei abbarbicata a me come un koala! -

- Non è vero! -

- Sì, invece! - rispose sorridendole.
- E non c'è niente di male, capisco che sono un'ottima fonte di calore e che ho un certo fascino...- si vantò lui.

- Come no! Se credi che sia interessata a te, sei sulla strada sbagliata! -

- Io non l'ho mai detto. - rispose facendola arrabbiare ancora di più.

Ginevra sospirò nervosamente, afferrando i vestiti e sbattendo la porta del bagno.

Dire che si sentiva imbarazzata era poco, per non parlare della furia omicida che le avevano fatto salire tutti e tre. Tuttavia non poteva negare l'evidenza: era tanto che non dormiva così bene. Si era sentita al sicuro, rilassata e odiava ammettere che fosse per merito di Ignazio.

Decise di farsi una doccia: doveva assolutamente togliersi il suo odore di dosso, altrimenti avrebbe perso la testa.

" Non è niente, non provo niente e mai succederà qualcosa " si ripeté nella mente come un mantra mentre l'acqua calda le scorreva sulla pelle. " Sono solo altre due notti e poi tutto sarà finito e io tornerò alla vita di sempre, posso farcela " si convinse con forza, anche se, una vocina nascosta, le diceva che non era del tutto sincera con se stessa e di certo agitarsi in quel modo ad ogni sua provocazione, non la aiutava nel portare avanti la sua bugia.

" Sangue freddo Gin e non farsi incantare dal suo sorriso, sono queste le uniche armi possibili ".

Spazio dell'autrice: Buonasera!

Come state?

Spero il capitolo sia di vostro gradimento e di non aver fatto errori! Fatemi sapere le vostre opinioni! :)

Baci,

Jessica ♥

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