Il giorno seguente fu dura senza di lui: l'aveva accompagnata all'università, guadagnando occhiate curiose da parte di molte studentesse, ma Ignazio non se n'era curato, regalandole un bacio da Oscar davanti a tutti.
Il pomeriggio, dopo pranzo, controllò il cellulare e vide che aveva ricevuto un messaggio.
" Hey bambina! Come è andata all'università? "
" Bene, il prof ha fatto lezione sui preraffaelliti. È uno dei movimenti che preferisco, i loro quadri sono magnifici. "
" Non li conosco. "
" Te li mostrerò allora! Comunque sappi che stamattina hai fatto morire d'invidia un sacco di ragazze...e ti ringrazio, perché era il gruppo delle più antipatiche! "
" Dovere. Ne hanno da invidiarti, credimi piccola. "
" Non essere sciocco..."
" Perché? Loro in confronto a te non sono niente. "
Ginevra arrossì dall'altra parte dello schermo.
" Grazie. Oggi lavori tutto il giorno? "
" Sì, purtroppo. Tu che fai? "
" Vado a prendere Diego all'asilo e poi a casa. "
" Capisco..."
"Che c'è? "
" Mi manchi, ti vorrei con me anche stanotte. "
Ginevra si ritrovò a sorridere come una scema, sentendosi stringere il cuore.
" Lo vorrei anche io..."
" Potremmo uscire uno di questi giorni, che ne dici? "
" Perché no? "
" Allora fissiamo quando bedda! "
" Certamente. "
" Adesso devo rientrare a lavoro. Ci sentiamo dopo. "
" Ok. A dopo. "
Intorno le sei del pomeriggio, mentre Ginevra e il suo fratellino stavano guardando un film insieme, suonò il campanello. Lei andò ad aprire e rimase sorpresa nel vedere che si trattava di un fattorino. Non aveva ordinato niente: perché si trovava lì?
- Buonasera. Ho una consegna per lei signorina. -
- 'sera. Una consegna? - chiese aggrottando la fronte.
- Sì. - rispose porgendole una scatola con su scritto il nome di una pasticceria.
- Grazie mille. Le devo qualcosa? -
- No. È un regalo. -
- Oh, va bene. Arrivederci. - lo congedò chiudendo la porta.
Fissò nuovamente la scatola, e si accorse che sotto il nastro con cui era legata, c'era un biglietto.
" Speri che siano di tuo gradimento. Ignazio. "
Ginevra sorrise: e così era quello il suo lavoro?
- Chi era? - domandò suo fratello quando lo raggiunse di nuovo sul divano.
- Ci hanno mandato dei dolci! Ne vuoi uno? -
Gli porse un cannolo, prendendone uno pure lei.
- Tranquillo, non lo dirò alla mamma. - lo rassicurò facendogli l'occhiolino, mentre lui lo addentava.
" Grazie Igna, è stato un pensiero molto carino. Finalmente ho scoperto dove lavori." inviò contenta.
" Mi fa molto piacere. Sì, faccio il commesso in una pasticceria. "
Qualche secondo dopo, pensò di dover scrivere anche a Gianluca.
" Volevo ringraziarti per ieri sera. Sei un vero amico. "
" Di niente. Come procede tra voi? "
" Direi bene! Perché? "
" Io e Piero siamo curiosi! "
" Oddio. Igna vi ha raccontato qualcosa? "
" No, non ci ha voluto dire niente. "
" Meglio così. Impiccioni! " scherzò lei.
Onestamente non sapeva che pensare. Non stavano insieme e non avevano ancora iniziato a frequentarsi...per cui, era meglio non raccontare troppo in giro, anche se, quella mattina, erano stati in molti a vederli. Accidenti!
Decise di passare sopra l'argomento e cercare una buona scusa per giustificare ai suoi i dolci che aveva ricevuto. Non aveva voglia di dare spiegazioni.
- Chi li ha mandati? - chiese Diego interrompendo i suoi pensieri.
- Un amico...-
- E ti piace? -
- Chi? -
- Il tuo amico. -
Dio, era forse un piccolo mago? Era in grado di capire le cose al volo...forse faceva uso di qualche potere di cui lei non era a conoscenza.
- Sì, mi piace tanto. Ha detto che vuole conoscerti sai? -
- Davvero? -
- Sì. Mi raccomando, per adesso è il nostro piccolo segreto. -
- Certo. Muto come un pesce. - rispose fingendo di chiudersi le labbra tirando un'immaginaria cerniera.
La sera, dopo aver fatto addormentare Diego, ed essere sfuggita alle domande dei suoi, rimase per un po' vicino a lui.
Si sentiva stupidamente triste, e tentò di leggere qualcosa per distrarsi, finendo con l'appisolarsi.
Si svegliò intorno mezzanotte e, una volta sbloccato lo schermo del telefono, trovò una chiamata persa: Ignazio l'aveva cercata.
" Igna, scusa se non ti ho risposto, ma mi sono addormentata. "
" Non preoccuparti. Almeno tu riesci a dormire...io per niente. "
" Come mai? "
" Ho bisogno di te. Lo so che sembra assurdo..."
" Ti assicuro che non lo è, provo anche io la stessa cosa. "
" Hai qualche soluzione? "
" Non so...potremmo provare a rilassarci e svuotare la mente. "
" È impossibile: non faccio che pensare a te da tutto il giorno. "
" Igna.. non credo esista un ragazzo più dolce di te! "
" Mi piaci da morire, è questo il motivo. "
" Sul serio? "
" Sul serio. "
" Anche tu Igna..."
" Sono sicuro che dopo questa notizia, riuscirò a prendere sonno...e se poi non dovessi riuscirci, non importa. Sono felice, ed è solo questo che conta. "
" Sei davvero adorabile. Buonanotte beddo. "
" Buonanotte bambina mia. "
Ginevra era euforica: sapeva di essere completamente cotta, non c'era alcun dubbio. Si mise sotto le coperte con un sorriso che arrivava da orecchio a orecchio, consapevole di essere ricambiata.
Spazio dell'autrice: Finalmente sono tornata e ho aggiornato! Siete contente? :) Fatemi sapere le vostre opinioni :)
Un bacio,
Jessica ♥
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I hope you'll never forget me
FanficGinevra, una ragazza di ventuno anni, si trasferisce coi genitori a Palermo, dove il fortunato ritrovamento di un suo vecchio amico, la porterà a conoscere Ignazio, siciliano doc con la passione per la musica. Nonostante cerchi di sfuggire ai suoi...