Capitolo VI. Ritorno alla normalità

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Il giorno seguente fu dura senza di lui: l'aveva accompagnata all'università, guadagnando occhiate curiose da parte di molte studentesse, ma Ignazio non se n'era curato, regalandole un bacio da Oscar davanti a tutti.

Il pomeriggio, dopo pranzo, controllò il cellulare e vide che aveva ricevuto un messaggio.

" Hey bambina! Come è andata all'università? "

" Bene, il prof ha fatto lezione sui preraffaelliti. È uno dei movimenti che preferisco, i loro quadri sono magnifici. "

" Non li conosco. "

" Te li mostrerò allora! Comunque sappi che stamattina hai fatto morire d'invidia un sacco di ragazze...e ti ringrazio, perché era il gruppo delle più antipatiche! "

" Dovere. Ne hanno da invidiarti, credimi piccola. "

" Non essere sciocco..."

" Perché? Loro in confronto a te non sono niente. "

Ginevra arrossì dall'altra parte dello schermo.

" Grazie. Oggi lavori tutto il giorno? "

" Sì, purtroppo. Tu che fai? "

" Vado a prendere Diego all'asilo e poi a casa. "

" Capisco..."

"Che c'è? "

" Mi manchi, ti vorrei con me anche stanotte. "

Ginevra si ritrovò a sorridere come una scema, sentendosi stringere il cuore.

" Lo vorrei anche io..."

" Potremmo uscire uno di questi giorni, che ne dici? "

" Perché no? "

" Allora fissiamo quando bedda! "

" Certamente. "

" Adesso devo rientrare a lavoro. Ci sentiamo dopo. "

" Ok. A dopo. "

Intorno le sei del pomeriggio, mentre Ginevra e il suo fratellino stavano guardando un film insieme, suonò il campanello. Lei andò ad aprire e rimase sorpresa nel vedere che si trattava di un fattorino. Non aveva ordinato niente: perché si trovava lì?

- Buonasera. Ho una consegna per lei signorina. -

- 'sera. Una consegna? - chiese aggrottando la fronte.

- Sì. - rispose porgendole una scatola con su scritto il nome di una pasticceria.

- Grazie mille. Le devo qualcosa? -

- No. È un regalo. -

- Oh, va bene. Arrivederci. - lo congedò chiudendo la porta.

Fissò nuovamente la scatola, e si accorse che sotto il nastro con cui era legata, c'era un biglietto.

" Speri che siano di tuo gradimento. Ignazio. "

Ginevra sorrise: e così era quello il suo lavoro?

- Chi era? - domandò suo fratello quando lo raggiunse di nuovo sul divano.

- Ci hanno mandato dei dolci! Ne vuoi uno? -

Gli porse un cannolo, prendendone uno pure lei.

- Tranquillo, non lo dirò alla mamma. - lo rassicurò facendogli l'occhiolino, mentre lui lo addentava.

" Grazie Igna, è stato un pensiero molto carino. Finalmente ho scoperto dove lavori." inviò contenta.

" Mi fa molto piacere. Sì, faccio il commesso in una pasticceria. "

Qualche secondo dopo, pensò di dover scrivere anche a Gianluca.

" Volevo ringraziarti per ieri sera. Sei un vero amico. "

" Di niente. Come procede tra voi? "

" Direi bene! Perché? "

" Io e Piero siamo curiosi! "

" Oddio. Igna vi ha raccontato qualcosa? "

" No, non ci ha voluto dire niente. "

" Meglio così. Impiccioni! " scherzò lei.

Onestamente non sapeva che pensare. Non stavano insieme e non avevano ancora iniziato a frequentarsi...per cui, era meglio non raccontare troppo in giro, anche se, quella mattina, erano stati in molti a vederli. Accidenti!

Decise di passare sopra l'argomento e cercare una buona scusa per giustificare ai suoi i dolci che aveva ricevuto. Non aveva voglia di dare spiegazioni.

- Chi li ha mandati? - chiese Diego interrompendo i suoi pensieri.

- Un amico...-

- E ti piace? -

- Chi? -

- Il tuo amico. -

Dio, era forse un piccolo mago? Era in grado di capire le cose al volo...forse faceva uso di qualche potere di cui lei non era a conoscenza.

- Sì, mi piace tanto. Ha detto che vuole conoscerti sai? -

- Davvero? -

- Sì. Mi raccomando, per adesso è il nostro piccolo segreto. -

- Certo. Muto come un pesce. - rispose fingendo di chiudersi le labbra tirando un'immaginaria cerniera.

La sera, dopo aver fatto addormentare Diego, ed essere sfuggita alle domande dei suoi, rimase per un po' vicino a lui.

Si sentiva stupidamente triste, e tentò di leggere qualcosa per distrarsi, finendo con l'appisolarsi.

Si svegliò intorno mezzanotte e, una volta sbloccato lo schermo del telefono, trovò una chiamata persa: Ignazio l'aveva cercata.

" Igna, scusa se non ti ho risposto, ma mi sono addormentata. "

" Non preoccuparti. Almeno tu riesci a dormire...io per niente. "

" Come mai? "

" Ho bisogno di te. Lo so che sembra assurdo..."

" Ti assicuro che non lo è, provo anche io la stessa cosa. "

" Hai qualche soluzione? "

" Non so...potremmo provare a rilassarci e svuotare la mente. "

" È impossibile: non faccio che pensare a te da tutto il giorno. "

" Igna.. non credo esista un ragazzo più dolce di te! "

" Mi piaci da morire, è questo il motivo. "

" Sul serio? "

" Sul serio. "

" Anche tu Igna..."

" Sono sicuro che dopo questa notizia, riuscirò a prendere sonno...e se poi non dovessi riuscirci, non importa. Sono felice, ed è solo questo che conta. "

" Sei davvero adorabile. Buonanotte beddo. "

" Buonanotte bambina mia. "

Ginevra era euforica: sapeva di essere completamente cotta, non c'era alcun dubbio. Si mise sotto le coperte con un sorriso che arrivava da orecchio a orecchio, consapevole di essere ricambiata.

Spazio dell'autrice: Finalmente sono tornata e ho aggiornato! Siete contente? :) Fatemi sapere le vostre opinioni :)

Un bacio,

Jessica ♥

I hope you'll never forget me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora