Ignazio si fece rivedere soltanto verso sera, quando Piero e Gianluca rientrarono, dicendo loro di prepararsi per andare a mangiare una pizza.
Non le aveva rivolto più la parola, pareva che avesse dimenticato tutto, forse perfino lei.
Ginevra avrebbe voluto rifiutare, onestamente non era dell'umore adatto, ma poi decise di riprendersi e tirare fuori le unghie. Si sarebbe fatta perdonare e guadagnata una seconda possibilità con lui; se era veramente interessato, forse ci avrebbe riprovato e chi le impediva di dargli una piccola spinta provocandolo giusto quanto bastava?
Indossò un vestito verde bottiglia, che risaltava perfettamente col colore rosso dei suoi capelli: era un tubino stretto, con le maniche a tre quarti e arrivava sopra al ginocchio, dando valore alle sue forme; come scarpe aveva scelto un paio di tacchi neri. Il trucco era incentrato soprattutto sugli occhi, rimanendo leggero sul resto del viso.
Si avviò in salotto, scontrandosi con Ignazio, che andava nella direzione opposta.
- Scusami, non ti avevo vista. Vado a prendere una cosa e vi raggiungo. -
" Finalmente mi parli! È giunta l'ora di far partire il mio piano " pensò Ginevra prima di rispondergli con sguardo malizioso:
- Certo, ti aspettiamo. -
Lui rimase imbambolato a fissarla mentre si voltava, allontanandosi.
" 1-0 per me, caro Ignazio... ".
Non poteva certo dire di non aver ottenuto l'effetto desiderato: sia Gianluca che Piero le avevano fatto i complimenti, ottenendo il completo silenzio da parte di Ignazio, che si limitava a guardarla ogni tanto...probabilmente era una gara a chi avrebbe ceduto prima.
- Che vi va di fare dopo? - chiese Gianluca, seduto accanto a Ginevra.
- Una bevuta? Niente di esagerato, si intende...io devo guidare. - propose Piero.
- Per me va bene, chissà che non facciamo qualche incontro gradito. - rispose Ignazio con tono pungente, guardando Ginevra.
Questa per poco non ruppe il bicchiere che teneva in mano, tanta era la forza con cui lo stringeva.
- Ignazio! - lo rimproverarono gli altri due.
- Non essere maleducato, qui con noi c'è una ragazza che ne vale mille. - la difese Piero.
Gianluca annuì, accarezzandole la schiena; Ginevra sorrise ad entrambi per ringraziarli.
- Non ho detto nulla di male, mica stiamo insieme. - infierì lui, prendendosi un'occhiataccia dall'amico.
- Lasciatelo stare, in fondo ha ragione. - intervenne Ginevra,
ponendo fine a quella discussione.Non sapeva quanto avrebbe retto: lei stava cercando di rimediare, e quel cretino rovinava tutto! Perché un minuto prima sembrava volerserla mangiare con occhi e un minuto dopo mandava frecciatine come un bambino permaloso?! Va bene, Ignazio le piaceva, l'aveva colpita fin da subito, e aveva sbagliato quel pomeriggio, ma cavolo, perché doveva fargliela scontare in quel modo? Nemmeno fosse stata una criminale!
Una volta pagato il conto, dove i ragazzi vollero offrire per forza, non ascoltando le lamentele di Ginevra, si recarono in un pub non molto distante.
- Chiediamo un tavolo. - disse Gianluca cercando una cameriera.
Gli altri lo seguirono, facendosi spazio tra le persone, fin quando non sentirono Ignazio salutare qualcuno.
Ginevra si voltò curiosa, e vide che si trattava di una ragazza molto carina, che ricambiò il saluto di lui con un bacio sulla guancia.
- Come stai? - chiese lei.
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I hope you'll never forget me
FanfictionGinevra, una ragazza di ventuno anni, si trasferisce coi genitori a Palermo, dove il fortunato ritrovamento di un suo vecchio amico, la porterà a conoscere Ignazio, siciliano doc con la passione per la musica. Nonostante cerchi di sfuggire ai suoi...