Capitolo XV: Bologna. Seconda parte

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Durante il pranzo, i ragazzi raccontarono tutto ciò che Michele aveva detto loro e di come si fosse rivelato una persona estremamente cordiale e gentile, che aveva saputo capirli e prospettare una carriera grandiosa.

Ginevra era sinceramente contenta, e non avrebbe potuto essere altrimenti, considerata la gioia che attraversava gli occhi di Ignazio, Gianluca e Piero.

- Non dovete avere la nostra approvazione; la decisione spetta soltanto a voi. - disse quest'ultima.

- È quello che volete. Non vedo motivo per cui non dovreste accettare. - aggiunse Francesca stringendo la mano del moro di fronte a lei.

- Non vi spaventa l'idea che staremo lontani? - domandò Piero.

- Niente ci terrà separati. Ci sentiremo ogni giorno e avrete sempre il nostro sostegno. - rispose Caterina sorridendo verso Gianluca.

- Non vi abbandoneremo di certo. - confermò Ginevra incrociando per un attimo lo sguardo di Ignazio e distogliendolo subito.

- Anche i nostri sono d'accordo, ma prima studieremo bene il contratto. Ovviamente ve lo faremo leggere. - disse lui fissandola nuovamente e dicendo poi: - Oh, dimenticavo! Stasera abbiamo pensato di festeggiare, per cui fatevi belle, perché usciamo. -

- E dove andiamo? - chiese Francesca con evidente curiosità.

- È una sorpresa piccola. - rispose Piero facendole l'occhiolino.

Ginevra aveva pensato tutto il pomeriggio a quelle occhiate che lui le aveva lanciato, non riuscendo a capirne il significato.

Ignazio le mancava tantissimo, e l'esservi a così stretto contatto certamente non aiutava.

Desiderava che le cose tornassero come prima e si accorgeva che il ragazzo stava cercando di far sì che questo accadesse, pur essendo impacciato ed insicuro, rendendosi tenero oltre ogni misura e facendole venire la tentazione di perdonarlo all'istante solo per potersi godere il sapore delle sue labbra. Tuttavia doveva tenere duro: non avrebbe ceduto così facilmente.

Su suggerimento delle amiche, optò per un look che la rendesse estremamente attraente, così da mettere alla prova la gelosia del ragazzo. Dopo essersi lavata e profumata la pelle con del burro di karitè, prese dall'armadio il vestito che aveva scelto di indossare: era color blu notte, di media lunghezza, con le maniche lunghe completamente trasparenti, così come il décolleté e la parte superiore della schiena, decorata con piccoli bottoncini.

Lasciò sciolti i lunghi capelli rossi, che aveva asciugato in modo da rendere mossi. Il trucco era raffinato, non eccessivo: eyeliner nero, mascara e rossetto prugna.

Ignazio rimase paralizzato per una frazione di secondo uscendo dal bagno e vedendola.

- Ti serve dell'acqua? - chiese lei tentando di rimanere seria, notando che aveva aperto e chiuso la bocca almeno un paio di volte.

- No, no... Sto bene. - rispose abbottonandosi maldestramente la camicia.

- Aspetta che ti do una mano. - disse la giovane aiutandolo e sorridendo fra sé.

- Sei bellissima...- sussurrò Ignazio guardandola mentre gli sistemava il colletto.

- Credo adesso tu riesca a cavartela da solo. - deviò lei, allontandosi con la scusa di dover cercare le scarpe da mettere.

Non appena tutti i presenti furono pronti, si diressero verso una meta conosciuta soltanto ai ragazzi, i quali non si erano fatti scappare niente sulla destinazione, poiché volevano sorprenderle.

Giunsero davanti ad un ristorantino situato su una delle piazze principali, che offriva piatti tipici della cucina bolognese. Il panorama si apriva sulle due torri più note,  creando un romantico gioco di luci.

I hope you'll never forget me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora