Capitolo XI. Giornate ricche di emozioni

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- Cosa?! - gridò Ginevra euforica girandosi verso l'amica, che le aveva appena rivelato dell'incontro ravvicinato con Gianluca. - Oddio, siete così carini! -aggiunse.

- Dici? In effetti mi piace molto. - ammise Caterina sorridendo nel buio.

- Comunque Ignazio vi stava spiando! - confessò l'altra scoppiando a ridere.

- Ma è tremendo! A proposito, devi raccontarmi che avete fatto e voglio anche i dettagli piccanti, soprattutto quelli! -

Ginevra sbuffò esasperata, preparandosi mentalmente il discorso.

Adorava Caterina, soprattutto per il lato pazzo del suo carattere.
Si addormentarono all'alba, stanche per il tanto parlare, ma felici di aver trovato delle persone così speciali.

" Buongiorno bambina mia.
Che posso dire, se non che mi manchi da impazzire? Forse non è normale, lo so, ma non riesco a non pensare a te, ai tuoi baci, al tuo corpo divino. Mi hai fatto innamorare perdutamente Ginevra. ".

Questo fu ciò che le scrisse Ignazio la mattina dopo, facendola quasi cadere dal letto per l'emozione. Che si poteva rispondere ad un messaggio del genere? Un ragazzo simile non esisteva da nessun'altra parte.

" Buongiorno cucciolo.
Sono senza parole, davvero...anche io sono innamorata di te, non immagini nemmeno quanto. "

" Vorrei finire ciò che abbiamo iniziato ieri sera. Mi hai sorpreso. "

" Dovevo vendicarmi per gli sguardi durante la cena. "

" Quali sguardi? "

" Sembrava mi volessi spogliare con gli occhi. Dovresti controllarti un po'. " scherzò lei.

" Ti avrei spogliata eccome se fossimo stati soli. Cazzo, ora mi ci hai fatto pensare e mi è venuta voglia. "

" Igna, cavolo...non ti stanchi mai? "

" Ho bisogno di te, non ne ho mai abbastanza. Vieni qua, pranzi con noi e poi portiamo fuori Diego. Ti va? "

" Mi sembra una buona idea. Arrivo. "

" Sbrigati, ti prego. "

Ginevra, dopo aver informato Caterina, si precipitò a casa di Ignazio, che la accolse con un bacio travolgente.

- Hai fatto in fretta...- mormorò lui accarezzandola.

- Mi hai detto di muovermi...- rispose continuando a baciarlo.

- Sei la mia bambina e devi essere ubbidiente - affermò incrociando i suoi occhi. - La mia proposta è sempre valida comunque. -

- Ovvero? -

Lui le fece sentire la sua eccitazione, e la ragazza capì cosa intendesse.

- Ma ci sono Gian e Piero...-

- Sono ancora a letto, non preoccuparti. Non farò troppo rumore. - la rassicurò malizioso, trascinandola in camera e chiudendo la porta a chiave.

Le si avvicinò, baciandola con lentezza e sciogliendo l'elastico dei pantaloni della tuta, consentendo alla mano di Ginevra di introfolarsi all'interno.

Gemette istintivamente appena le dita della ragazza entrarono in contatto col suo sesso, ancora imprigionato nei boxer.

- Oh, piccola...- sussurrò ad occhi chiusi.

Quest'ultima lo fece sedere sul letto, togliendogli ciò che le era di impedimento e toccandolo finalmente in modo diretto. Scorse lungo tutta la sua lunghezza, compiendo poi lo stesso gesto con la lingua e spingendolo infine fra le labbra.

I hope you'll never forget me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora