La giovane si svegliò con le prime luci dell'alba che filtravano dalla finestra e l'inconfondibile profumo di Ignazio che l'avvolgeva.
Rimase per qualche minuto a guardarlo mentre dormiva, accarezzandone piano i lineamenti: si soffermò particolarmente sulle labbra, così morbide e piene. La tentazione di baciarle era forte, troppo forte per provare a resisterle, e, in fondo, non c'era niente di male; lui non lo avrebbe mai saputo. Vi appoggiò le sue con delicatezza, staccandosi subito e chiudendo nuovamente gli occhi, ricadendo nel mondo dei sogni.
Ciò che Ginevra non poteva immaginare, era che il bel siciliano fosse perfettamente cosciente: aveva semplicemente deciso di rimanere immobile, per non destare sospetti e godersi il momento.
Sorrise, stringendola ancor più contro di sé, ritenendo fosse una buona idea riposarsi ancora un po'.
Alle nove, Ignazio scosse delicatamente Ginevra, poiché aveva in mente di passare tutta la giornata insieme.
- Buongiorno bimba. - disse con un sorriso.
- Ciao. - mugugnò lei con la voce ancora impastata dal sonno, cercando di connettere il cervello.
Si stiracchiò, sbadigliando e ricambiando il sorriso del ragazzo.
- Sei con noi? - scherzò Ignazio.
- Sì, adesso sì. -
- Bene, perché ti voglio in forma oggi. Ho pensato di visitare la città, almeno avremo occasione di parlare e divertirci. Che ne dici? -
- È un'ottima proposta. Noi due soli? -
- Ovviamente, altrimenti addio privacy. Voglio risolvere piccola, per me è la sola cosa importante. -
- Oh, Igna...- sospirò sporgendosi verso di lui.
- No, ferma bambina. Prima facciamo pace e poi tutto il resto. Non sai quello che ho voglia di farti...-
Ginevra si morse un labbro, eccitata al solo pensiero.
- Smettila...altrimenti non rispondo di me. Quella che ti manca è la pazienza e già prima ne ho avuto la prova...ma sappi che i baci li preferisco da consenziente. - confessò dandole un colpetto sul naso.
- Cosa?! Eri sveglio, brutto imbroglione! - esclamò corrucciata.
Ignazio rise, abbracciandola.
- Dai, non arrabbiarti. Ho apprezzato molto...- sussurrò al suo orecchio con tono malizioso. - E ora, ti consiglio di alzarti dal letto, se non vuoi che finisca male. -
- Va bene, però è un vero peccato. - rispose sulla stessa linea, muovendosi consapevolmente contro la sua prepotente erezione e sgusciando dalla presa.
Dopo aver fatto colazione con gli altri, si diressero fuori dall'albergo.
Ginevra era felice: sentiva che niente sarebbe andato storto, poiché si rendeva conto che lui aveva davvero capito la situazione. Era sincero, sapeva che non le mentiva.
Ignazio era una persona speciale, che aveva certamente sbagliato, ma solo per ingenuità o forse perché confuso dal possibile successo che si era presentato alla sua porta.
Camminarono per un bel tratto, con la ragazza che si fermava ogni cinque minuti per fare fotografie; i più piccoli particolari catturavano la sua attenzione: le vie, i fiori sui balconi, o gli scorci di cielo che si vedevano attraverso le case.
Ben presto giunsero nel luogo della sera precedente, intenzionati a salire sull'impontente Torre degli Asinelli.
- Pronto? Sono più di quattrocento scalini. - lo informò Ginevra mentre andavano verso la biglietteria.
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I hope you'll never forget me
FanfictionGinevra, una ragazza di ventuno anni, si trasferisce coi genitori a Palermo, dove il fortunato ritrovamento di un suo vecchio amico, la porterà a conoscere Ignazio, siciliano doc con la passione per la musica. Nonostante cerchi di sfuggire ai suoi...