Capitolo X. Cene...bollenti

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Ginevra aprì gli occhi intorno le sei del pomeriggio, stirandosi e abbracciando il busto nudo di Ignazio.

- Ben svegliata. - la salutò lui con un sorriso, baciandola sulla valle fra i seni.

- Igna...- mormorò la ragazza accarezzandogli i capelli.

Questi la fissò con aria crucciata, domandandosi perché lo avesse interrotto.

- Dovremmo alzarci, non credi? -

- E per quale motivo? - ribatté lui malizioso.

- Devo tornare a casa. -

- Resta a cena. - la pregò Ignazio baciandola nello stesso punto.

- Va bene, ma devo avvertire. Puoi passarmi il telefono? -

- Certo. - disse allungando il braccio verso il comodino.

Proprio in quel momento, si illuminò lo schermo, e l'apparecchio cominciò a squillare.

- Tieni, è Caterina. -

Ginevra si stupì della chiamata e rispose:

- Cate! Dimmi. -

- Come va tesoro? -

Era a conoscenza di quel che era accaduto fra lei ed Ignazio, e l'aveva praticamente coccolata tutti i giorni assieme a Francesca.

- Bene, grazie. Tu? -

- Non c'è male. Sei allegra...che è successo? -

- Ehm...è una storia lunga. - iniziò lei. - Appena ci vediamo ti racconto. -

- Oddio, avete fatto pace?! -

- Sì...dai, smetti. - disse rivolgendosi ad Ignazio, le cui dita si erano fatte strada nella sua parte più segreta.

- Come? Con chi parli? - domandò Caterina confusa.

Ginevra divenne rossa come un peperone, imbarazzata dalla situazione.

- Aspetta, ma siete insieme? Gin, ti ho disturbata, scusa! -

Il ragazzo le rubò il cellulare con le mano libera, prendendo la parola.

- Ciao Caterina! Ti andrebbe di venire a mangiare qui stasera? -

- Non so...-

- E dai, non puoi mancare! C'è Gianluca. -

- E allora? - domandò lei facendo finta di niente.

- A chi vuoi darla a bere? Il vecchio Ignazio ha capito tutto! Mi raccomando, vestiti sobria, altrimenti potrebbe saltarti addosso! - le raccomandò in tono allusivo.

- Cate, lascialo perdere! - intervenne Ginevra alzando la voce affinché la sentisse. - Comunque, dai, ci faremo compagnia! -

- E va bene. A che ora? -

- Alle otto. E ora, se non ti dispiace, io e la tua amica abbiamo un conto in sospeso. -

Caterina scoppiò a ridere e, dopo essersi fatta spiegare la strada, si congedò dai due ragazzi.

- Igna! - gridò tirandogli una botta sulla spalla. - Sei veramente un pervertito! -

- Ormai è tardi per tirarsi indietro, avresti dovuto pensarci prima bellezza... -

- E chi ti dice che voglia? -

L'altro fece un mezzo sorriso, divenendo tremendamente sexy.

- Ho le prove proprio qui. - disse abbassando gli occhi.

I hope you'll never forget me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora