Capitolo 3: PREMONIZIONI

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L'uomo al centro della sala ha l'abito diverso da tutti gli altri. Il tizio, che è entrato di sbotto, si dirige verso di lui.
È un uomo alto e robusto, completamente calvo e con una evidente cicatrice sulla guancia destra.
L'uomo fa per andargli incontro e l'unica parola che fuoriesce da quella bocca è: Dove?
<Sono giorni che arrivano dei segnali, ma non riuscivamo a localizzarli. Oggi ce l'abbiamo fatta, signore> riprende imperterrito quel tizio.
A questo punto si spostano tutti insieme, quasi fossero un gruppo di soldati pronti per uno scontro frontale.
Sempre il tizio li conduce nell'unica altra stanza in cui c'è luce, e gli mostra i dati che ha pervenuto sul suo computer.
<Vede, signore> gli indica un puntino in movimento sul monitor <si trovano in due parti differenti del mondo, come aveva previsto lei>
<Li hanno separati!> esclama con un sogghigno <Bene. Prendeteli> ordina.
Ed eccola pronunciarsi chiaramente sul suo volto un'espressione di immensa e profonda soddisfazione.

A Londra...

Lux ha un altro incubo.
Stavolta è nitido e se lo ricorda perfettamente.
Sempre quel taxi, sempre quella ragazza. Stavolta, però, il taxi viene travolto da un camion e la ragazza muore.
Si sveglia gridando.
<Tesoro, che ti succede?> accorre Beth allarmata <Hai fatto un brutto sogno?>
<Tutto bene?> interviene Mike a seguito <Vuoi che ti preparo una camomilla?>.
Rassicura i suoi genitori e li manda a letto, non è ora di alzarsi, è ancora notte. Prova a riaddormentarsi, ma non ci riesce. Così inizia a leggere il suo nuovo libro, quello regalatole da David.
Dopo un po' riprende a dormire. Sua madre al mattino la trova a pancia sotto, col busto scoperto, con la testa verso il libro e il braccio fermo a pagina 130. Le rimbocca le coperte senza spostare il libro e richiude la porta. Appena alzata, Lux scende giù in cucina dove trova Chloe intenta a preparare i french toast, l'unico piatto di origini francesi che piace ad entrambe.
I genitori sono già usciti per lavoro.
<Che sollievo stare a casa e non dover pensare alle lezioni> commenta Chloe, apparecchiando anche per lei.
<E ci credo! Qui vieni coccolata. Invece lì devi tener conto delle tue coinquiline oltre che degli insegnanti> puntualizza Lux.
<Che stress! Seguo troppi corsi quest'anno. Devo laurearmi al più presto. Beata te, che vai ancora al liceo guarda>
<Ma che beata! Non vedo l'ora che finisca. È un inferno, e il peggiore è l'ultimo anno. Pieno di ansie, compiti da fare, tesine da preparare>
<Stai scherzando? Vorrei essere io al tuo posto, e scambiare i tuoi compiti con i miei esami, e le tue tesine con la mia tesi da discutere>
<A proposito a che punto sei?>
<Ieri ci stavo lavorando, ma poi mi sono addormentata. Al dormitorio ho difficoltà a dormire, qui stanotte ho dormito come un ghiro>
<Beata te!>
<Si, mamma me l'ha detto che hai avuto un brutto sogno. Beh, almeno non fai più la pipì a letto>
<Non ho mai fatto la pipì a letto!> ribatte risentita Lux, incrociando le braccia e con un'espressione imbronciata.
<Rilassati, stavo solo scherzando> le dice, infilandole una mano nella sua chioma dorata, scompigliandole i capelli <Stamattina però, quando sono entrata a controllarti, russavi>
<Io non russo!>
<Altroché se lo fai> la stuzzica, divertita dalla sua espressione nuovamente seccata <Oggi ti va di accompagnarmi ad una mostra fotografica? Domani riparto e ci tenevo a visitarla prima di tornare al college>
<Cosa?! Te ne vai già?>
<Si, purtroppo ho gli esami questa settimana. Ma tanto ci vediamo a Natale, dai!> cerca di tirarla su di morale.
Il tempo per le due sorelle passa sempre troppo in fretta. Sembra quasi abbiano sempre meno tempo da trascorrere insieme.
Lux acconsente. Deve, però, annullare l'appuntamento che aveva preso in precedenza con David, che si era finalmente deciso di invitarla ad uscire.
E sono mesi che lei lo aspettava.
Mette sua sorella al primo posto, senza quasi accorgersene.
<Ma se fosse stato Cody al posto di David, avresti rinunciato lo stesso ad uscire pur di stare con me?>
<Ancora con questa storia? Cody è il mio migliore amico. Non ci potrà mai essere nulla fra noi>
<Sarà, comunque io faccio il tifo per lui. Lo conosco da quando era un nanerottolo. Stravede per te> insiste Chloe.
<Ti sbagli. E, comunque sia, ho tempo per uscire con i ragazzi. Tu, invece, domani parti. Mi mancherai> bisbiglia, commossa.
<Vieni qui,> le allunga le braccia Chloe <Ti voglio bene>.
Due sorelle talmente unite, ma così diverse. Tant'è vero che l'una si diverte alla mostra e rimane affascinata da ogni scatto, l'altra, d'altro canto, si annoia e se ne sta per i fatti suoi.
Ad un tratto Lux tira fuori dallo zaino il suo nuovo libro, si siede per terra in un angolino con le gambe incrociate e riprende la sua lettura. Sua sorella, appena la vede, scoppia a ridere. Compiaciuta dal fatto che pur di passare più tempo insieme, Lux abbia rinunciato ad uscire col ragazzo che le piace.
Il tempo, quando è piacevole, vola. Anzi no, vola sempre.
Molti sostengono che di tempo ne abbiamo a sufficienza, solo che ne sprechiamo la maggior parte. È tutto un ridursi all'ultimo minuto, che ci fa credere che di tempo ne abbiamo sempre di meno a disposizione. Ed è quello che crede Lux, da quando Chloe si è diplomata e si è trasferita per inseguire i suoi sogni.
La primogenita dei Johnson, infatti, ha sempre sognato diventare una giornalista. Andando contro il volere del padre, si è iscritta ad Oxford ed è proprio qui che ha avuto la possibilità di seguire uno stage presso una nota sede giornalistica. Ed è stato proprio qui che ha conosciuto Matt.
Un ragazzo che si rivelerà molto più di un semplice amico per lei.
L'indomani la sveglia suona alle 7:00 come ogni mattina. Lux la maledice come ogni mattina.
È domenica e col freddo che tira fuori preferirebbe restare a poltrire nel suo letto. Poi si ricorda che sua sorella deve partire e corre a salutarla.
<Ciao dormigliona. Io volo. Altrimenti perdo il volo> canzona Chloe, salutando la sua famiglia.
Beth le porta il bagaglio. <Grazie, mamma>
<Ma non ti accompagna papà all'aeroporto?> domanda Lux. <No, ha ricevuto una chiamata d'urgenza. Ho chiamato un taxi>.
Taxi. Questa parola rimbomba nella testa di Lux ripetutamente. Sente quasi una voce proveniente dalla sua testa che ripete "Non andare. Non andare. Non andare". Una voce che cresce sempre più. E alla fine le esce dalla bocca con un grido di paura.
<Tesoro, cos'hai?>.
Beth, come da consuetudine per una madre, si allarma.
<Non salire su quel taxi, ti prego> supplica invano.
<Ma che ti prende? Di cosa hai paura?> le chiede sua sorella. <Se sali su quel taxi, resterai uccisa in un incidente prima di giungere all'aeroporto> tira fuori tutto d'un fiato, terrorizzando entrambe.
Allora Beth prega sua figlia maggiore di aspettare che l'accompagni il padre, ma lei non ne vuol sapere e prende quel taxi. Esce da quella casa, guardando sua sorella che piange fra le braccia di sua madre. Lux è disperata. Chloe è alquanto scioccata, ma determinata a dimostrarle che le sue sono solo piccole paure, dovute alla spossatezza a causa del poco sonno fatto in quei giorni.
Tuttavia ha guardato negli occhi di sua sorella e ci ha visto dentro tanta paura.
Rimaste sole in casa, Beth tenta di tranquillizzare la figlia minore. Poco dopo, mentre sono ancora sedute sulle scale abbracciate, qualcuno bussa alla porta. Per un attimo, che sembra interminabile, si guardano terrorizzate. Si precipitano ad aprire ed è proprio Chloe, che resta pietrificata sull'uscio, tremante e con degli occhi terrificanti spalancati.
<Cos'è successo?> le chiedono sua madre e sua sorella.
<Avevi ragione tu. Appena sono salita sul taxi ho ripensato alle tue parole, allo sguardo che avevi mentre le pronunciavi. Ho avuto paura, così l'ho fatto accostare e sono scesa. Due secondi dopo è stato travolto da un camion. Ed è successo proprio lì, sotto ai miei occhi> racconta sotto shock.
Sua madre la stringe, per rincuorarla. Lux corre in camera sua e scoppia in un pianto liberatorio. È felice che sua sorella si sia salvata, ma allo stesso tempo teme per se stessa. Non riesce proprio a capacitarsi di come abbia potuto prevedere una tale tragedia.
Resta a letto tutto il giorno.
Quando Mike rientra, si stupisce di trovare Chloe ancora a casa e Beth gli spiega cosa è successo.
Intanto Lux si rifiuta di mangiare, di scendere di sotto. Solo quando arrivano a farle visita i suoi amici, si distrae un po'.
È in dubbio sul confidarsi oppure nascondergli la verità. Perché a volte la verità può rappresentare un pesante fardello, e lei non vuole che siano proprio loro a portare questo peso. E così sceglie di non dirglielo.
Maya e Cody sono venuti per farle una proposta. Vogliono organizzare una gita sulla neve per il weekend successivo, e questo riesce, seppur per poco, a distoglierla da quei cattivi pensieri.
L'occasione acquieta anche i suoi. Vederla ridere e chiacchiere con gli amici, dopo l'accaduto, è per loro motivo di sollievo.
La famosa calma che precede la tempesta.
E una tempesta sta arrivando veramente.
Nei giorni seguenti Lux è più tranquilla, rilassata. Non è perseguitata più da quegli incubi atroci.
Sua sorella al contrario è rimasta piuttosto scottata dalla vicenda, e ha deciso di rimandare il viaggio di ritorno ad Oxford, saltando un esame importante, ma che ridarà nella prossima sessione.
Un pomeriggio Maya piomba in casa, pregando la sua migliore amica di accompagnarla in centro, perché c'è una svendita e ne vuole approfittare per comprarsi quella giacca che ha adocchiato da mesi.
Lux interrompe lo studio per farle compagnia. Non si è mai tirata indietro ogni qual volta che Maya le ha chiesto un favore. Dopo aver fatto compere, perché Maya come al solito non si è trattenuta dall'acquistare varie cose, dall'abbigliamento al trucco, vanno al cinema, poi si fermano a mangiare un frappé. Fragola e panna è il suo preferito, mentre Maya lo prende a nocciola e pistacchio.
Una folata di vento le fa tremare, mentre sono sedute ai tavolini di un bar.
E all'improvviso eccola: un'altra premonizione.
Solo che stavolta è sotto forma di visione e non più di sogno. Lux vede Cody in tuta da scii. Lo vede mentre si arrampica su un'altura. Posa il piede su un sasso cedevole, e precipita nel vuoto.
E lei riesce soltanto a gridare. Solo che quelle grida sono reali.
Ha urlato lì davanti a tutti, che la guardano come se fosse matta. E il brutto è che comincia a pensarlo anche lei, di se stessa. Il gelato le cade dalle mani, le scivola via come fosse acqua. Maya si china a passarci un fazzoletto, e ripone tutto nel bidone della spazzatura. Lux le chiede di accompagnarla a casa, senza dirle cos'ha visto, o meglio previsto. Non vuole spaventarla, ma soprattutto non vuole essere vista in modo diverso. Non sa cosa fare. Sa solo che di lì a una settimana ciò che ha visto potrebbe diventare una triste realtà. Quindi la vita del suo migliore amico potrebbe essere in pericolo, e lei è l'unica che può salvarlo. L'unica che può evitare che ciò accada.
Per la prima volta ha paura di perderlo.

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