Essendo cresciuto senza padre, Jasper ha la strana convinzione di doversi meritare l'affetto altrui. Poi, improvvisamente, nella sua vita è comparso Max, che gli ha voluto bene così dal nulla. E quando Annie gli ha detto per la prima volta "Ti amo", non voleva crederci. Gli sembrava impossibile che due 'estranei' potessero amarlo, mentre suo padre l'aveva abbandonato. Se n'era andato prima che nascesse, lasciando Rose incinta e sola. Almeno così gli aveva raccontato sua madre. La mancanza di suo padre gli è sempre pesata come un macigno.
Per questo rimane sconvolto dall'arrivo di una lettera, indirizzatagli dal presunto genitore. La trova in mezzo alla posta, e d'istinto la nasconde a sua madre."Jasper, attualmente avrai diciotto anni ed io ho trascorso almeno la metà di questi anni pentendomi della scelta che ho fatto. È stato difficile non vederti crescere, ma devi sapere che sono state delle persone al di sopra di me, a dividerci. Non sei più un bambino, non elemosinerò il tuo affetto, non supplicherò il tuo perdono. Ma è ora che tu venga a conoscenza della verità. Se ti andasse di conoscermi, ti darò le risposte che cerchi. A tal punto mi sembra inutile dirti chi sono. Credo che tu l'abbia già capito. Mi troverai al 280 Westbourne Park Road, Notting Hill. Mi auguro di vederti un giorno.
T.S."È un indirizzo di Londra. Mille pensieri gli offuscano il cervello. "Come mai proprio a Londra? Perché era fuggito così lontano? E perché si era fatto vivo solo adesso?". Qualcosa non gli quadra.
<T.S.?> gli chiede Annie, quando le mostra la lettera. <Saranno le sue iniziali> ipotizza Jasper <Si trova a Londra, in uno dei quartieri più famosi> <Stai pensando sul serio di andarci?> <Beh, si> <Allora dovresti dirlo a tua madre> <E perché? Forse mi ha mentito per diciotto anni. Adesso ho bisogno di conoscere la verità!> <Io ti capisco, però tu non lo conosci quest'uomo. Non hai nemmeno un nome, ti ha dato solo un indirizzo. Io non mi fiderei> <Ann, io devo farlo. Sento che è la mia chance e che è giusto così. Lo sento dal profondo del cuore> le confessa, inginocchiandosi dinanzi a lei, seduta sul suo letto. Annie comprende che è inutile insistere e che non riuscirà a distoglierlo dalle sue intenzioni. Gli da un bacio sulla fronte e gli augura buona fortuna.
Max è di tutt'altro parere. Secondo lui è giusto che Jasper vada a conoscere suo padre, perché esiste una ragione per qualunque cosa. E ci deve pur essere un motivo per cui sua madre si è sempre rifiutata di parlargli di suo padre. E, poi, cosa mai potrebbe accadergli?
Jasper si inoltra in questo suo viaggio alla ricerca della verità, mosso anche dalla curiosità delle sue capacità, pensando magari di averle ereditate da questo fantomatico padre. Si fa accompagnare all'aeroporto dal suo migliore amico e dalla sua ragazza, mentendo a Rose sul motivo del suo viaggio. <Che cosa hai detto a tua madre poi?> gli chiede Max. <Che vado a visitare il Boston College e che farò domanda di ammissione lì dopo il liceo> gli spiega. <Grande mossa. Beh, buon viaggio Bros e sta' attento> <Bada a lei> gli raccomanda, indicando Annie. <Tranquillo, ci penseremo io e Mary. Avevamo intenzione di presentarle suo cugino di Chicago. Lo sai che fa boxe?> lo prende in giro Max e Jasper imita un pugno. <Torna da me> gli sussurra Ann in un tenero abbraccio. <Ti amo> risponde lui.
Tra New York e Londra ci sono cinque ore di differenza. Quindi parte dalla Grande Mela alle sette del mattino, giungendo a destinazione alle 20 di sera, dopo otto ore circa di viaggio.
Un po' frastornato per il jet lag e angosciato per l'imminente incontro col padre si perde a Kensington Palace, nei pressi di Hyde Park e della Kensington High School, la scuola frequentata da Lux e i suoi amici.
Lì da solo in mezzo alla strada, cerca di aiutarsi con l'applicazione Google maps sul suo smartphone, ma si accorge solo adesso che è scarico. Comincia a camminare senza meta. All'angolo di un caffè, viene praticamente travolto da una ragazza che stava correndo nel senso opposto.
Lei gli chiede scusa e poi corre via di nuovo. Jasper la guarda allontanarsi come se la conoscesse.
Ha intravisto il suo sguardo ed un brivido gli ha percorso la schiena, facendolo ansimare. Pensando sia a causa del freddo, riprende a camminare. Arriva all'indirizzo indicatogli nella lettera, ma non gli apre nessuno. È costretto a dormire in un ostello.
L'indomani Lux si fa accompagnare da sua madre a scuola, per non incontrare Cody. Durante uno spacco tra due lezioni Cody l'avvicina in cortile.
<Mi stai evitando?>
<No, ma che dici>
<Allora, ti va di parlare un po'?>. Lux borbotta qualcosa di incompressibile, perché non ha idea di cosa dirgli. <Voglio solo che tu sappia che io resterò al tuo fianco, qualunque cosa accada>.
L'intervento tempestivo di David con un "Ciao ragazzi" rovina tutto.
<Ci vediamo> si defila Cody.
Sembra un cucciolo bastonato che ritorna sui suoi passi con la coda tra le gambe.
<Ehi!> Lux saluta David.
<Volevo solo ricordarti che noi due abbiamo un appuntamento in sospeso>.
Lei lo guarda con aria interrogativa. Con tutto quello che è successo, si è completamente dimenticata di aver rimandato l'uscita con David, prima per andare con Chloe alla mostra fotografica, e poi per trascorrere il weekend sulla neve con gli amici.
<Hai ragione, scusami>
<Non preoccuparti. Allora ti va di venire a cena con me stasera?> le propone, spiazzandola.
Sono due anni che Lux aspetta questo invito, ma adesso che è giunto finalmente il momento non sa come comportarsi. Dopo qualche attimo di esitazione, accetta. Sente la necessità di provarci, di mettere tutte le sue ansie e preoccupazioni da parte almeno per una sera, e di mettersi in gioco come non aveva mai avuto il coraggio o l'occasione di fare.
David la tratta come una principessa, come ogni donna meriterebbe di essere trattata. Le apre la portiera della macchina, le scosta la sedia per farla accomodare. Quando, poi, lei osserva il menù, soffermandosi sui prezzi delle portate, e si accende come una lampadina, sentendosi a disagio come mai prima d'ora, David la invita a posarlo. <Stasera sei mia ospite. Ordina pure tutto ciò che vuoi>
Nei giorni successivi Lux si sente osservata. Come se ci fosse qualcuno che la spia di nascosto. Dopo essersi preparata per il compito di chimica, cerca di distrarsi, passeggiando per Hyde Park. Da lontano avvista su una panchina il ragazzo col quale si è scontrata il giorno prima proprio lì nelle vicinanze. Non immaginava che l'avrebbe rincontrato. Quel ragazzo non è altri che il nostro Jasper.
È indecisa se andare da lui oppure no. Ma mentre il dubbio la attanaglia, lui si accorge di essere osservato e le fa segno di avvicinarsi. <Ciao> la saluta <Ieri non abbiamo avuto modo di presentarci. Io sono Jasper> le porge la mano. Lei gliela stringe, presentandosi. Così gli salta all'occhio il suo marchio. <Cos'è?> le chiede. <È una specie di voglia, ce l'ho da quando sono nata> <Sembra una bruciatura> commenta Jasper, poi si alza la manica e le mostra che lui ha lo stesso marchio, però sul lato sinistro. Completamente stupefatta Lux gli afferra il braccio. <Ma cosa significa?> gli chiede. <È una spirale celtica. Vuol dire sviluppo, connessione, iniziazione...> le spiega, invitandola a sedersi. <Quindi siamo legati da questa cosa, io e te?> gli domanda a bruciapelo. <Non lo so. Credo esistano altre persone che magari possiedono anche strane capacità> suppone Jasper con un tono di voce sempre più fitto. Lux salta dalla panchina e fa per andarsene.
<Aspetta!> la trattiene <Ti è successo qualcosa di insolito ultimamente?> <Seppure fosse, perché dovrei raccontarlo ad un estraneo? Io ti ho appena conosciuto> <Perché io credo ci stia accadendo qualcosa, e che ci sia molto altro dietro a questo simbolo, che entrambi abbiamo inciso sui polsi> <Due settimane fa ho cominciato ad avere degli incubi> gli racconta <E ho avuto diverse premonizioni sulla morte di due persone a me care> <E le hai salvate, giusto?>. Lux risponde di si con la testa. <È cominciato tutto il giorno del mio compleanno> <Quand'è il tuo compleanno?> <Il 15 Novembre>. Improvvisamente l'espressione sul viso di lui si incupisce. È come se in quel momento avesse avuto una rivelazione spaventosa.
<Anch'io ho avuto degli incubi. Sono riuscito a spostare gli oggetti con la forza del pensiero e... Sono nato il 15 Novembre>. Lux gli restituisce la medesima espressione.
<Che strana coincidenza!> esclama. <Forse è più di una coincidenza. Io penso che siamo fratelli... Anzi, gemelli> ipotizza Jasper.
Restano circa mezz'ora ipnotizzati a fissarsi. Sembra quasi si stiano specchiando, talmente che si somigliano. Anzi no, sono proprio due gocce d'acqua.
STAI LEGGENDO
DESTINY •La rivelazione•
FantasyQuesta non è la storia di vampiri, licantropi, maghi, streghe o cacciatori di giganti. Non è nemmeno la storia di supereroi, alieni, e via dicendo. Questa è la storia di Lux e Jasper. Due adolescenti completamente diversi (se non fosse per il marc...