Jasper, dopo aver chiarito con Annie, torna a casa. Entra, cercando di fare il minimo rumore. La casa è al buio. È notte fonda e Rose starà dormendo. C'è solo Lucky che senza abbaiare gli fa le feste avvolto nella penombra. Si era appisolato nella sua cuccia e, non appena ha sentito le chiavi nella toppa, si è diretto verso la porta con indosso ancora la sua copertina, che sembra essere un mantello da supereroe.
E, infondo, un supereroe lo è.
Perché un cane ti salva anche senza fare gesti eclatanti. Ti dona il suo cuore, e questo è molto più di quanto non riesca a fare un essere umano. Nonostante il vero eroe sia il suo padroncino, che lo ha salvato dalla strada.
Jasper posa le chiavi sul davanzale in salotto e va a letto, portandosi il cane. Indossa il pigiama e si infila sotto le coperte. Si addormenta all'istante. L'indomani, però, ha da affrontare una giornata pesante.
A scuola, due compiti in classe. A casa, Rose, tornata prima da lavoro solo per potergli parlare.
La trova seduta al tavolo, che tamburella con le dita.
<Vieni a sederti> gli fa.
Obbedisce senza fiatare.
<La tua scelta di non iscriverti al college non la capisco. Fa male, ma la accetto> gli dichiara tutto d'un fiato, evitando di guardarlo negli occhi.
<L'ultima cosa che voglio è ferirti, credimi. Voglio soltanto crearmi un futuro tutto mio. E se sbaglierò, beh, gli errori aiutano a crescere. Giusto?> le fa un sorriso e riprende <Tu sei un esempio per me. L'esempio di come si possa risorgere dalle proprie ceneri. Vorrei tanto avere la tua forza d'animo, il tuo coraggio, la tua intraprendenza>
<Ma tu hai molto più di queste qualità. Sei un ragazzo straordinario. Sei mio figlio, e ti voglio bene>.
L'incomprensione svanisce in un abbraccio. Un gesto che vale molto più di mille parole.
Del resto tra le sue braccia Jasper da piccolo si sentiva protetto. Ed ora si sente lui in dovere di proteggerla. Perché, dopo quello che è successo negli ultimi mesi, sente che c'è una tempesta in arrivo. Ha come la sensazione che ciò che ha di più caro stia per scomparire.
L'Ordine Supremo gli ha prima teso un imboscata per farlo venire a conoscenza della verità, dopodiché lo ha rapito per studiarlo. Gli sembra alquanto strano che nessuno ancora si sia fatto vivo, che non sia accaduto nulla. Ogni giorno si alza con la consapevolezza di essere allo scoperto e di non sentirsi al sicuro. Più che per se stesso teme per le persone che ama.
Rose, Annie, Max.
Quest'ultimo da qualche giorno gli sfugge. Ed è strano, perché è il suo migliore amico. Jasper trascorre la maggior parte del suo tempo insieme a lui. Eppure sono giorni che non si fa vedere. A scuola Max è assente. Va a cercarlo a casa, ma non lo trova. Si reca al campetto, ma non è nemmeno lì. Comincia a temere il peggio, quando passando per il bar, dove sono soliti trascorrere parte del loro tempo libero, lo trova seduto davanti ad una soda.
<Ehi, come va?> lo saluta, fingendo indifferenza.
Max risponde con un cenno, invitandolo a sedersi. Arriva la cameriera e ordina anche lui una soda.
Cominciano a chiacchierare del più e del meno quasi fossero due estranei, conoscenti appena.
<Si può sapere che ti prende?> gli chiede improvvisamente Jasper <Perché mi tratti così? Sembra che ce l'hai con me>
<Non ce l'ho affatto con te>
<Allora cosa c'è che non va? Ti conosco come un libro aperto. Coraggio, parla!>
<Anch'io credevo di conoscerti>.
Gli si accosta Max, parlando sempre più fitto.
<Credevo di essere il tuo migliore amico, un fratello per te. E invece... Tu mi tenevi nascosto un grande segreto>.
Jasper è impallidito, cambia di colpo espressione.
<Ma... di cosa... stai parlando?> farfuglia incredulo.
<È inutile negarlo. Il giorno della sparatoria ti ho visto! Ti ho visto disarmare e spingere quel tizio da metri di distanza> confessa a voce bassa, per evitare che altri ascoltino la loro conversazione.
Max lo guarda negli occhi e ci legge dentro un incommensurabile paura. Ma di cosa mai avrebbe dovuto aver paura Jasper?
Aspetta una sua risposta, e invece Jas si alza e va via, lasciando a metà la soda che ha ordinato. Allora Max paga il conto e gli corre dietro. Si inoltrano nel Central Park.
C'è gente che corre. Coppiette che amoreggiano distese sull'erba. Bambini che giocano a rincorrersi. Lo facevano anche loro da piccoli.
Jasper si ferma davanti al lago. Ha le mani sui fianchi, lo sguardo basso.
<Quando ero piccolo mi chiedevo perché mio padre mi avesse abbandonato. Come avesse potuto lasciare una moglie con un neonato. Poi un mese fa ho scoperto la verità. Mio padre non è mai esistito> comincia a raccontare <Io sono nato da una coppia con poteri paranormali. I miei genitori hanno abbandonato me e mia sorella per proteggerci da coloro che vogliono impadronirsi dei nostri poteri. Siamo cresciuti lontano, come due estranei. Quello che hai visto a scuola ha cominciato a manifestarsi da dopo il mio compleanno, è telecinesi>
<So di cosa si tratta, ma non volevo crederci...>.
Gli confessa tutto. Dell'esistenza in tutto il mondo di persone considerate speciali che si nascondono in mezzo a loro. Del suo rapimento ad opera di alcuni di essi con lo scopo di sfruttarlo. Del salvataggio da parte di Lux, la sua gemella appena conosciuta, e Cyrus. E di come questa scoperta di essere speciale abbia influenzato il suo modo di vivere e le sue scelte riguardo il futuro.
<È per questo che non vuoi frequentare il college?>
<Diciamo che, non sapendo cosa mi aspetta, preferisco non impegnarmi in niente, sai, vivere giorno per giorno>
<E Lux? Lei...>
<Si. È speciale come me, ma ha altri poteri>
<Come il teletrasporto? Vero?>.
Jasper lo osserva stupito.
<E tu come fai a saperlo?>.
<Semplice intuizione, giuro. Ehi, comunque mi dispiace. Posso solo immaginare cosa stai passando>
<Non dovrà mai saperlo nessuno. Già solo il fatto di avertelo detto mi fa sentire in colpa. Potrebbe accadere il finimondo. Potrebbero farti del male. Però mi sono liberato da un grande peso> ammette.
<Qualsiasi cosa accada, non dimenticare che noi siamo fratelli. Io sono qui, sarò sempre qui. Se posso aiutarti in qualunque modo>.
Allunga un pugno, e Jas lo batte col suo. È un gesto che sancisce il loro legame. Una cosa da fratelli.
Una volta da piccoli giocavano con gli skateboard nel parco. Sfrecciavano fra i passanti come missili, incuranti delle lamentele o dei rimproveri di quelli contro cui irrimediabilmente andavano a sbattere. Il tempo di chiedere scusa, e rimontavano su quel "pericoloso aggeggio", così lo definiva Rose.
<Se mio padre si accorge che sono uscito con lo skate, mi toglie i viveri. Mi aveva messo in punizione> gli disse sconfortato Max, un pomeriggio.
<Se tuo padre vorrà picchiarti, dovrà passare sul mio cadavere. Tranquillo, ti difendo io>
<Vorrei tanto che tu abitassi con noi e che fossimo fratelli>
<Beh, io una mamma ce l'ho già, però possiamo esserlo lo stesso>. Allora Jas gli allungò un pugno. Max lo guardò stranito, domandandosi cosa si aspettava che facesse. Così gli prese la mano, gliela chiuse a pugno e lo batté contro il suo. Da allora divenne il loro gesto. Il marchio di fabbrica della loro amicizia.
Un'amicizia che dura da dodici anni. Ha resistito ad un trasferimento, infatti Max ha dovuto cambiare città più volte per il lavoro del padre, alla lontananza, alle ragazze. Non è mai successo che litigassero per una ragazza. Semmai il contrario! Si aiutano sempre a vicenda per conquistarne una. Basti pensare che è merito proprio di Max se Annie si è avvicinata a Jasper. Ed è grazie a lui se Mary ha dato una seconda chance a Max. Si sono sempre sopportati, oltre che supportati. Si, perché in amicizia, come in amore, si impara ad accettare i difetti dell'altro e a considerarli nulla in confronto ad una vita senza di lui.
Max ha accettato il brutto carattere di Jasper, impulsivo ed irruente. D'altra parte, Jas ha accettato quello di Max, confusionario e terribilmente introverso.
Fanno di tutto insieme. Hanno sempre fatto tutto insieme. Si separavano solo la notte per dormire ciascuno sotto il proprio tetto. Sebbene sia capitato qualche volta che abbiano dormito insieme. Prendevano i sacchi a pelo e si addormentavano sul terrazzo del palazzo dove abita Jasper, guardando le stelle. E Rose di tanto in tanto andava a controllarli, per assicurarsi che non prendessero freddo o per lasciargli qualcosa da sgranocchiare in caso gli venisse voglia di uno spuntino notturno. Un'amicizia con la A maiuscola.<C'è dell'altro> gli preannuncia Jas, con uno sguardo serio <Guarda!>.
Si alza le maniche della felpa, si guarda intorno per assicurarsi che non ci sia nessuno nei paraggi, mette le mani su una panchina e la solleva senza il minimo sforzo.
Max sgrana gli occhi, restando a bocca aperta.
E Jas la rimette a posto.
<Cavoli! Hai fatto allenamento in palestra?> ironizza Max.
Jasper, allora, gli racconta dell'episodio in cui si è reso conto delle proprie capacità. Quando ha sollevato il ragazzo di Rose, che l'aveva aggredito, buttandolo fuori di casa.
<E tua madre ti ha visto farlo?>
<Certo, ma credo supponga sia stata tutta una questione di adrenalina. Una scarica potentissima che mi ha consentito di fare quello che ho fatto. Del resto ero davvero furioso in quel momento>
<Immagino non si sia fatto più vivo quel tipo>
<Mia madre lo avrebbe ugualmente scaricato, dopo quello che ha fatto. Non lo ha denunciato, ma l'ha licenziato e così è fortunatamente sparito dalla circolazione e dalla nostra vita>
<Sei diventato Hercules>
<Magari! Lui era un semidio. Mentre io sono soltanto un ragazzo spaventato dai propri poteri e da ciò che comporta averne>
<Stai scherzando? Puoi salvare il mondo con poteri del genere. Insomma puoi usarli per il bene comune, no?>
<In realtà è severamente vietato. Gli umani non devono venirne a conoscenza. Nemmeno tu avresti dovuto saperlo>
<Ma tu ci hai salvato tutti a scuola quel giorno. L'avevi già fatto prima?>
<Beh, una volta io e Lux abbiamo salvato Cyrus>
<Il tizio che l'ha aiutata a farti evadere da quel posto?>
<Esatto. Gli hanno sparato. Ferita d'arma da fuoco. Sembrava spacciato, e dopo non c'era nemmeno il bozzolo del proiettile. Era svanito nel nulla. Tutto grazie a questa> gli racconta, mostrandogli la spirale che ha inciso sulla pelle.
<Credevo fosse solo una strana cicatrice>
<È da questa che derivano i miei poteri. Ce l'ha uguale anche mia sorella, sul lato destro. Unendo i nostri due simboli, sprigioniamo un nuovo potere. Ma l'abbiamo fatto solo quella volta>
<Pazzesco!> commenta Max, restando senza parole.
Troppe novità tutte in una volta per un ragazzo il cui massimo problema prima era la preparazione per gli esami. E che adesso si ritrova coinvolto in una faccenda molto più grande di lui.
Sebbene sia soltanto un ragazzo, Max ha coraggio da vendere. E farebbe di tutto per Jasper.Non molto lontano, in un bosco...
È buio. C'è un temporale. Fulmini e saette squarciano il cielo. I tuoni rimbombano, creando un terribile frastuono. Gli animali del bosco cercano riparo. La pioggia cade incessantemente, tramutando il terreno in fango. Il fango è fastidioso, è sporco e appiccicoso. Tra gli alberi Cyrus si da alla fuga. È ferito, quasi non si regge in piedi. Qualcuno lo insegue. Deve aver avuto una colluttazione, perché è sporco di sangue. Corre senza voltarsi indietro. Ha il respiro affannoso, il cuore palpitante. Ad un certo punto si blocca e cade come un peso morto sulle ginocchia, svenendo nel bel mezzo del bosco. Uno scricchiolio di foglie calpestate, e una figura incappucciata gli si avvicina. È voltata di spalle, non si può definire se sia uomo o donna. Nè tantomeno se si tratta di un alleato o del nemico. Un fulmine colpisce un albero dietro di loro, squarciandolo. Sta per crollargli addosso, ma in un lampo spariscono entrambi.
Teletrasporto?
L'avranno salvato o catturato?
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DESTINY •La rivelazione•
FantasyQuesta non è la storia di vampiri, licantropi, maghi, streghe o cacciatori di giganti. Non è nemmeno la storia di supereroi, alieni, e via dicendo. Questa è la storia di Lux e Jasper. Due adolescenti completamente diversi (se non fosse per il marc...