Capitolo 8: IL SALVATAGGIO

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Il telefonino di Jasper è riposto nella tasca della sua felpa, dentro un armadietto in qualche stanza poco distante dal laboratorio. Ha la vibrazione e risultano 30 chiamate perse e 12 messaggi in due giorni.

Max: "Bros, sei sparito! Fatti sentire. Hai trovato tuo padre? Qui sono tutti in pensiero per te. Tua madre comincia ad insospettirsi, fa mille domande."

Annie: "Amore, mi fai morire di paura per te così. Rispondi. Torna a casa. Ti amo profondamente. Mi manchi."

Rose: "Perché non rispondi? Ti ho lasciato diversi messaggi. Dove sei? Vuoi che vengo a prenderti a Boston? Qui la tua mancanza è insopportabile. Anche Lucky è triste in tua assenza."

Il povero ragazzo, tornato cosciente, si ritrova praticamente immobilizzato da pesanti lastre di piombo e con aghi conficcati dappertutto. Tenta invano di districarsi. Quando sente il rumore di una porta di ascensore che si apre, ed entra un uomo in tuta bianca e con la mascherina.
<Ciao Jasper>
<Chi sei?> mormora appena.
<Non ha importanza chi sia io, ma chi sei tu>
<Perché mi fate questo?>
<Perché sei un ragazzo speciale, Jasper. Tu hai un dono>.
Jasper cerca di dire qualcosa, ma gli manca la voce, affievolita sempre più.
<Cercavi tuo padre, è così? Beh, sappi che anch'io lo sto cercando. Da vent'anni, pensa. Mi ha fatto lui questa> si sposta la mascherina per mostrargli la profonda cicatrice che ha sul viso <Tu e tua sorella mi servite proprio per questo. Se non prova neppure a salvare i suoi figli, significa che vi ha abbandonato per convenienza e non per proteggervi. Quindi resta un vigliacco ed un codardo>.
L'uomo prende fiato. Gli gira intorno.
<Una volta individualizzato te, sapevo che ci avresti condotto da lei. Così ti abbiamo spedito quella lettera. Crudele? Mh. Sapevamo che vi sareste trovati. Era inevitabile, presumo. Purtroppo si è intromesso qualcun altro che l'ha salvata. Oh, ma io non voglio ucciderti. Tu sei prezioso per me. Per l'umanità intera, solo che ancora non lo sanno. E nemmeno tu sai ancora perfettamente chi sei davvero. Io lo so>. Dall'altro capo del vetro un team di esperti li osservano.
La donna dai capelli biondi e con gli occhiali sta appuntando il monitoraggio degli organi interni del ragazzo, tenendo sotto controllo il battito cardiaco. Si chiama Melanie. Scrive ogni cambiamento al computer.
Gli altri nella stanza stanno alle sue dipendenze. È una specie di ricercatrice. In questo caso cercano i poteri di Jasper che sembrano essersi dissolti nel nulla.
L'uomo lascia Jasper nelle mani di una equipe di scienziati, addetti a individualizzare queste sue abilità.
Si avvia al fuoristrada.
Melanie gli corre dietro.
<Victor,> lo chiama <Aspetta>.
Lui si volta e aspetta che lei lo raggiunga.
<Sei sicuro che sia lui? Forse abbiamo sbagliato bersaglio>
<Impossibile. I radar hanno captato la sua aura. Emanava un'energia potentissima>
<Energia che sembra essersi assopita. Non vorrei sbagliarmi, ma temo non sia lui uno dei due gemelli>
<Vedrai. Verranno a salvarlo. A quel punto avremo la metà mancante e il loro potere>
<E se così non fosse?>
<Allora vorrà dire che saremo costretti a sbarazzarcene> sentenzia con un'aria indifferente, continuando a dirigersi verso la macchina che lo attende.
Com'è possibile procurare morte e dolore ad altri e sentirsi indifferenti?
Decidere della vita degli altri e sentirsi l'Onnipotente.
Come se non ci toccasse.
Come se fosse una cosa normale.
Ma cos'è, del resto, la normalità?

Cyrus e Lux si materializzano nel deserto dello Utah.
Dinanzi a loro un edificio lungo chilometri e chilometri.
Le sembra familiare. Non l'ha mai visto. Non è mai stata neppure negli Stati Uniti, eppure le sembra di esserci già stata. In uno dei suoi incubi magari. Oppure in quelli di Jasper.
<Quello è il quartier generale. È lì che lo tengono prigioniero> la informa.
<E tu come fai a saperlo?>.
Cyrus si guarda intorno. I raggi del sole gli illuminano e riscaldano il viso.
Poi si gira verso di lei.
<Perché ero uno di loro. Lavoravo per L'ordine Supremo>.
Lux lo guarda con un'aria angosciata.
Non ha più paura di lui. Sente un aura positiva provenire da Cyrus, sente che tutto sommato è buono.
È un colosso, data la statura, ma resta una brava persona.
Sebbene all'inizio ne abbia avuto timore, non conoscendolo, adesso le ispira fiducia. Inoltre sa di non essere in grado di riuscire a salvare Jasper senza il suo aiuto.
<È così che ho conosciuto i vostri genitori. Avranno avuto si e no sedici anni, tua madre forse quindici, quando li hanno catturati. Io credevo di stare dalla parte dei giusti. Col tempo assistendo ai vari esperimenti e torture, mi resi conto che eravamo noi a sbagliare. La vita di quelle persone non ci apparteneva. Sentivo che non era giusto, così li aiutai a fuggire. Sono trascorsi più di vent'anni e adesso sono i miei migliori amici> le racconta <Adesso, però, è di fondamentale importanza il tuo intervento. Io ti porto dentro, poi tu dovrai usare i tuoi poteri per portarlo via. Nel frattempo io li terrò occupati>
<Ma non so se sarò capace di usarli a comando>
<Basta che ti concentri. Puoi farcela>.
Cyrus le sta spiegando il suo piano per liberare Jasper, quando tutto ad un tratto Lux sviene. Le gira la testa all'improvviso, poi lamenta un dolore lancinante alle gambe che le cedono e cade per terra. Si riprende dopo un paio d'ore, ritrovandosi con un fazzoletto di stoffa bagnato sulla fronte. Ore durante le quali Cyrus si è preso cura di lei.
<Ti senti bene?> le chiede.
<Si, scusa. Non capisco cosa mi sia successo>
<Sarà stato il caldo pesante del deserto. In Europa non siete abituati a questo clima evidentemente>
<Non era niente. Procediamo>
<Si, dunque, respira profondamente e chiudi gli occhi. Concentrati>.
Lux esegue, facendo completo affidamento su di lui.
<Fra te e Jasper c'è un legame, espresso nel simbolo che entrambi avete sul polso. Tu puoi sentirlo e portarci dritto nella stanza dove lo tengono prigioniero>.
Riapre gli occhi esterrefatta.
<Fidati di me> ripete, facendole chiudere nuovamente gli occhi
<Respira. Apri la mente. Cerca di sentire solo la sua aura, la sua essenza. Tu fai parte di lui, così come lui fa parte di te. Lasciati condurre da lui>.
Lux chiude gli occhi e respira profondamente.
Si ritrova in un luogo astratto spazio-temporale indefinibile. Si sente in trappola. Rinchiusa in un buco nero, senza via d'uscita con un macigno da dover sorreggere sulla testa e in lontananza uno spiraglio di luce.
LUI, la sua salvezza. La sua àncora. L'unica cosa che la tiene collegata al mondo reale. Viene catapultata in una stanza con macchinari ospedalieri e vede un ragazzo in un letto. La vista è sfocata. È come se avesse il fuoco dentro agli occhi. Le bruciano. Li sfrega. Adesso vede tutto più chiaro: è Jasper in quel letto, e le sta chiedendo aiuto. Di colpo riapre gli occhi.
<So dov'è> afferma, convinta <È svenuto, dobbiamo intervenire>.
Cyrus le posa una mano sulla spalla.
<Tele-trasportaci da lui>.
Insieme si ritrovano proprio in quella stanza, la cui porta è contrassegnata con il simbolo della spirale. Lo stesso simbolo che hanno inciso i due ragazzi.
<Jasper, oh mio Dio, che ti hanno fatto?> accorre a liberarlo.
Il ragazzo è appena cosciente. Stremato. Cyrus strappa via quelle lastre di metallo che lo stringono al torace. I due ragazzi lo guardano impressionati.
<Dove sono le mie cose?> domanda Jasper con quel filo di voce rimastogli <I miei vestiti, lo zaino, il telefono...>
<Lo so io dove. Venite con me, dobbiamo sbrigarci> gli dice Cyrus.
<Lui chi è?> chiede Jasper a Lux.
<Un amico. È qui per aiutarci>.
Insieme sorreggono Jasper e lo trascinano fuori di lì. Percorrono qualche metro, quando Cyrus gli ordina di fermarsi.
<Aspettate qui>.
Entra in uno stanzino dove vi sono degli armadietti in fila. Fra tutti ce n'è uno con le iniziali T.S.
Lui conosce perfettamente a chi appartengono quelle iniziali.
Lo apre e vi trova all'interno gli effetti personali del ragazzo. Nel frattempo è scattato un allarme nell'intero edificio. Una luce rossa lampeggiante da il via all'accensione di vari faretti che si illuminano, attraverso un meccanismo a catena, e che segnalano 'pericolo'. Una voce meccanizzata risuona dagli altoparlanti: Attenzione, intrusi nel corridoio C17.
Si odono da lontano urla di caos e passi affrettati che appaiono dirigersi nella loro direzione. Cyrus consegna lo zaino con tutte le cose di Jasper a Lux e le ordina di tele-trasportarsi nel nascondiglio, dove lui stesso l'ha portata in precedenza.
<Ma tu non vieni con noi?> chiede lei, allarmata.
<Vi raggiungo, ma ora andate!>.
In men che non si dica i ragazzi spariscono. Cyrus, d'altra parte, ha un tête-à-tête con una marea di guardie.
Lo strattonano un po', ma col suo potere riesce a liberarsene. Solleva due o tre uomini con le braccia e li scaraventa fuori dalla finestra. Il combattimento non è finito qui, però.
Nel frattempo Lux aiuta Jasper a riprendersi. Gli da una coperta e gli prepara un the caldo.
<Quel tipo...> cerca di parlare lui.
<Cyrus?>
<Si. Ha il mio potere. È molto forte. Hai visto com'è riuscito a liberarmi?> deduce da ciò a cui hanno appena assistito.
<Ed ha anche il mio> lo informa, e Jasper intuisce che si riferisce al teletrasporto.
<Tieni> gli passa la tazza con il the.
Ma Jasper sta tremando e involontariamente rovescia un po' del contenuto a terra.
<Scusa>
<Non preoccuparti>.
Gli si siede difronte.
<Avevi ragione, sai? Siamo fratelli, addirittura gemelli> confessa, guardandolo dritto negli occhi.
L'espressione che rispecchiano è dolce, inaspettata, commossa, tale da fargli allungare le braccia per stringerla a sé.
Finalmente stanno cominciando ad ottenere le risposte di cui avevano bisogno, e che Jasper per trovarle ha attraversato il continente.
I gemelli sono riuniti. Finalmente insieme. Ma la verità è che, seppure siano stati separati dalla nascita, sono legati intimamente. È come se si appartenessero a vicenda, come se vivessero l'uno dentro l'altro.
Due corpi. Una sola anima.
Cyrus è in difficoltà.
Gli scagnozzi di Victor lo hanno accerchiato con delle lastre di piombo, che gli impediscono di tele-trasportarsi.
<Ho trovato il tuo tallone di Achille, a quanto pare> afferma soddisfatto Victor, una volta raggiunto il luogo dello scontro.
<Ricorda, però, che anche io conosco il tuo punto debole. Non sei invulnerabile come vuoi far credere, e noi due lo sappiamo bene> ribatte con aria di sfida. Il piombo blocca la sua abilità di tele-trasportarsi, ma non la sua forza. Si getta di corpo su quegli uomini e li affronta con grande coraggio.
Poi afferra Victor per il bavero della camicia, e gli altri gli intimano di lasciarlo, altrimenti aprono il fuoco.
Hanno impugnate le loro pistole, con l'indice sul grilletto. Basta spingere.
Victor gli ride in faccia.
<Sei finito> sentenzia.
Cyrus lo mette giù e fa per tele-trasportarsi, ma un colpo lo raggiunge in tempo prima che possa smaterializzarsi.
Ricompare anche lui nel suo nascondiglio. I ragazzi lo accolgono entusiasti. Solo dopo si accorgono che è ferito. Perde sangue da un fianco. Si accascia a terra.
<Cyrus!> grida Lux, disperata.
Jasper prova a fermare il sangue, premendoci sopra con un fazzoletto.
Lo stesso che Cyrus aveva poggiato sulla fronte di sua sorella svenuta.
<Ti prego, non te ne andare. Abbiamo bisogno di te> lo supplica con le lacrime agli occhi.
<Io, invece, ho bisogno che voi torniate alle vostre vite. Le vostre famiglie, i vostri amici vi aspettano. Io me la caverò, fidatevi>
<Neanche per sogno. Non ti lasceremo solo> si rifiuta Lux.
Jasper la prende per mano. In quel gesto i due simboli, quello di lei sul polso destro e quello di lui sul polso sinistro, si toccano e si uniscono.
Questo scatena un lampo di luce.
Piccole scintille sembrano cadere come neve soffice sul prato durante l'inverno.
Una sfera di luce argentea si posa sulla ferita di Cyrus, guarendolo del tutto.
Ripresisi, i ragazzi restano sbalorditi e in silenzio.
Cyrus si guarda la ferita. Ha le mani ancora sporche di sangue, ma è guarita completamente. Il proiettile che gli ha bucato la carne è sparito.
<Mi avete salvato la vita!> esclama incredulo.
<Tu hai salvato la nostra> mormora Jasper.

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