Capitolo 12: VICTORIUS

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Victorius Xenophilius Goodman.
Questo è il nome del comandante de "L'Ordine Supremo".
Un uomo che indossa spesso occhiali scuri, ed ha un evidente cicatrice sul viso, specificatamente su una guancia. Gli occhiali li porta specialmente in luoghi dove c'è una luce intensa, a causa di un incidente avvenuto in passato, le cui conseguenze sono state gravi danni permanenti alla vista.
Per un pelo non è diventato cieco.

Victor, lo chiamano la moglie e gli amici più stretti. Anche se amici è un termine inconsueto per definire il rapporto che ha con i suoi collaboratori, che lo temono.
Signore, lo chiamano i suoi dipendenti. Perché L'Ordine Supremo è un'organizzazione internazionale segreta, che da la caccia a giovani con poteri, ed ha una gerarchia piramidale, in cui lui è al di sopra di tutto e tutti.
Papi, lo chiamano le sue figlie. Due adorabili gemelline di sei anni avute con sua moglie Abigail, assolutamente priva di poteri. Un'unione che al suo tempo fece scalpore. Era inaccettabile per gli Utopisti che uno di loro, perché all'epoca L'Ordine Supremo ancora non esisteva, sposasse un umana. Ma Victor l'amava e non voleva rinunciare a lei. Fu esiliato, e per evitare che potessero eliminare Abigail, venuta a conoscenza della loro esistenza, il che doveva restare un segreto per gli umani, creò la sua organizzazione. Per vendetta si, ma soprattutto come arma di difesa.
Le gemelline sono come la loro madre, umane al 100%. Lucinda e Madeleine sono i loro nomi, ma vengono chiamate Lucy e Maddy.
Lucy, però, è nata con una malformazione congenita al cuore che le causa repentini blocchi respiratori, ereditata da suo padre. Tuttavia Victor, per merito dei suoi poteri, è riuscito ad avere una vita del tutto normale.
Dentro di se vive il senso di colpa per aver trasmesso la malattia a sua figlia. Non si rassegnerà finché non troverà una cura.

Vive con la sua famiglia in una villa sfarzosa immersa in una enorme terra con un parco, in cui ha fatto impiantare gli alberi preferiti di sua moglie. I ciliegi.
Il perimetro è circondato da un cancello antico e impossibile da scavalcare. Due guardie sorvegliano l'entrata.
Poi vi è un lungo sentiero, costeggiato dai ciliegi appunto, che porta alla villa. Davanti a questa una fontana con delle statue, che rappresentano l' "Apollo e Dafne" del Bernini. La macchina che lo scorta si ferma sempre lì, posizionandosi vicino alla fontana. L'autista gli apre la portiera. E come sempre viene accolto dalle sue figlie, che gli corrono incontro, correndo per le scalinate.
Victor le prende in braccio.
Lo raggiunge anche Abigail, salutandolo con un bacio.
La villa al suo interno ha un arredamento classico. Parquet in tutta la casa, e un tappeto in tessuto sulle scale che portano alle varie stanze. Sul retro c'è la piscina, dove ha insegnato alle piccole a nuotare.
È notte fonda. Victor e Abigail dormono, illuminati dalla fievole luce della luna proveniente dalle fessure della finestra. Lui dorme sul lato destro, con un braccio piegato sulla testa e l'altro disteso lungo il corpo. Lei dorme rannicchiata su un lato. Victor ha il sonno leggero. Sente dei rumori, ma non se ne cura, e tiene gli occhi chiusi. Inarca le sopracciglia. Dei piccoli passi si avvicinano. Sbucano improvvisamente le gemelle che saltano sul letto e li svegliano.
<Bambine! Mi farete prendere un colpo. Cosa ci fate sveglie a quest'ora?> le rimprovera amorevolmente, seppur assonnata, Abby.
<Possiamo dormire nel lettone con voi?> chiede Lucy.
<Vogliamo stare con papi, non c'è mai> aggiunge Maddy.
Victor e Abby si guardano sorridendo. Sbadigliando, la mamma alza le coperte per farle sistemare. Così si sdraiano in mezzo a loro e si addormentano contente. Victor è sempre il primo ad alzarsi. Indossa la sua comoda giacca da camera, e si volta a guardare le sue donne che dormono ancora profondamente. Resta fermo ad osservarle un bel po'. Le ama come non ha mai amato in vita sua. Non ha mai pensato di mettere in cantiere un terzo figlio, perché era rimasto così entusiasta delle gemelle, che le ha ritenute le figlie perfette fin da quando sono nate. Quindi non ha mai sentito la necessità di avere un maschio.
Maddy e Lucy sono bellissime, cortesi e educate. Sono due dolci bimbe con gli occhi verdi come quelli della madre, e dei riccioli biondi. Sono stati proprio gli occhi di lei a farlo innamorare, a fargli perdere completamente la testa.
Hanno costantemente le gote rosse, tant'è vero che vengono spesso soprannominate le sorelline di Heidi, per la caratteristica del noto personaggio del cartone animato di avere le guanciotte rosse. Di lui sanno che è un uomo d'affari e che sta sempre fuori per lavoro. Victor non ha mai usato i suoi poteri in loro presenza, preservandole in tal modo da qualsivoglia conseguenza.
Abby s'alza e lo trova nel suo studio. Una stanza riservata con un computer super tecnologico, che lo connette col quartier generale, dove fanno gli esperimenti.
<Claude ha preparato la colazione. Vieni anche tu?> lo informa, affacciandosi soltanto.
<Cinque minuti>.
Allora entra, chiudendosi la porta alle spalle. A nessuno è permesso entrare lì, eccetto ai suoi stretti collaboratori.
Si siede sulle sue gambe.
<Ci sono novità?> gli chiede.
<Ti ricordi quando ti ho parlato di una coppia di gemelli speciali? Li abbiamo trovati. Abbiamo catturato il ragazzo, ma non siamo riusciti a scoprire il suo potere. Sappiamo solo che ha lo stesso simbolo dei genitori, inciso sul polso. Supponiamo ce l'abbia anche la ragazza, e che questo li metta in connessione con i genitori>
<Gli avete iniettato una piccola percentuale di piombo? Quindi non poteva tele-trasportarsi>
<Giusto. Ma io credo che il loro più grande potere sia nell'unione. Stando uniti sprigionano un potere mai visto prima e... Credo possano guarire le persone> le spiega con uno sguardo colmo di speranza.
<Ci hai già provato, l'hai dimenticato? Con i genitori. E guarda com'è andata a finire>.
Gli accarezza la cicatrice.
<Stavolta siamo vicini alla soluzione, vedrai>
<Cosa hai intenzione di fare? Ucciderli? Vuoi davvero trasformarti in un carnefice?>
<Se servirà a salvare la vita di nostra figlia, si! Farò qualunque cosa>
<Il fine giustifica i mezzi, vero?>.
Prende e se ne va.
Victor l'afferra per la vestaglia.
<Credevo lo volessi anche tu>
<Io voglio solo che torni ad essere l'uomo di cui mi sono innamorata, e che passi più tempo con noi. Le bambine sentono troppo la tua mancanza> gli recrimina.
<È per loro che lo sto facendo, e anche per noi>
<Non ti ho mai chiesto di uccidere qualcuno>. Si districa e sbatte la porta alle sue spalle uscendo.
I litigi fra di loro diventano sempre più frequenti. E sempre per lo stesso identico motivo.
Dopo aver fatto colazione le bimbe aspettano un po' per fare un bagno in piscina. Hanno lo stesso costume. L'una verde e l'altra viola. Victor le raggiunge già in costume, tuffandosi direttamente. Resta in immersione per qualche minuto, durante i quali le gemelle si guardano con sospetto. Riemerge, prendendo le bimbe sulle spalle una alla volta per fargli fare i tuffi. E loro tutte che gridano entusiaste, sotto lo sguardo attento e commosso di Abby. Victor si volta a guardarla. In un lampo esce dall'acqua, la solleva dalla sdraio e si tuffa con lei aggrappata al collo.
Sebbene indossi il copricostume e il copricapo a cui tiene tanto, Abby non si arrabbia. Anzi, è divertita. Felice. In casa Victor, a meno che non chiuda nel suo studio, cerca di spogliarsi dalle vesti di cacciatore di poteri e tiene nascosti i suoi, benché sia la moglie che gli inservienti sappiano la verità. Con la sua famiglia non è più il comandante, è un semplice uomo felice di essere a casa. L'acqua è calda e tutti e quattro si divertono come matti insieme.
Improvvisamente il bel sole che li riscalda si offusca, annebbiato da nuvole minacciose. Infatti inizia a piovere, mentre scappano dalla piscina. Entrano in casa ancora bagnati e corrono ad asciugarsi. Per le bimbe è tutto un gioco. I genitori che gli asciugano i capelli, le vestono. Pronte e pettinate, si guardano e poi all'unisono urlano: <Ancora, ancora!>, sperando di ripetere daccapo quello che per loro è stato un gioco. Abby e Victor scoppiano a ridere.
Dopo una giornata intensa, Maddy prepara biscotti insieme alla mamma, mentre Lucy se ne sta sdraiata sul tappeto in salotto intenta a disegnare. Una volta completato il disegno, va a mostrarlo a suo padre, seduto ad osservarla affascinato.
<Papi, guarda>
<È bellissimo>
<Siamo io, te, la mamma e Maddy>.
Victor la solleva e se la mette sulle ginocchia.
<Bravissima amore>.
Abby e Maddy li raggiungono, portando su un vassoio i biscotti appena sfornati.
Nei giorni successivi Victor accompagna le figlie a scuola. Di solito ci pensa il loro autista.
Dopodiché le porta al maneggio nella loro terra privata per farle cavalcare sui pony.
Nonostante soffra di sporadici attacchi di cuore, Lucy possiede quella spensieratezza e quell'ingenuità tipica esclusivamente dei bambini. Maddy e Lucy sono molto unite. Giocano sempre insieme, vestono uguale, vanno molto d'accordo e non bisticciano mai. D'altronde si sa, il rapporto tra i gemelli è molto più intenso del normale rapporto tra fratelli.
<Mamma, lo sai che abbiamo visto i cavalli?> grida eccitata Maddy, una volta tornate a casa.
<Papi ha detto che sono nostri, è vero?> chiede Lucy.
<Si, amore>.
Esultano, saltellando dalla gioia, tenendosi per le manine. Basta poco per rendere felice un bambino.
In questi giorni persino Victor sembra essere spensierato. Lascia da parte preoccupazioni e progetti vari, per dedicarsi alle donne della sua vita. Ma di notte tornano ad assillarlo le sue ansie, le sue paure. Quella più grande è la paura di perdere sua figlia. Non lo accetterebbe mai. Ancora non accetta neppure la scomparsa del fratello. Una tragedia avvenuta anni addietro.
Si sdraia accanto a sua moglie, che non riesce a tenergli il broncio a lungo, seppure sia ancora adirata con lui, e si addormenta fra le sue braccia. Gli incubi, che lo tormentavano mesi prima, fanno ritorno. Si ripresenta il ricordo della morte del fratello. Rivive l'intera scena quasi fosse un film. Quella luce abbagliante. Quel tonfo. Le immagini nella sua testa non sono nitide ma sfocate. Il ricordo, però, è ben impresso nella sua memoria. Considerando che è accaduto sotto i suoi occhi.
È stato un incidente.
Da allora cerca qualcuno che sia in grado di riportare in vita le persone. O di guarirle, nel caso della piccola Lucy.
Scalpita freneticamente. Abigail si sveglia e cerca di calmarlo. Ma nel sonno Victor grida.
Apre gli occhi, sedendosi di soprassalto. Ha la fronte bagnata dal sudore e le mani che gli tremano.
<Va tutto bene, era solo un brutto sogno> gli sussurra per tranquillizzarlo, facendogli appoggiare la testa sulla spalla e accarezzandogli quei capelli che odoravano di shampoo.
<Il peggiore di tutti>
<Sono qui. Siamo qui. Io ti amo e resterò al tuo fianco, qualsiasi cosa accada>.
La guarda con occhi innamorati più che mai. La bacia con passione. Poi le sfila via la camicia da notte e si leva i pantaloni. Si adagia sul suo bellissimo corpo, ancora perfetto nonostante una gravidanza gemellare, che le ha fatto assumere circa dieci chili, ma che negli anni ha smaltito. Fanno l'amore come non accadeva da tanto tempo. La passione è palpabile nel tocco delle loro mani e delle loro labbra. Ansima. Geme. Stringe i pugni, mentre Abby si aggrappa alla sua schiena, lasciando i segni delle unghie sulla sua pelle.
Quando finiscono di fare l'amore, si addormentano nudi e abbracciati come due ragazzini. Coperti appena dalle lenzuola, da cui si intravedono i seni di lei e il fondoschiena di lui.
Fortuna che le bimbe hanno avuto una giornata stancante e dormano profondamente nei loro bei lettini.

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