DESTINY •La rivelazione•

Capitolo 9: SI TORNA ALLA NORMALITA'

Cyrus, dopo la disavventura nel deserto, conduce i gemelli sulla strada di casa.
Si appartengono, ma resta, tuttavia, il fatto che entrambi hanno delle famiglie che li aspettano.
<Ricordate, loro sapranno pure chi siete, ma anche voi adesso sapete chi sono e di cosa sono capaci. Questo è il vostro vantaggio. Sfruttatelo> dispensa i suoi consigli <La vostra forza è restare uniti. Quando sentirete odore di pericolo, basterà che vi facciate trovare preparati e soprattutto insieme>.
<Grazie ancora di tutto> lo ringrazia Jasper, dandogli la mano.
Lux non si trattiene dall'abbracciarlo, invece.
<Non dimenticherò i tuoi insegnamenti. Sii prudente, mi raccomando>.
Cyrus accenna un sorriso, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e splendenti. Gli abbracci, così come tutti gli altri gesti affettuosi, non fanno per lui. È un duro lui. Perlomeno questo è ciò che lascia vedere agli estranei, ma infondo è un tenerone. Nutre per i gemelli un affetto e un senso di protezione innati. Si sente responsabile delle loro vite. Farà di tutto pur di proteggerli.

Alla fine fra i due quello più vicino a casa è Jasper, benché abbia attraversato l'oceano per raggiungere Londra.
Prende un aereo per tornare a casa. Lux si tele-trasporta. Ormai ha imparato.
Ha capito che questa sua abilità è davvero un dono, come le aveva detto Cody, e vuole sfruttarlo non per i suoi benefici, bensì per aiutare le persone in caso di necessità.
Sono all'aeroporto, è ora dei saluti.
<Giuro che da ora in poi non userò il teletrasporto per motivi personali, almeno da dopo il mio ritorno a casa> puntualizza.
<Stai attenta, sorellina>.
Questa parola, sorellina, che si è sempre sentita pronunciare da Chloe, adesso la sente da un estraneo, un ragazzo che è entrato nella sua vita, portandola a scoprire la verità. Un ragazzo che non si sarebbe mai aspettato essere suo fratello.
<Stai attento anche tu> mormora, abbracciandolo.
Cercano entrambi di tornare alla quotidianità nel modo più naturale possibile, sebbene nel giro di pochi giorni ne abbiano passate tante.

Per Jasper non è semplice accantonare l'accaduto, far finta che non sia successo.
Porta ancora i segni sulla pelle, ma non li mostra a nessuno. Né alla sua ragazza, né tantomeno a sua madre. Entrambe eccessivamente apprensive e premurose nei suoi riguardi.
Vorrebbe confidarsi con Max, ma non riesce mai a trovare il momento opportuno.
Non ci sono mai stati segreti fra di loro. Sono cresciuti insieme come due fratelli. Sebbene Max di fratelli ne abbia ben due, entrambi più grandi, è Jasper quello che lo conosce meglio.
È Jasper quello a cui ha confidato la sua prima cotta.
È Jasper che l'ha accolto in casa, dopo essere scappato per una sfuriata di suo padre. Un uomo burbero e severo, con cui Max spesso è in conflitto.
Ed è stato proprio Jasper a fargli capire quanto sia importante avere un padre, nonostante il brutto carattere che questi possa avere.

Del resto Jas non vuole mettere in pericolo la sua vita, confessandogli questo terribile segreto.
Teme che L'Ordine Supremo possa catturarlo, in modo tale da poterlo minacciare.
<Bros, allora com'è andata? Hai trovato tuo padre?> chiede Max <Se mi avessi detto che saresti tornato oggi, sarei venuto a prenderti in aeroporto>
<Tranquillo> si schiarisce la voce, pensando se raccontargli oppure no parte della verità <Ho conosciuto mia sorella>.
Max inarca le sopracciglia.
<Perché, tu hai una sorella?>
<Si, siamo stati adottati entrambi,>.
Max sgrana gli occhi. Nel suo sguardo stupito gli si può leggere "Ma che stai dicendo?!"
<Naturalmente non lo sapevamo, ma ci siamo ritrovati>
<Come sai che è tua sorella?>
<Perché siamo gemelli. Si, hai capito bene>
<Vuoi dire che a Londra esiste la tua esatta copia al femminile? Sai che rogna!>
<È simpatica. Generosa e coraggiosa. Mi ha salvato la vita...> si lascia sfuggire quasi sotto voce, poi si morde le labbra non appena se ne rende conto.
<Immagino. Tu non sai orientarti a New York City, figuriamoci nella capitale inglese, dove guidano pure contromano> sottolinea Max, sfottendolo.