Capitolo 27

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Nella foto: Fight

Fight's pov:
Mi sono appena svegliata e a giudicare dalla luce che entra dalla finestra, deve essere ancora presto e ne ho la conferma quando, voltandomi verso Clare, la vedo dormire profondamente, avvolta nel suo piumone viola. Fantastico.

Sposto lo sguardo sulla sveglia e con gli occhi ancora impastati dal sonno cerco di mettere a fuoco i numeri verdi.
...cosa?!? Sono solo le 16:00. Mancano quattro ore alla cena e sicuramente il Collegio sarà deserto dato che staranno tutti dormendo. E adesso cosa faccio? Cerco di riaddormentarmi, ma non ci riesco.

Decido di rimanere ancora un pó a letto a fissare il soffitto bianco.
A tentoni cerco il cellulare sul comodino,lo afferro insieme alle cuffiette e avvio la musica, per poi ricadere all'indietro sul letto e perdermi di nuovo nei miei pensieri.

Per sbaglio premo sullo schermo che, illuminandosi, mostra la foto di sfondo con me, Matt e Peter, scattata diversi anni prima e sulla quale brillano in bianco ora e data:

16:30
MAR, 29/12/15

Rimango per non só quanto a fissare quella scritta mentre 'Over my head' dei Sum41 rimbomba nelle mie orecchie. Per molti anni ho atteso l'arrivo di questo giorno che piano piano ho iniziato ad odiare, il giorno in cui tutto cambió, il giorno maledetto...in cui morirono i miei: il mio compleanno. Un altro anno senza di loro é appena iniziato e il dolore é ancora lí, forte come cinque anni fa.
<<Fight... piccola...i tuoi genitori...hanno avuto...un incidente..>>
É solo colpa mia se non ci sono piú..

Mi alzo di scatto dal letto, interrompendo quel pensiero doloroso che só essere vero, raggiungo il bagno in un baleno per entrare nella doccia e far si che l'acqua cancelli i miei pensieri, anche se non sembra funzionare. Diversi ricordi si susseguono nella mia mente, torturandomi, facendo sanguinare quella ferita che lentamente si stava rimarginando, fino a quando il dolore diventa atroce, cosí forte da farmi credere che il cuore possa scoppiarmi da un momento all'altro.

Mi appoggio con la fronte alle fredde piastrelle grigie della doccia mentre, invano, strofino la mano destra sul cuore cercando di alleviare quel dolore insopportabile, prima di lasciarmi scivolare lungo la parete nello stesso istante in cui le lacrime iniziano a rigare le mie guance, mescolandosi all'acqua e scomparire nello scarico.

Esco dalla doccia con l'umore praticamente a terra. Mi fermo davanti il piccolo specchio appannato posto sul lavandino per asciugare il vapore, rimanendo immobile a guardare il mio riflesso. Negli occhi si legge tutta la tristezza, la sofferenza e la rabbia che sto provando verso l'altro conducente, ma soprattutto verso me stessa.

Dai rumori che provengono dall'altra stanza, deduco che Clare si é svegliata, cosí, come sempre, indosso una maschera invisibile che celi ció che provo realmente e torno in camera per finirmi di preparare, lasciandole libero accesso al bagno.

Scelgo dei pantaloni strappati e un top neri insieme a un giacchetto di pelle dello stesso colore, ombretto nero sulle palpebre mobili, mascara, rossetto rosso sangue e sono "pronta" per affrontare questa giornata.

Prima di uscire di corsa, scrivo un biglietto per Clare, lasciandolo sul suo letto:

' Vado a fare un giro prima delle lezioni. Ci vediamo dopo.
- F. '

Dopo aver vagato nel giardino del Collegio per circa un'ora e messo a tacere tutti i pensieri,mi stampo sulle labbra un bel sorriso e mi reco in mensa, prendendo posto tra Matt e Peter, che si limitano a guardarmi senza dire niente, tornando alle loro conversazioni dopo aver ricevuto un gesto di assenso alla loro silenziosa domanda.

<<Auguriiiiiii>> esclama felice la mia compagna di stanza , correndo da me per abbracciarmi, una volta accortasi della mia presenza, seguita a ruota dagli altri, facendo svanire il sorriso che con tanta fatica stavo cercando di mantenere.

<<Non dico che dovresti fare i salti di gioia, ma almeno essere contenta..>> inizia Amy alla mia non reazione, bloccandosi nel vedere i miei migliori amici scuotere energicamente la testa <<perché fate così con la testa?>> continua rivolta ai due,imitandoli, senza ricevere risposta.
<< Dalla tua espressione sembra che sia morto qualcuno..Dai, pantera, sorridi, é il tuo compleanno.>> a quell'affermazione Matt e Peter si irrigidiscono sul posto mentre io punto lo sguardo, che in questo momento deve essere tagliente, su Alexander facendogli togliere quel suo sorriso mozzafiato dalla faccia. Complimenti Alexander. Due parole sbagliate in una sola frase.
<<'Fanculo>> esclamo prima di andare via, sbattendo alle mie spalle la porta della mensa.

E così, adesso, mi ritrovo di nuovo in giardino a sfogarmi su un povero albero. La mano é ricoperta di sangue, ma non mi importa, il dolore fisico é molto meglio di quello mentale e poi il processo di guarigione partirà non appena smetto di colpire la corteccia e in pochissimi secondi la mano sarà completamente guarita. La rabbia invece di diminuire sta aumentando e questo non va per niente bene. Mi siedo sull'erba, metto le cuffie, faccio partire la musica a tutto volume per sovrastare i pensieri e fumo la mia erba.

Alexander's pov:
La vedo andare via velocemente con passo deciso dopo avermi indirizzato uno sguardo tagliente nel quale si leggeva malinconia e qualcos'altro che non sono riuscito a capire. Cos'era?

Volevo solo che reagisse, perché non riuscivo a vederla in quel modo..che sorridesse veramente perché quando lo fa é così bella e quello che ci stava rivolgendo decisamente non lo era, così, ho deciso di punzecchiarla come sempre per avere una sua reazione, ma non mi aspettavo nulla del genere.

Perché mi stanno guardando tutti come se fosse colpa mia?.. In fondo, che ho detto di male?!

<<Maledizione Alexander!>> esclama Matt alzandosi per correre dietro a Fight seguito immediatamente da Peter, lasciandoci confusi a guardarci.

La seconda ora di matematica é iniziata da quasi dieci minuti e Fight non é ancora arrivata. A quanto pare ha deciso di saltare le lezioni. Rassegnato al fatto di dover aspettare un bel pó per sapere il motivo della sua reazione, inizio a giocare con il cellulare, quando qualcuno decide di entrare senza aspettare il permesso del professore: é lei.

Se ne sta ferma vicino alla porta, scrutando l'aula in cerca di un posto dove sedersi, senza degnare di uno sguardo il professore che le sta parlando, facendomi sorridere.

<<Alla buon'ora Thompson!>> inizia il professore dirigendosi verso la cattedra per prendere la sua presenza <<ah, signorina Thompson, grazie per averci degnato della sua presenza>>
<<si,si>>
<<Thomps..>>
<<Che c'é?>> esclama scocciata, interrompendo il professore, guardandolo per la prima volta.
<<Signorina Thompson! Come osa rivolgersi in questo modo al sottoscritto?>>
<<Comunque conosco giá il mio cognome, non c'é bisogno di ricordarmelo>> Ma é impazzita?
<<Eh?>>
<<Lo ha pronunciato quattro volte in tre frasi>> Si, é decisamente impazzita.
<Ora basta!>> urla furioso il professore sbattendo le mani sulla cattedra, facendo sobbalzare il resto della classe. <<La smetta!>>
<<Di fare cosa?>>
<<Di rispondere..e vada a sedersi prima che la mandi dal direttore>>
<<Ok,Ok, va bene..come vuole lei..ma non urli, il mio udito funziona benissimo>> sostiene indicandosi le orecchie, prima di dargli le spalle, facendo ridere tutti, per incamminarsi verso l'unico posto libero, quello vicino a me. Si siede senza guardarmi, per poi appoggiare la fronte sulle braccia, rimanendo così per il resto della lezione.

----------------Spazio Autrice----------
Come ecco un nuovo promesso capitolo. Volevo pubblicarlo ieri per festeggiare con voi, ma non ci sono riuscita. Come avete trovato questo capitolo? Cosa succederà adesso tra Fight e Alexander?
            
                         Un bacio,

                              Roberta💖

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