Capitolo 1

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Il mio nome é Fight, Fight Thompson. Ho 19 anni, sono alta e snella, i capelli lunghi e neri come la pece mi arrivano quasi al fondoschiena, occhi azzurri e carnagione un pó  pallida. Amo tutto ciò che é di colore nero, divertirmi e ascoltare musica. Ho vissuto gli ultimi anni nel dolore e nel senso di colpa così per trovare un pó di pace mi rifuggio nei paradisi artificiali dell'alcool e del fumo. Lo so che è sbagliato, ma non posso farne a meno, ne ho bisogno.

Sono passati quasi cinque anni dalla morte dei miei genitori eppure il dolore della perdita non è ancora sparito. Da quel giorno qualcosa in me è cambiato: una parte del mio cuore si è spento con loro, portandosi via le emozioni.

Come ogni sera, mi sto preparando per andare a una festa con i miei amici. Indosso una minigonna nera, un toppino bianco ricoperto di pizzo che mi lascia scoperta la pancia e stivali neri con il tacco alto. Per quanto riguarda il make-up: linea di eyeliner nero sulle palpebre mobili, matita nera e mascara, rossetto nero.

Sono pronta. Un'ultima occhiatina allo specchio e scendo giù.
<< Io escoooo!..Ci vediamo domani>>saluto la nonna
<<Ciao bambina mia...copriti bene che fuori fa freddo e sta' attenta!>> mi saluta lei affacciandosi sul corridoio.

Dato che i ragazzi sono giá alla festa e il boschetto non dista molto dalla casa della nonna, decido di andare a piedi godendomi il leggero venticello di metá Settembre, mentre la luna splende alta nel cielo stellato illuminando la strada.

<<Ciao ragazziii!>>
<<Ciao bambola!>> mi saluta Matt facendomi l'occhiolino, con un sorriso da ebete stampato in faccia.
<<Lo sai che mi da fastidio essere chiamata così!>> rispondo infastidita prendendo una birra.
<<Hey Fight...vieni qui>> mi invita Peter facendo spazio sul tronco dove è seduto. <<Non farci caso. É bello che andato.>> aggiunge indicando le infinite bottiglie vuote ai piedi di Matt.

La serata prosegue tra chiacchiere e risate dato che siamo tutti ubriachi, tranne Peter, ovvio. Lui è astemio.

Ad un tratto qualcuno mi bussa sulla spalla, mi volto e vedo un ragazzo. É un'allucinazione?
<<Che c'é?>> domando con il mio solito modo di fare scontroso.
<<Volevo chiederti se ti andrebbe di bere qualcosa insieme>> afferma sicuro
<<mmm..va bene..ma siiiia chiaro, accetto solo perché mi staaai offrendo da beeereee>> mi alzo lentamente e prima di allontanarmi mi rivolgo ai miei amici <<ragaaaazziii la-lasciatemi.. qualcosa.. per quaaando tornooo..>>
<<Forse>> rispondono in coro questi ridendo.

<<Così tu sei Fight..>> inizia lui
<<Già>> rispondo scocciata <<Tu sareeesti?>>
<<Andrew>>
<<Ah...e non dovresti stare con la tua, la tua ragazza?>>
<<Io e Sarah non stiamo più insieme. L'ho mollata.>>
<<ahahahah...cosa??>>il ragazzo mi guarda confuso non capendo il motivo della mia risata. << Lei non sarà contenta...sto immaginando la su-sua faccia quando gliel'hai detto>> spiego continuando a ridere <<Dai andiamo a prendere qualc-cosa da beeere>> dico trascinandolo dentro il tendone che hanno allestito.

Un drink e un ballo dopo torno dai miei amici.
<<Hey Fight..ma queeeellooo non é il fidan-zato di Sarah?>>mi domanda John offrendomi della birra.
<<Era. L'ha mollata>> e iniziamo tutti a ridere.

É tardi e Peter mi sta accompagnando a casa della nonna per aiutarmi a mettere a letto.

Peter e Matt sono i miei migliori amici, li considero fratelli e so che di loro mi posso fidare ciecamente. Sono entrambi dei bei ragazzi: il primo è alto, snello, capelli castani e occhi marroni, intelligente, serio e...gay; il secondo é completamente l'opposto: alto e robusto, biondo, occhi verdi con sfumature nocciola, sempre allegro e con la testa a festa. Non so come farei senza di loro.

<<Peeeeeter>> lo chiamo prima che esca dalla mia camera.
<<shhhh..abbassa la voce altrimenti tua nonna si sveglia e si accorge di come ti sei ridotta.>>dice portandosi il dito davanti alla bocca <<ti serve qualcosa? >>
<<No...vol-volevo solooo dirti gr-grazie..>>
<<Adesso dormi..ci vediamo domani a scuola>>
<<OK..notte Pit>> ricambio il saluto prima di addormentarmi.

Sono le 6:30 e la sveglia suona, ma la metto a tacere buttandola giù dal comodino, tornando a dormire.
Poco dopo vengo svegliata da qualcuno che bussa alla porta. É sicuramente la nonna.
<<Fight, piccola, alzati. Devi andare a scuola>>
<<Si, nonna. Mi preparo e scendo>>

Raccolgo la sveglia e noto che sono le 7:00..Accidenti com'é tardi!..
Passando davanti allo specchio mi accorgo che indosso ancora i vestiti di ieri sera e che il trucco è  colato fino a metá guancia. Doccia...mi serve una doccia!
L'acqua fredda a contatto con la pelle mi fa svegliare del tutto, indosso un paio di leggins abbinati ai tacchi neri e un canotta attillata grigia. Metto l'eyeliner,la matita, il mascara e il rossetto nero. Pronta!
Scendo al piano inferiore, afferro un cornetto al volo ed esco.

Fuori scuola raggiungo Peter e Matt e insieme agli altri ci avviamo verso l'ingresso.
Le ore passano e la campanella che segna la ricreazione suona. Finalmente! Vado a fare un giro con il resto del gruppo, com'é mio solito fare, ma al ritorno vengo fermata da quell'oca di Sarah e le sue amiche.

<< Hey sgualdrinella da quattro soldi!>> le parole provengono da dietro la mia schiena, mi volto per vedere da chi provengono.
<<Dici a me?!>> chiedo confusa, indicandomi.
<<Si, proprio a te!>> Cosa??Come mi ha chiamata??
<<E cosa avrei fatto per essere chiamata così? Da te poi..>>
<<Fai finta che non sia successo niente?!>> sbraita questa, attirando l'attenzione su di noi.
<<Aspetta, aspetta...C'entra forse il tuo fidanzato o forse dovrei dire ex? ..Com'é che si chiama? Oh, si, Andrew>> affermo divertita. Ci stanno guardando tutti.<<Scusami ma adesso ho da fare e non posso perdere del tempo con una come te!... E comunque tranquilla, lui non é il mio tipo>> continuo, superandola per allontanarmi.

Sto per entrare in classe quando la sento insultare i miei genitori. Questo. Non. Lo. Dovevi. Fare!

In un secondo sono di nuovo da lei, l'afferro per il collo e la spingo contro gli armadietti. Il suono rimbomba nel corridoio silenzioso mentre tutti mi guardano sbalorditi per la reazione che ho appena avuto.
<<TE LO DICO ADESSO E NON VOGLIO RIPETERTELO! NON. PARLARE. DEI. MIEI. GENITORI. CON. QUELLA. LURIDA. BOCCACCIA. CHE. TI. RITROVI! HAI CAPITO?? LA PROSSIMA VOLTA, SE SARAI COSI STUPIDA DA RIFARLO, TI FARÓ MALE, MOLTO MALE!>> sostengo con voce bassa e dura che mi dá un'aria minacciosa, per poi allontanarmi lasciandola lí a guardarmi con gli occhi spalancati.

The Immortal QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora