Capitolo 2

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Una volta entrata in classe, mi dirigo verso il fondo dell'aula dove mi siedo, aspettando che riprendano le lezioni. Il mio sguardo é puntato sulla lavagna che ho di fronte, le braccia sono stese sul banco con le mani strette a pugno mentre cerco di calmarmi con lenti e profondi respiri.

Passano pochi secondi prima che mi raggiungono i ragazzi.
<<Wow, bamb...>> Matt si blocca immediatamente notando l'occhiataccia che gli sto rivolgendo <<emh...volevo dire Fight...sei stata mitica!>>continua euforico
<<Hey..>> inizia Peter per attirare la mia attenzione<<Come va?>>
<<Meglio..>> per fortuna vengo interrotta dalla campanella. Proprio non mi va di parlarne..

<<Sono tornata>> informo la nonna avanzando verso la cucina.
<<Cosa avete fatto oggi a scuola?>> mi chiede servendo il pranzo.
<<Niente di interessante...come sempre>> Come suo solito fare, mio nonno non mi degna di uno sguardo, continuando a guardare la televisione.

Il pranzo termina e vado in camera, facendogli credere che stia facendo i compiti, apro la finestra, metto le cuffie e premo play per avviare la playlist, lasciandomi cadere sul letto, fumando erba. Qualche ora dopo il telefono vibra sulla mia pancia svegliandomi. Evidentemente devo essermi addormentata mentre mi rilassavo.

<<Cosa vuoi Matt?!>> chiedo scocciata per avermi svegliata.
<<Da come hai risposto deduco che stavi dormendo..vabbé,  volevo dirti che questa sera ci sará una festa a casa di Michael. Vieni?>>
<<Perché me lo chiedi? Lo sai che non me ne perdo una>>
<<Cosí...non sapevo che fare e ti ho chiamata>>
<<Ti odio!>>
<<Anche io ti voglio bene...Allora a dopo, bambola...ti passiamo a prendere noi alle otto>>
<<OK..a dopo>> saluto prima di chiudere la chiamata, poggiando il cellulare vicino al mio fianco destro mentre mi porto il braccio sinistro sugli occhi per ripararli dai raggi del sole che entrano dalla finestra, centrandomi il viso.

Sono pronta ma decido di rimanere in camera fino a quando non sento suonare il clacson della macchina di Peter. Mi precipito giù per le scale e avverto che sto uscendo.

<<Io escoooo>>
<<Non ceni con noi?>>mi domanda nonna con aria triste.
<<E si può sapere dove vai?>> chiede a quel punto quel bifolco di mio nonno. Da quando gli interessa cosa faccio?
<<Ad una festa..ok?>>rispondo stizzita dal suo improssivo interessamento.
<<Ancora! E dove sarebbe questa festa? Sentiamo>>adesso é in piedi, con le braccia incrociate, davanti a me.
<<Cos'é ti sei ricordato che esisto?? Ma fammi il piacere!> Non avrei mai pensato che sarebbe stato capace di darmi uno schiaffo e invece lo ha appena fatto! Ma come si é permesso?
<<E adesso dì ai tuoi amici che non esci e poi vai in camera tua!>>
Cosa?? Non ci penso proprio! Pensa di potermi mettere in punizione come una ragazzina?! Si sbaglia di grosso.
<<Ricorda che non sei mio padre e non puoi dirmi cosa devo fare...Quindi no, non lo faró>> rispondo con tono di sfida prima di andare via, sbattendogli la porta in faccia.

Raggiungo i miei amici in macchina per andare alla festa, con la guancia che ancora duole.
<<Scusate il ritardo..ma stavo litigando con quel deficiente di mio nonno.. mi ha vietato di uscire e..>> dico arrabbiata
<<Adesso calmati. Sei qua con noi, no?...in un certo senso hai vinto tu>> Matt che cerca di farmi tranquillizzare? Ma che sta succedendo?
<<Giá...ma mi servirá un posto dove andare. Io in quella casa non ci torno.>>
<<Fight ma cosa dici?>>
<<Ho detto quello che penso, Peter...>>
<<Adesso sei arrabbiata, per favore, non prendere decisioni per la quale poi ti pentiresti>> afferma lui, voltandosi nella mia direzione, cercando di farmi cambiare idea.
<<Mi ha dato uno schiaffo, capisci?? Mio padre non lo ha mai fatto..Questa é la mia decisione e non cambieró idea!>> sostengo con un tono che non permette repliche.

Arrivati a casa di Michael, mi dirigo verso il tavolo degli alcolici. Bevo il primo bicchiere, il secondo, poi il terzo e così via...e ora sono talmente ubriaca che non riesco a stare in piedi così mi lascio scivolare a terra contro il muro. Quando la bottiglia é ormai vuota vedo un Peter furioso venirmi incontro.

<<Andiamo>> afferma alzandomi da terra, caricandomi sulla spalla come un sacco di patate per portarmi fuori.
<<Fight devi smetterla di bere!..non puoi ubriacarti tutte le sere!>>mi urla contro una volta messa giú.
<<Maaa c-che ti preenfde?>>
<<Guarda come sei ridotta! Non riesci neanche a stare in piedi..>>
<<Pecché s-seei arrabbiato
con..con..meee?Io-io non ti ho fatto nul-la..>>chiedo confusa.
<<Sono stufo del tuo stupido comportamento, di vederti star male dopo ogni serata!..Tu non sei così!>>
<<Che coosa vi é preso 'sta sera? Volete tutti dirmi come mi devo comportare. Sono grande abbastanza per cavarmela da sola, come ho fatto in tutti questi anni! E lo sai perché bevo o fumo? Per dimenticare...per dimenticare quella maledetta scena che rivivo in continuazione nella mia testa, il dolore, la solitudine, il senso di colpa che non mi abbandona mai, il senso di impotenza...é bruttissimo voler cambiare la situazione e non riuscirci...é una sensazione che ti svilisce, che ti logora...mi riduco così per non provare tutto questo almeno per un pó, perché fà male Peter, fá male..ma tu cosa puoi saperne? >>urlo ancora piú forte, attirando l'attenzione di tutti << lo s-sai che ti dicoo...va al diavolo!>> e, liberandomi dalla sua stretta sul braccio, vado via.

Matt corre verso di me preoccupato per la lite che ho avuto con Peter. Non avevamo mai litigato o almeno non così.

<<Che stai facendo?>>
<<Me ne vado>>
<<E dove ?>>
<<Non. Lo. Só...basta che non sto qui>>esclamo fermandomi e voltandomi per guardarlo in faccia
<<Vengo con te>>
<<No>>affermo riprendendo a camminare seguita da lui.
<<Si invece!>>

Durante il tragitto verso la mia vera casa, Matt non fa altro che guardarmi cercando il coraggio di parlare, mentre io, grazie all'aria fresca e allo sfogo di poco prima, mi sto riprendendo.

<<Che c'è? Un giocatore di football grande e grosso come te ha paura a parlare con una ragazza?...Dai, su, sputa il rospo!>> lo prendo in giro
<<Si, se la ragazza in questione sei tu!..comunque...cos'é successo prima?>>
<<Non so cosa abbia fatto arrabbiare Peter, so solo che si é sfogato su di me...ha detto che devo smetterla di bere e che é stufo del mio comportamento....a quanto pare, oggi, vogliono tutti decidere cosa devo fare>>
<<Vedrai che non voleva trattati in quel modo e sicuramente si stará giá pentendo>>
<<È meglio se entriamo che qui si gela>> affermo aprendo la porta, ponendo fine a quella conversazione.

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