Capitolo 34

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Vengo accerchiata da sette ragazzi vestiti di blu con un lungo mantello argentato che svolazza e si intreccia alle loro gambe. Sul petto é ricamata una C elaborata nello stesso colore del mantello. Ogni uno di loro é munito di diversi paletti e una pistola modificata. Dai Fight, puoi farcela. Devi farcela. Devi mettere in atto tutto quello che hai appreso durante gli allenamenti. Mi metto in guardia, pronta a reagire, trasformandomi. Le zanne sono l'unica arma che ho a disposizione. Ecco che il primo si fionda contro di me con il paletto sfoderato, pronto a colpirmi, ma con agilità riesco a evitarlo e a scagliare lontano il proprietario. Si fa avanti il secondo e poi il terzo che riesco a mettere fuori combattimento colpendoli alla testa. Una pioggia di proiettili di legno mi piove addosso ferendomi in diversi punti. Accidenti che male! Continuo a lottare spedendo al cimitero due di loro. Mi devo occupare degli altri tre prima di tornare ai primi due. Il cacciatore con il quale sto lottando adesso é molto più forte dei precedenti, tanto che riesce a bloccarmi a terra. La paura mi assale ma non posso permettermi di farmi prendere dal panico. Sarebbe la mia fine. Senza distogliere lo sguardo dal cacciatore che é seduto comodamente sulle mie gambe, riesco a sfilargli un paletto dalla conta e a pugnalarlo. Alzandomi, estraggo il pezzo di legno e lo lancio verso un suo compagno, uccidendolo. Bene, fuori quattro. L'ultimo rimasto in piedi mi svuota il caricatore contro, procurandomi altre ferite, ma riesco comunque ad avvicinarmi e ad azzannarlo, pentendomene all'istante dato che il suo sangue é intriso di verbena che mi procura un bruciore alla gola che neanche il peggiore dei mal di gola. Mi avvicino a uno dei ragazzi, ancora vivi, stesi a terra e gli stacco il collo mentre l'altro, rialzatosi, é riuscito a pugnalarmi alla schiena. Abbassando il viso, vedo la punta del paletto fuoriuscire dal petto in prossimità del cuore. Il sangue inizia a sgorgare dalla ferita e dalla bocca mentre un dolore atroce invade il mio corpo. Il ragazzo viene nuovamente scaraventato mentre vengo pervasa da fortissimi tremori che mi tengono bloccata a terra. É finita! Sto per morire..No, non posso. Sono ancora troppo giovane e poi la notizia distruggebbe i ragazzi. Una nuova forza mi spinge ad alzarmi nello stesso momento in cui lo fa il cacciatore. Ci scontriamo in un corpo a corpo che sembra durare un'infinità, ma la fortuna é dalla mia parte e riesco a disarmarlo. Adesso sono io ad avere il paletto dalla parte del manico. Le mie labbra, involontariamente, si tirano in un sorriso malefico prima di colpirlo.
<<Addio>>
<<Ci rivedremo all'inferno, Regina>>

Mi guardo intorno per essere sicura di non essere attaccata nuovamente e vedo i loro corpi privi di vita in pozze di sangue che macchiano il prato. Potevo esserci io li per terra..Aspetta, ce l'ho fatta! Li ho sconfitti!!  Una fitta tremenda mi fa cadere in ginocchio, riportandomi alla realtà. Sono stata ferita in più punti anche gravemente e hai un paletto che mi attraversa da parte a parte che mi provoca dolore a ogni minimo movimento.

Il viaggio verso il Collegio é  devastante: sento la pelle cicatrizzarsi sopra le pallottole, la gamba destra é ridotta veramente male e cede sotto il peso mentre il paletto non mi da tregua. Non ho mai provato un dolore fisico così forte. É indescrivibile..

Riesco finalmente a raggiungere la struttura e usando le ultime forze rimaste, apro il pesante portone ed entro, accasciandomi sul pavimento subito dopo a causa di un altro attacco di potenti tremori. Stringo i denti e cerco di rimettersi in piedi per raggiungere l'infermeria, ma le gambe cedono. Non ce la faccio. Ogni speranza di riuscire a sopravvivere diventa sempre più debole e quando sto per rassegnarmi, vedo uscire Matt dalla classe. Provo a chiamarlo ma la voce sembra morirmi in gola, ci riprovò e un debole suono fuoriesce dalla mia bocca, ma non é sufficiente. Riprovo e questa volta sembra avermi sentita dato che si é voltato nella mia direzione. Per quale motivo sto sorridendo?!  Preoccupato, si precipita subito verso di me, inginocchiandosi al mio fianco.
<<Bambola, che cazzo ti é successo? Sembri uno scolapasta>> Ma che carino. Solo adesso noto che il pavimento di marmo chiaro é ricoperto di sangue.
<<Ho avuto un problemino>> sussurro rialzando la testa per guardarlo.
<<Ma quello é un paletto. Maledizione Fight!>>esclama balzando in piedi per poi passarsi una mano tra i capelli agitato.<< Ti porto dalla dottoressa Sullivan>> Afferma prima di sollevarmi e adagiarmi delicatamente al suo petto e avviarsi verso l'infermeria. Sento le forze abbandonarmi definitivamente e le palpebre farsi pesanti, tanto da non riuscire a tenere gli occhi aperti. Lo sento imprecare prima di abbandonarmi all'oblio.

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