Capitolo 41

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Alexander's pov:
Ultimamente Fight é strana, é sempre stanca come se avesse un macigno sulle spalle che minaccia di schiacciarla, tende a isolarsi e spesso ha l'aria assorta di chi si perde in quel labirinto fatto di pensieri velenosi per la mente e questo mi preoccupa perché mi ricorda il periodo in cui l'ho conosciuta e non voglio che torni ad essere quella di prima. Ci é voluto troppo tempo perché tornasse a sorridere ed essere un po piú spensierata per mandare tutto all'aria, così ho organizzato un appuntamento e la porterò a cena fuori in uno dei migliori ristoranti sperando che questo la faccia distrarre un pó. Attraverso il corridoio del dormitorio femminile e raggiungo la stanza di mia sorella e della mia ragazza, faccio un bel respiro e busso. Perché sono nervoso? Non é mica il mio primo appuntamento.. Cavolo sembro un ragazzino alla sua prima uscita...
La porta viene aperta dalla ragazza che amo, la mia pantera.
<<Ciao>> saluta regalandomi un bellissimo sorriso che ogni volta mi incanta, facendo un passo indietro per farmi entrare. Mi prendo qualche secondo per osservarla con lo stesso sguardo di chi ammira un'opera d'arte o una statua scolpita dal migliore dei scultori. Scuoto leggermente la testa come a volermi liberare dall'incantesimo che mi immobilizza davanti a tanta bellezza e costringe i miei occhi carichi di desiderio a restare fissi sulla sua figura e avanzo verso di lei ipnotizzato come un cobra attratto dal movimento del flauto, riducendo lo spazio che ci separa, le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio scoprendo il piccolo diamantino che lo adorna, per poi portare la mano sinistra sulla sua guancia e annullare del tutto la distanza che ci separa.
<<Sei bellissima>> sussurro al suo orecchio provocandole dei brividi dopo aver posto, a malincuore, fine al bacio.
<<Vogliamo andare?>> domando porgendole il braccio per avviarci alla mia macchina prima di cedere all'impulso di restare in camera a fare altro.
Non le ho svelato dove la sto portando spero che sia tutto di suo gradimento e che non ci siano imprevisti.

Fight's pov:
Abbiamo passato una bellissima serata e ora siamo di nuovo in viaggio verso il Collegio. Mano mano che ci avviciniamo il cemento lascia sempre piú spazio al verde, grandi alberi prendono il posto delle case che poco prima vedevo sfrecciare dal finestrino per via della nostra velocità sostenuta. Purtroppo siamo già arrivati e sono costretta a salutare il mio ragazzo e a separarmi da lui dopo aver raggiunto, mano nella mano, la struttura centrale dal quale si diramano i due vialetti opposti che conducono ai dormitori.

<<Buona notte Alexander e grazie per la serata>> ci scambiamo un tenero bacio per poi allontanarci in direzioni opposte ma il ragazzo mi raggiunge afferrandomi per la mano, impedendomi cosí di proseguire, per poi tirarmi delicatamente a sé e baciarmi nuovamente prima di stringermi tra le sue forti braccia. <<Ho un'idea>> afferma con un sorriso furbo che non mi convince per niente, digita qualcosa sul suo telefono, si guarda un attimo in torno come per assicurarsi che nessuno ci stia vedendo, mi prende in braccio in stile principessa e inizia a correre a tutta velocità. In pochissimo tempo ci ritroviamo nella sua stanza buia illuminata solamente dalla luce della luna che penetra dalla finestra, uno davanti all'altra a guardarci con sguardi carichi di desiderio,prima di iniziare a scambiarci baci famelici. Annuisco come a voler rispondere alla sua silenziosa domanda e boom, succede tutto in un secondo. Alexander mi sfila il vestito come se non aspettasse altro che togliere di mezzo il pezzo di stoffa bordeaux, mi prende di nuovo in braccio costringendomi a cingergli i fianchi con le gambe per restare aggrappata a lui e mi conduce al suo letto. I respiri si fanno pesanti, mi morde le labbra, si impossessa della mia bocca, fa scivolare le sue mani sotto la mia schiena e lungo le cosce. Inizia a lasciare una serie di umidi baci sul collo, lungo la clavicola fino alla spalla per poi tornare indietro e scendere sul seno. Ci liberiamo dei vestiti, o nel mio caso degli indumenti che rimangono, che ora giacciono sparsi sul pavimento come foglie cadute sul suolo dopo essersi staccate dall'albero. Riprende la piacevole tortura di prima ma questa volta affonda i denti nel mio collo succhiando la mia linfa vitale dal mio corpo che impazzisce e un gemito di piacere fuoriesce dalla mia bocca quando uniamo i nostri corpi ardenti di passione fino a diventare una cosa sola.

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