Incantevole

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"Sei a Milano?"
"Buongiorno pure a te Mimmamemma,te sei tornata dal viaggio on the road? t'ho vista su instagram che facevi la splendida 😏 "
" cretino"
"cretino non è una risposta "
"Idiota"
" ohh....Due mesi senza insulti,ti prego rifallo"
Emma scoppia a ridere di gusto,due mesi senza insulti,due mesi senza parlarsi se non indirettamente ed ora rieccoli a fare i cretini come se niente fosse.Immagina le sue risposte ,il
tono di voce scanzonato,i suoi occhi verdi che la fissano.
Decide di chiamarlo e prima che lui risponda,lei lo blocca.
"Cretino"
"mmhhh ancora meglio"
I suoi insulti lo fanno impazzire
Il suo mormorio la fa tremare
Una pausa,come se fosse normale stare in silenzio davanti ad una cornetta .
Si stavano risentendo
Si stavano riannusando
Si stavano respirando .
"Sei a Milano"
"Sono a Milano.Ma che c'è? sei pure te a Milano?"
"Sono a Milano"
"Mi stai a chiede un appuntamento Emma? a parole tue,tranquilla,ce la puoi fá"
"Cretino,non ti voglio chiedere un appuntamento,ti voglio chiedere un concerto...dei Subsonica"
Mattia sorride,si inumidisce le labbra con la lingua,non dice nulla,vuole farla morire un pò.Forse perché sta morendo anche lui.Un bruciore allo stomaco,come quando alle medie la prima fidanzatina lo invitó al cinema.Come quando capí che avrebbe dato il suo primo bacio.Certe sensazioni pensiamo di viverle solo negli anni dell'adolescenza ,poi te le ritrovi da adulto e ti sorprendi .
"Allora?? vieni o no?? "
Gode nel sentirla così nervosa,ha sempre amato renderla nervosa,gli viene in mente la prima settimana di lezione insieme,quando lui disse fiero a Maria che le si gonfiava la vena quando parlava con lui.
Lei lo sente respirare ,forse sta fumando.
"senti se non vuoi venire dillo ora,non c'è bisogno di stare in silenzio e farmi stare attaccata al telefono come na deficiente,dì no e basta!!Ciao Briga"
"Sì"
"Sì?"
" Sì"
"Ok...è domani,so che tu oggi hai da fare qui,non so se domani sarai ancora qui"
"sarò ancora qui,a domani"
"Brí volevo che fosse chiaro il concetto...non é un appuntamento,viene anche Francesca  "
"Ok basta ho capito così come avevo capito la prima volta che me l'hai detto,non só sordo!E non chiamarmi Briga "
"Sei tu che ti fai chiamare Briga da tutta Italia"
"Non voglio che sia TU a chiamarmi così"
"Perché ?"
"Perché c'è distanza"
"Va bene,ho capito..ciao Briga ci sentiamo"
La sua piccola vendetta.
Non sputare in cielo che in faccia ti torna. Il suo motto. Sorrideva come una bambina ,come quelle mattine in cui si divertiva a parlare in filodiffusione con la casetta,quando lo spiava dalla regia per interminabili minuti e poi lo svegliava ,sempre in modi diversi,pezzi di canzoni,urla ,frasi dolci.
"Guarda che ti posso addomesticare,Mimmamemma"

"Sei stata l'ondata perfetta per infrangerti contro di me"
Glielo urla Emma,mentre balla come una matta al concerto,con lui che la guarda divertito.Lui è rimasto per lei a Milano un giorno in più e ne è valsa la pena vedere 'sto sorriso sul suo viso così bello.
Non parlavano di cose vecchie,non parlavano di due mesi fa,erano lì a raccontarsi dei propri progetti,i propri lavori,così distesi e tranquilli durante un aperitivo prima del concerto,e così spensierati durante il concerto.A fine spettacolo Emma lo trascinò in direzione backstage
"ndo vai?dove me porti?"
"Ti faccio conoscere Samuel e gli altri"
Mattia era un bambino in un negozio di caramelle,vide tutti quei grandi artisti che gli mostravano rispetto,a Lui,a Briga.Vide Emma fiera di lui,rivide in lei lo stesso sorriso che fece quando gli fece conoscere Venditti.Lo sguardo fiero tipo "Ecco,è su lui che ho puntato ed il suo talento e la sua persona non vi deluderà "
Dopo il concerto camminano a piedi per le vie di Milano,se la prendono con comodo,non c'è fretta di arrivare quando il percorso è così bello,cielo limpido,macchine che passano veloci,gente che va di fretta per tornare a casa o a qualche appuntamento,e poi ci sono loro sul marciapiede che passeggiano come se fossero al parco durante una mattinata primaverile.L'uno di fianco all'altra a guardar davanti la strada,davanti alla mèta,davanti alla vita.
Lei ogni tanto cammina davanti e a lui sembra una visione bellissima,indossa la sua giacca che quasi la ricopre tutta.Ogni tanto si sfiorano le mani come se ci cercassero inconsciamente.
"Io sono arrivata"
Emma gli indica il palazzo di fronte a loro,quasi dispiaciuta di essere arrivata,spegne la sua sigaretta consumata e si accorge che quella di Mattia è ancora a metà.
Emma rimane a guardarlo mentre annuisce e guarda curioso il palazzo.
"che c'è?"
Mattia è interrogativo e sorride nel vederla così seria di colpo,lo fissa per una manciata di secondi,poi sospira e senza dargli tempo di reagire si avvicina spedita verso lui,gli mette una mano sul viso e lo bacia.Lo bacia e lui non aspettava altro,lo bacia e LORO non aspettavano altro che questo,un bacio in mezzo alla strada senza nemmeno chiedersi il motivo.Mattia si stacca accennando un sorriso,la guarda meglio,la guarda negli occhi,poi le fissa la bocca,assetato di lei,la ribacia.
Emma  apre il cancello esterno mentre lui da dietro le poggia una mano sui fianchi e le bacia il collo per poi risalire sul lobo dell'orecchio.
I brividi di lei,il tocco deciso ma dolce di lui,l'ascensore vuoto,lui la guida e attende che schiacci il numero del piano,per poi riprendere a baciarla,i respiri più affannosi,le mani che cercano,gli sguardi infuocati,parole smezzate dall'eccitazione
"non è che al tuo piano c'è gente?"
"non credo"
"ok allora possiamo continuare"
La prende in braccio mentre lei si aggrappa con le braccia intorno al suo collo e le gambe incrociate sulla vita.
"le chiavi"
gli passa le chiavi e Mattia apre la porta,lei accende le luci,lui allenta la presa e la fa scendere giù.Lei gli sbottona la camicia lasciandola cadere a terra sul divano,si lancia di nuovo in braccio a lui,che cammina tenendola stretta a sè senza smettere mai di baciarla,mentre cerca di orientarsi in quella casa sconosciuta.La loro danza di passione li porta in cucina,dove lei si siede sul tavolo ,lui si abbassa senza togliere il contatto visivo e le toglie le scarpe,poi le calze,ritorna su e le toglie la maglia mentre lei divarica le gambe penzolanti,circondando quelle di lui ancora in piedi.Sono inebriati dal reciproco profumo,dai reciproci baci così voluti,così soffocati che ora sembrano morsi,sembrano vogliano mangiarsi.
"non sai quanta voglia ho di far l'amore con te"
è la voce di Mattia sussurrata nel suo orecchio prima di averle mordicchiato il lobo,la voce di lui più rauca del solito,più sexy del solito.Lei si scioglie completamente e riprende a baciarlo con più foga di prima mentre lo libera dei pantaloni.Lui la aiuta a scendere dal tavolo mentre lei lo guida in camera da letto,ma stavolta non si attacca a lei,no.Stavolta la ammira da lontano,fa qualche passo indietro per vederla meglio,per pregustarla meglio,lei ormai rimasta in intimo,i capelli scompigliati e il passo felpato che lo conducono piano verso il corridoio,poi in camera da letto.Lei sa che lo sta facendo morire e rincara la dose,distraendolo.Si gira per guardarlo sull'uscio della camera da letto
"Lo sai che Samuel non ha cantato una canzone?"
"non me ne frega niente al momento..."
lei indietreggia piano,dispettosa,mentre lui la segue
"come ha fatto a non cantarla? era importante..."
"Emma,l'unica cosa importante ora è che tu stia zitta"
Si avvicina sempre di più mentre lei si dirige sul comodino,dove c'è un piccolo stereo.
Lo aziona.
"Incantevole"
Mattia alza gli occhi al cielo e ride di gusto mentre in stanza riecheggia quella canzone che per loro ha rappresentato l'inizio di tutto.
"sappi che sto venendo a prenderti"
Fa il giro della stanza per raggiungerla,la butta sul letto e sale anche lui,da sotto,dai suoi piedi che fremono.

"ma tutto qui cade incantevole,
come quando resti con me"

QUESTA FANFICTION TERMINA QUI,MA HO DECISO DI INIZIARNE UN'ALTRA,SEMPRE RIALLACCIANDOMI A QUESTA .SEGUITEMI

Ho un'ansia che arrivi tardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora