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Mi avvicinai alla porta, come sempre l'aveva lasciata aperta.

Era nel suo solito stanzino con la sua solita penna. La luce soffusa lo rendeva ancora più bello; illuminava il suo viso concentrato e malinconico.

Mi avvicinai ed il silenzio era talmente assordante che si sentivano solo le mie scarpe rieccheggiare in quel piccolo studio. Guardai prima la sua mano pronta a scrivere e poi il foglio.

Solo una scritta: Who am I?

Calum alzò il viso e i nostri sguardi si incrociarono un'ennesima volta quel giorno. Ritrasse subito il foglio anche se ormai sapeva che avevo letto, che poi manco ci fosse scritto chissà cosa.

Lo guardai ovvia e fu una di quelle poche volte in cui ebbi l'iniziativa io di parlare per prima.

-Semplice, uno stronzo.-

Al contrario di ciò che mi aspettavo, lui si alzò, mi sorrise e uscì.

Dovetti aspettare dodici mesi per capire.

Invisible.|Calum Hood.|5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora