capitolo 5.

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Elena's PPV
Non si sa come mi ritrovo in classe. Accanto a quel coglione. Spero non provi a rivolgermi la parola, lo spero vivamente. Per me e per lui.
Prof.:"ragazzi iniziate ad esprorre le vostre ricerche" dice appena poggia la penna sulla cattedra.
Manu.:"prof, possiamo iniziare noi?"
Prof.:"certo"

Valerio e Manuela finiscono la relazione, andata, A mio avviso, molto bene. E l'insegnante dice:
Prof.:"Elena, Giulio. Tocca a voi" ci incita ad uscire.
Giù.:"scusi, ma con lei espongo niente"dice freddo.
Rimango scioccata.
Prof.:"scegliete voi: o relazionate oppure un giudizio negativo"
Io:"non mi interessa, io un tre non lo voglio" lo trascino fuori, per il braccio.

Durante l'esposizione io e Giulio ci lanciano, di tanto in tanto, delle occhiatine. Ma immediatamente distolgo lo sguardo. Come infastidita, disgustata.

Giù.:"bhe, dai non siamo andati così male" mi abbraccia da dietro.
Mi tolgo le sue braccia di torno, lo fulmino con lo sguardo e corro via sulla terrazza.

Inciampo quattro volte nelle scale a causa delle lacrime. Apro la porta e corro verso il corriamano. Mi ci siedo sopra ed inizio a guardare in basso, la strada. La monotonia di quella strada, tutta la gente che corre al di là della siepe, con qualcosa in mano, va a sbattere con altra gente e poi tutto ricomincia, è una specie di circolo vizioso.

Giù.:"Elena" mi richiama. Si siede come me sulla ringhiera.
Io:"vattene" rispondo fredda.
Giù.:"no" mette un piede dal lato del vuoto e l'atro verso la scuola.
Giù.:"ho esagarato l'altro giorno" inizia a scusarsi.
Io:"me ne ero accorta" dico con sarcasmo.
Giù.:"non volevo farti soffrire"
Io:"si certo. Come no" sputo acida.
Mi prende il viso tra le mani.
Giù.:"non volevo, non farei mai soffrire un amico" sussurra.
Io:"come se io ci credessi"
Giù.:"stai diventando importante per me. In poco tempo, perfino. Io non mi affezziono velocemente. Comunque mi dispiacerebbe troppo vederti triste o incazzata con me" mi risistema una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
Solo ora mi accorgo di quanto siamo vicini, mi allontano e torno a fissare il viavai di ragazzini. Oh è suonata la campanella della ricreazione.
Giulio's pov
Seguo la bionda fino al terrazzo. Rimango accanto a lei, in silenzio. Poi decido di parlarle.
Io:"Elena"
Ele.:"vattene"
Io:"no" mi sistemo più comodo sulla ringhiera.
Io:"ho esagerato l'altro giorno" mi scuso.
Ele.:"me ne ero accorta" sbotta sarcastica.
Io:"non volevo farti soffrire"
Ele.:"si certo. Come no"
Io:"non volevo, non farei mai soffrire un amico" le prendo il viso tra le mano. Le tolgo un po' del trucco colato dalle guance.
Ele.:"come se io ci credessi"
Io:" stai diventando importante per me. In poco tempo, perfino. Io non mi affezziono velocemente. Comunque mi dispiacerebbe troppo vederti triste o incazzata con me" le sistemo una ciocca dietro l'orecchio.
Si allontana da me e ritorna a fissare i suoi piedi.
Io:"allora mi perdoni?"
Ele.:"non lo so, forse" dice con fare altezzoso.
Io:"eddaje"
Ele.:"è già tanto che ti stia dicendo tutto ciò, quindi non farmi cambiare idea" si gira per puntarmi il dito contro e ritorniamo molto vicini.
Le accarezzo la guancia rossa, ci stiamo avvicinando.
Stiamo per baciarci...
Manu.:"Elena, ma stai qui?" apre di scatto la porta interrompendoci.
Annuisce imbarazzata.
Manu.:"devi tornare in classe"
Non so che cazzo ho, ma non vado a genio a quella ragazza.
Elena's pov
Ci stiamo per baciare. Non voglio *o forse si* zitta troia. Non so più cosa voglio, è complicato.
Per fortuna arriva Manuela che mi leva da questa situazione imbarazzante.
Manu.:"Elena, ma stai qui?" apre di scatto la porta interrompendoci.
Annuisco leggermente imbarazzata.
Manu.:"devi tornare in classe" non la ringrazierò mai abbastanza. Prima di andarsene lancia uno sguardo pieno d'odio al nano accanto a me, penso non le stia simpatico.

Giù.:"non vieni?" salta di sotto.
Io:"si, adesso arrivo"
Mi prende per i fianchi per farmi scendere. Sussulto a quel contatto.
Io:"quale parte di 'adesso arrivo' -scandisco bene - non capisci?"
Giù.:"eri troppo lenta" mi mette a terra dandomi un buffetto sulla guancia.
Torniamo dentro che è finito l'intervallo.
La professoressa non è ancora entrata, per fortuna.
Appena varcata la soglia Manuela mi prende il polso e mi trascina in un angolo della classe.
Manu.:"ma stai male, non ti ricordi come stavi ieri sera?"
Io:"lo so, non me ne dimentico ma ho deciso di dargli una seconda chance" le sorrido.
Manu.:"quindi siete ritornati amici?"
Io:" più o meno" rispondo incerta.
Manu.:"e con più o meno definisci il vostro quasi bacio, cazzo se non vi fermavo voi sareste andati avanti"
Io:"no, lo avrei fermato"
Manu.:"farò finta di crederci su" se ne va.

Voglio Te Mica Un'altra. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora