capitolo 11.

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Giulio's pov
*prima ora...*
Uff, altre cinque ore in questo inferno. Non lo sopporto più. Sembra che più sto qui più la mia creatività si abbassa fino a ridurmi ad uno sfigato adulto senza ambizioni che si cerca un lavoro stabile.
Invece no, io voglio sfondare. Voglio diventare un rapper e sono sicurissimo che il mio sogno si avverrà.

Prof.:"che sta facendo Sabatello?" mi risveglia dai miei pensieri.
Io:"niente"
Prof.:"come niente, deve ascoltare la lezione, non pensare ai fatti suoi"
Io:"mi scusi" enfatizzo con la voce.
Prof.:"non usi quel tono con me" dice arrabbiata. La classe rimane ammutolita dalla professoressa.
Io:"ma vaffanculo" mi alzo ed esco dalla classe.
Ho proprio bisogno di un giretto.

Oggi, e per tutta la settimana Elena è rimasta a casa, è molto dura senza di lei a tirarmi su il morale. Non mi pento di averla trattata in quel modo, non doveva per nessuna ragione al mondo leggere i miei testi. Nemmeno i miei amici lo fanno, lei non è un caso apparte solamente perché... *dillo, dì che la ami* no, non la amo, penso sia solo infatuazione.

Assorto da questi pensieri mi ritrovo a vagare per il terrazzo abbandonato della scuola.
Non c'ho mai visto nessuno, tranne Elena e una sola volta quello schifoso di Kevin.

È il nostro posto segreto. Nessuno ne verrá mai a conoscenza.
Gio.:"oi, tutto apposto?" apre la porta.
Io:"si, come mai non stai in classe?"
Gio.:"ho mandato a cagare la prof." fa le spalluccie.
Ridacchio leggermente.
Gio.:"sul serio, tutto apposto?"
Io:"si" sbuffo.
Gio.:"è da un po' di tempo che ti vedo strano"
Io:"è una tua impressione" sospiro.
Gio.:"era di questo che parlavo, se ti avessi fatto questo genere di domanda..diciamo un mesetto fa mi avresti già mandato a fanculo qualche decina di volte"
Io:"non lo so, non sto molto apposto in 'sto periodo"
Gio.:"ammettilo che ti stai innamorando" Si riferisce ad Elena.
Scuoto la testa in segno di negazione.
Gio.:'la smetti di mentire pure a te stesso?"
Io:"non sto mentendo, non la amo" alzo le braccia per poi sbatterle rumorosamente sulle gambe.
Gio.:"si certo. Giulio si vede da come le parli, da come guardi male chiunque le si avvicini. Poi, hai lasciato l'unica ragazza che ti ami, così a buffo"
Io:"forse" resto vago.

Mi lascia solo avvolto nelle mie riflessioni.

Ho deciso appena torno a casa la vado a trovare e le spiego tutto.

Rientro in aula, nessuno osa rivolgermi né uno sguardo né una parola. Meglio.

Appena suonata la campanella corro verso la casa della bionda.
Suono al campanello e mi apre una signora sulla cinquantina con i capelli scuri come i suoi occhi, assomiglia molto ad Elena, forse è sua madre.
M.:"saresti?"
Io:"sono un amico di sua figlia, vorrei parlarle" cerco di essere gentile, in realtà vorrei solo spostarla da un lato ed entrare.
M.:"si, è in camera sua" non sembra molto convinta ma mi apre e mi lascia entrare.

M.:"la porta di fronte alle scale" mi blocca per un secondo.

Salgo i gradini due a due per arrivare prima.
Busso leggermente ma non ricevo alcuna risposta.
Socchiudo la porta e la vedo distesa sul letto, a pancia in giù.
Mi siedo su una sedia là vicino e osservo la ragazza.

Ele.:"Manuela la smetti di fissarmi?" si lamenta con la voce impastata dal sonno.
Rido leggermente.
Socchiude gli occhi e si mette a sedere.
Sempre con gli occhi socchiusi cerca qualcosa sul comodino, gli occhiali. Li indossa e mi squadra.
Ele.:"non mi sembri Manuela" sospira alzandosi per prendere gli occhiali.
Si stiracchia e mi alzo anche io andandole vicino.
Io:"perchè non sei venuta a scuola? È per quello che ci siamo detti la settimana scorsa? Sei incazzata con me? Mi odi? Stai cercando di dirmi che non ti tratto male? Ho bisogno di sapere perché non sei venuta a scuola, mi vuoi rispondere?" le chiedo alzando la voce e gesticolando con le mani.
Ele.:"ehyehy calmo" mi abbassa le mani.
Io:"dimmi perché non sei venuta a scuola" sospiro recuperando la calma.
Ele.:"avevo il raffreddore, anzi ce l'ho anche ora" si soffia il naso con il fazzoletto che aveva sul comodino.
Mi tiro una mano sul viso.
Io:"che scemo, non ci avevo pensato"
Ele.:"perchè? Eri preoccupato?"
Io:"si, anche se non sembra" ridacchio.

Io:"vuoi che rimanga?" le chiedo prendendole la mano.
Ele.:"come ti pare" fa la spalluccie.
Io:"allora rimango"
Sorride.
Io:"vieni qui" apro le braccia.
Si fonda dentro e le stringo attorno al suo corpo, cerco di essere delicato, l'ultima volta l'ho quasi asfissiata.
Le alzo il mento con due dite e mi ritrovo i suoi occhi puntati.
Mi avvicino per baciarla ma mi blocca.
Ele.:"non vorrei passarti qualche malattia" mette le mani sul mio petto per fermarmi.
Io:"fottesega" le dico vicinissimo.
Le riprendo il visino tra le mani e la bacio dolcemente.

Ci distendiamo sul letto. All'inizio leggermente distanti, a me sembrano chilometri, poi la abbraccio e ritorniamo vicini.
Ele.:"sul serio, non vorrei attaccarti un accidente"
Io:"sul serio, non mi interessa"
Si sistema più comoda con la testa sul petto.

Ele.:"sicuro di non avere fame?" chiede dal nulla.
Io:"no"
Ele.;"il tuo stomaco dice il contrario" appoggia l'orecchio sull'addome.
Io:"okay, forse un po'" faccio una risatina.
Ele.:"aspetta che vado giù a prenderti qualcosa" si mette a sedere.
Io:"nono cara mia, tu devi rimanere qui a riposo" la spingo sul letto con non poca delicatezza.
Ele.:"ahia" si lamenta.
Elena's pov
Io:"ahia"
Si alza ed esce dalla stanza diretto al piano di sotto.
Ritorna poco dopo con un vassoio.
Giù.:"merendina leggera eh!" afferma appoggiando il vassoio e porgendomi un pacchetto di patatine.
Io:"mi chiedo l'utilità di un vassoio per due pacchetti di patatine e un bicchiere d'acqua"
Scoppiamo a ridere.
Io:"mi fa male tutto, non riesco nemmeno a ridere" mi lamento.
Addento uno snack e subito corro in bagno colta da un conato di vomito.

Arrivata davanti al water butto fuori anche l'anima.
Sento delle mani tenermi su i capelli e appena ho finito mi aiuta ad alzarmi e mi riconduce in camera.

Giù.:"non ti muovere, corro a chiedere a tua madre un'aspirina"
Io:"cazzo Giulio, sto un po' male. Non ho mica l'epatite" scherzo.
Giù.:"non si sa mai" mi fa l'occhiolino.

Tornato su mi dice:
Giù.:"non penso di stare simpatico a tua madre" fa un cenno al piano di sotto.
Io:"è così con tutti, non ti conosce ed ha paura che tu mi possa ferire" faccio le spalluccie mentre sciolgo la medicina nel bicchiere d'acqua.
Faccio delle faccie schifate bevendo quello schifo.
Giù.:"non frignare" mi ordina.
Gli alzo il dito medio e mi sforzo di bere quella maledetta medicina.
Poi si siede sul letto accanto a me.
Giù.:"mi sei mancata"
Sorrido, quelle parole mi scaldano quel pezzetto di ghiaccio che ho al posto del cuore.
Io:"anche tu" arrosico dopo ciò che ho detto.
Giù.:"sei carina quando arrosisci" mi da un buffetto sulle guance.
Inevitabilmente mi avvicino a lui.
Sfiora con due dita le mie labbra e inizio a respirare pesantemente.
Mi bacia casto mettendo le mani sui miei fianchi, non mi sono ancora abituata a quel contatto.
Mi fa sedere sulle sue gambe e le sue cominciano a vagare lungo la mia schiena.

Io:"vuoi guardare la TV?" chiedo imbarazzata dopo questa 'dimostrazione d'affetto', sempre sulle sue gambe.
Giù.:"no, devo andare a casa. Mio fratello sta da solo e conoscendolo manderà a fuoco la casa se non torno" fa una risatina.
Fingo di essere felice per l'affetto che prova verso suo fratello, invece sono triste perché volevo stare qui con lui tra le sue braccia a guardare qualche film stupido.
Mi sposto e si alza per uscire. Mi bacia di fretta e poi scappa via.

Spazio autrice
Ciao bellezze, buon anno nuovo, volevo aggiornare prima ma è stato un bordello, spero vi piaccia.




Voglio Te Mica Un'altra. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora