capitolo 10.

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Giulio's pov
Io:"lo prendo come un si" la trascino verso il mio posto segreto. *tanto segreto non mi pare, lo conoscono Genn, Alex, Valerio, Gio. Manca solo Obama e poi lo conoscerà tutto il mondo* nemmeno ti rispondo.
Busso tre volte alla porta prima che essa sia aperta da Alex (Alessio)
Gio.:"fuori una dentro un'altra?" ride con la bocca piena.
Lo fulmino con lo sguardo che per poco non gli va di traverso qualsiasi cosa lui stia mangiando ed Elena abbassa la testa.
Io:"prego, accomodati"
Annuisce a va a sedersi nell'unico posto libero a terra. Tra Valerio e Genn. Mi tocca sedermi sul tavolo.
Alex:"gioco della bottiglia?"
Io:"con quale bottiglia?"
Alex:"con questa" tira fuori una bottiglietta d'acqua minerale mezza piena.
Ele.:"spera solo che non si apra"
Vale.:"shh, giochiamo"
*drrrriiinndrimddrimn*
Genn.:"di chi è il cellulare?" sbuffa.
Vale.:"è il mio scusate" si alza e se ne va in disparte.

Vale.:"tra un pochino arriva Manuela" si risiede.

Bussano e vado ad aprire.
Manu.:"oh, ci sei anche tu" sembra delusa o infastidita.
Io:"anche io sono felice di vederti" sorrido infastiditendola maggiormente.
Entra e si siede vicini a Valerio che le mette un braccio attorno alle spalle.

Ele.:"bene, riiniziamo" sfrega le mani.
Giorgio fa girare la bottiglia... Non era chiusa bene e si apre lavando Elena e Valerio, non me. Inizio a ridere come un demente.
Ele.:"almeno chiudetela bene quella cazzo di bottiglietta" si toglie gli occhiali per asciugarseli sul maglione di Gennaro.
Genn.:"si, prego eh! Fai pure"ride.
Ele.:"era quello che stavo facendo"
Vale.:"Giù ci stanno degli asciugamani?"
Io:"penso di si, prova ad aprire quel cassetto" gli indico un mobiletto a due cassetti.

Vale.:"al volo bionda" lancia un telo ad Elena.
Ele.:"che..." gli arriva l'asciugamano in testa.
Scoppiamo a ridere. La bionda alza il dito medio.
Poi si mette il telo sulle spalle per asciugarsi.
Gio.:"mo gliela dobbiamo fa'" gira quella maledetta bottiglia.
Si ferma su Alex.
Gio.:"obbligo o verità?"
Alex.:"verità" risponde titubante.
Gio.:"allora...mh, ho trovato. Da quanto non ti scopi una?"
Alex.:"una settimana se non mi sbaglio"

Tocca a Genn.
Manu.:"obbligo o verità?"
Genn.:"obbligo"
Manu.:"che bei capelli che hai..."
Genn.:"non oseresti" la ferma preoccupato
Manu.:"oso oso" sorride perfida.
Elena's pov
Io:"Manu, porello. Non vedi com'è impaurito, lasciali stare i capelli"
Gennaro mi guarda riconosciente e Giulio mi lancia un'occhiataccia piena d'odio.
Manu.:"Elena sei troppo buona" sbuffa.
Giù.:"dai, andiamo avanti su" alza gli occhi al cielo.

Genn.:"grazie, non so cosa avrei fatto con i capelli corti" mi sussurra all'orecchio.
Io:"prego"

La bottiglia gira moltissimo e non accenna a fermarsi.
Io:"okay, chiunque l'ha girata c'ha messo troppa forza, non si ferma"
Gio.:"si è fermata" mi guarda con sufficienza.
Abbasso lo sguardo. È puntata su di me. Fanculo cristosantissimo.
Vale.:"obbligo o verità?"
Io:"mmmh......"
Alex.:"vabbe, obbligo" mi interrompe.
Gli alzo il dito medio.
Vale.:"sono aperto a suggerimenti di ogni genere"
Giorgio gli sussura qualcosa all'orecchio.
Vale.:"bacia Genn per...un minuto" Giulio gli lancia un'occhiataccia.
Io:"Valerio e giorgio muori male te"
Sorridono cattivamente.

Prendo un respiro un po' profondo e mi avvicino a lui.
Appoggio le labbra alle sue. Sanno di fumo e qualcos'altro.
Picchietta per chiedere l'accesso. Le dischiudo permettendo alle nostre lingue di unirsi.
Provo delle emozioni diverse da quando bacio Giulio. Col riccio sento la sua disperazione, la sua tristezza e il suo bisogno di qualcuno. Di solito mi bacia quando è frustato, quindi i sui baci risultano pieni di rabbia, che però con l'approfondirsi del bacio si trasforma in altro.
Con Genn invece provo molteplici sensazioni nello stesso tempo. Non riesco a definirle con una semplice gioia o con una semplice felicità.
A differenza di Giulio, Gennaro è più delicato, quasi avesse paura di farmi male.

Giù.:"okay, è passato il minuto" dice apatico.
Ci stacchiamo e proseguiamo col gioco.
Escono gli obblighi più scemi. Per esempio andare a suonare ad un campanello lì vicino e spacciarsi per un testimone di Geova, un signore ci ha pure mandato a fare in culo.

Un brivido mi percorre la schiena e il biondo se ne accorge.
Genn.:"hai freddo?"
Annuisco battendo i denti. Qui non c'è il riscaldamento e a febbraio stare al freddo non fa molto bene alla salute.
Avvolge un braccio alle mie spalle e mi attira a se.
Mi scaldo, per fortuna. Sotto lo sguardo omicida di Giulio *oggi non fa altro che guardare male chiunque ti si avvicina, è pesante* più o meno.
Si alza e annuncia che esce per fumarsi una sigaretta.
Appena tornata ad una temperatura accettabile esco per andare a parlare con Giulio.

Giù.:"che vuoi, tornatene dal tuo Genn" enfatizza con la voce.
Io:"nah, preferisco uno psicopatico come te che con uno sano di mente" sorrido buttando fuori il fumo della sigaretta che avevo acceso in precedenza.
Giù.:"strano, mi sembrava fossi felice prima, quando vi baciavate" sputa acido.
Io:"era solo un gioco" alzo gli occhi al cielo.
Giù.:"già, ma a me da comunque fastidio" sibila tra i denti.
Mannaggia cristo, che logorroico.
Io:"perché?"
Le parole mi sono uscite da sole. Mi rendo conto di ciò che ho detto solo dopo.
Giù.:"perché tu devi essere solo mia"
Non capendo lui continua.
Giù.:"ti voglio solo per me, capito ora?"
Si storce mentre lo dice, si sta sforzando.
Non resisto più, gli corro incontro e lo abbraccio forte forte.

Inizia a piovere un pochino ma rimaniamo così, finché non gli starnutisco sulla maglia.
Io:"scusa"
Giù.:"se mi passi qualche malattia mi incazzo"
Io:"fazzoletto?"
Caccia fuori il pacchetto e me ne porge uno.
Giù.:"devi ricordarti di portarli, non te li posso sempre prestare io" sbuffa sul ridere.
Io:"torniamo dentro? Sento freddo" sorrido tremante.
Annuisce e rientriamo.
Alex.:"piove fuori?"
Giù.:"no, diluvia" scherza.
Manu.:"sento freddo, torniamo a casa?" pensavo si rivolgesse a me, invece parla a Valerio dietro di me.
Vale.:"certo dolcezza"
Giù.:"ti riaccompagno a casa?"
Io:"non a piedi spero"
Giù.:"no, adesso chiamo un taxi" ride.

Lui esce a chiamare il taxi, io invece mi guardo meglio attorno.
Lo stanzino è buietto, illuminato solo da alcune luci e da alcune finestre, ci sono due divani vecchi, un frighetto, la scrivania su cui ci si era seduto Giulio e basta.
Su di essa, in una parte c'erano moltissimi fogli con su scritto qualcosa oppure accartocciati.
Ne prendo uno e leggo:
Cosa ti aspetti? Siamo maledetti a fare sta vita si diventa freddi
Non penso sia un pezzo di qualche canzone, non l'ho mai sentita.
Ne prendo un altro.
Non ti ho mai detto quanto sei speciale...
Non era completo, affianco a queste parole ci sono molte cancellature.

La porta si apre di scatto e Giulio dall'uscio urla:
Giù.:"chi cazzo t'ha dato il permesso di leggere la mia roba?"
Io:"scusa" abbasso la testa. Le mie scarpe sono diventate molto interessanti.
Giù.:"senti, non voglio più incazzarmi. È arrivato il taxi"
Esco da quella casetta(?) ed entro nel mezzo.
Durante il viaggio nessuno proferisce parola.
Quando l'auto è arrivata davanti a casa mia mi alzo senza salutare nessuno ed entro in casa, avvolta dal silenzio. Come sempre.



Voglio Te Mica Un'altra. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora