Dangerous [hs]

Capitolo 10

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Lily's pov

In questo momento di puro terrore, mi ritrovo pateticamente a cercare una vera definizione di malvagità.
Cos'è il male? Esiste davvero?
È ciò che vedo negli occhi di Harry, nel momento in cui tira il primo pugno?
Forse, mi ritrovo ad ammetterlo, è ciò che scorgo nascosto nel suo sguardo avvelenato.
Ed è grande ciò che vedo, di una portata disumana. Fiamme e lampi.

Eppure non saprei descrivere ciò che ho davanti, talmente sono sconvolta. Con un braccio a raccogliere le ginocchia contro il petto, continuo a tremare, ma non fiato.
E non sento.
C'è solo un fischio persistente nelle mie orecchie, talmente forte e costante da mandarmi fuori di cervello.
Vorrei tanto urlare, ma, in un momento simile, sento come se mi avessero strappato la lingua di netto.

Harry serra la mascella e sferra il primo pugno, centrando il setto nasale del mio aggressore.
Un colpo secco e preciso di nocche, di ossa forti, sporgenti e letali. E il rumore sordo lo sento, sta volta.
Il pover'uomo emette un verso strozzato, osceno oserei dire, ed Harry sembra nutrirsi di quel suono, perché ispira con forza e sferra il secondo colpo nello stesso punto.

Vedete, io non so come faccio a non svenire di fronte alla tremenda visione di Harry che allarga le ampie spalle, tende il petto e contrae i muscoli del braccio, solo per sferrare colpi più dolorosi. Più precisi.

E sangue. Io vedo tanto, troppo sangue.

L'uomo riverso a terra volta il capo verso di me, esponendo ai miei occhi spaventati il suo viso intriso di color cremisi. Di morte.

Allora Harry gli afferra il collo, ma solo per sbattergli la testa contro il pavimento. Ripetutamente.
Come se volesse romperla come un uovo, quella testa.
I suoi occhi verdi sono spalancati, vitrei e lucidi dallo sforzo, la mascella contratta e le labbra ridotte ad una sottile striscia rosata.
Una chiazza di rossore parte dal collo e raggiunge il suo viso paonazzo, e il suo corpo è teso come una corda di chitarra e colpisce, continua, mandandomi fuori di testa.

Sferra un altro pugno, poi un altro, un altro ancora, in una successione di colpi talmente veloce da non permettere all'uomo di riprendere fiato.

"Basta." Sussurro con voce rotta, non riuscendo a guardare tutta quella violenza. Perché nonostante la situazione sia completamente differente, non posso fare a meno di pensare Harry come mio padre e l'uomo a terra come me.
Solo che qui c'è più istinto, più fuoco.

"Basta." Ripeto, tornando a piangere.
Harry è un folle, in questo momento. Con le mani che tremano dalla voglia di distruggere.
Lo vedo tendersi per sferrare un pugno, questa volta sulla clavicola, rischiando di spezzare l'osso con la sola forza delle nocche.

E qui, mi rendo conto che non posso più sopportarlo.

"Basta!" Urlo, afferrandomi i capelli per tirarli con forza. Abbasso il capo, strizzo gli occhi.
"Basta! Basta, basta, basta, basta!"

Un forte bruciore mi formicola sulla pelle, e una fitta di dolore mi fulmina le tempie da parte a parte. Mi ritrovo a sospirare tra i singhiozzi, tentando di frenare i tremiti.
"Basta, basta." Continuo a sussurrare.
Mi sento male. Fisicamente e mentalmente.
Il mio corpo è sfinito a causa dello sforzo del gridare, dell'affanno, della disperazione.
Voglio solo tornare a casa. Ma non voglio stare da sola...

E poi, solo allora, tutto si ferma.
Il tumulto svanisce, affogando in un inquietante silenzio.
Harry mi afferra.
Striscia, si inginocchia al mio fianco e mi tira per entrambi i gomiti, trascinandomi sul suo grembo.