Capitolo 53

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Lily's pov

Eppure la delusione è una bestia prepotente, che se morde lascia il segno oppure sbriciola la fiducia. E se tutto ruota intorno ad essa ed essa perde il proprio valore, il castello di carte crolla privo di fondamenta.
È questo che mi accaduto? È questo mi ha portata a fuggire e a cercare riparo nel silenzio?

Smettere di parlare è stato più facile che affrontare la realtà dei fatti. Ho avuto il tempo di pensare, di tagliare e ricucire le ansie che mi hanno consumato le pareti del cranio fino a rincoglionirmi - e negare a me stessa la verità è come violentare la mia stessa mente. Harry ha perso la mia fiducia. Tutto qui. Le sue mani non sono più grandi e gentili, le sue braccia non profumano di casa come una volta, i suoi occhi ormai non sono limpidi e lucidi mentre guardano i miei. Perché hanno smesso di farlo.

Respirare è divenuto insostenibile. Pesa sul mio ventre una sfera di cemento in grado di spezzarmi in due, in grado di farmi urlare. La notte non dormo più, ché le mie lenzuola bianche odorano di lacrime e pensieri colmi d'ansia. Cosa diavolo c'è di sbagliato in me? Cos'è questo respiro spezzato, questa sensazione di impotenza? La mia camera è diventata una gabbia, la mia vita ha preso a starmi stretta, io ho iniziato a detestare l'idea di vedere sempre le solite facce di merda. La gente che amo e che odio e che riesce comunque a deludere le mie aspettative.

Spengo il telefono e mi lascio guidare dai passi. Sono loro che mi conducono di fronte allo specchio, di fronte alla verità. I miei occhi non sono più i miei occhi. Ma due semplici iridi spente e nere come il petrolio che mi sporca i polmoni, e colme di iracondia ingiustificata verso me stessa, verso di me, che non ho colpe.

Harry si è portato via tutto. È stato talmente ingordo che si è riempito i palmi di troppo, di gioia, di gelosia, di rabbia, di me. Mi ha strappato di dosso la pelle che lui stesso ha colmato di baci e brividi; e adesso sono spoglia e nuda, e sola, e persa.
E ho cominciato ad odiarlo nell'istante in cui l'ho pregato di andarsene. Quando mi ha voltato le spalle ho compreso che tutto fosse stato inevitabilmente distrutto, e che non sarei più riuscita a guardare i suoi occhi nello stesso modo.

Non ho più risposto alle sue chiamate. Ho ignorato i suoi tentativi e le sue pretese e i suoi sguardi melliflui, così che anche lui comprendesse la realtà dei fatti: ero giunta al limite. Le sue stronzate non erano più un mio problema.

Quanta delusione e quanto dolore. Forte come mai mi sarei aspettata, di una portata immane. Piangere per lui è piangere per l'amore che mi è stato portato via e che ancora custodisco  gelosamente.
Non passa secondo che io non mi ritrovi a pensarlo, e a ricercare nei miei ricordi le vecchie sensazioni che solo lui era in grado di suscitarmi.

È la mattina del 22 aprile quando comprendo di starmi autodistruggendo. Semplice e conciso: mi sto facendo del male.

Più lo guardo e più rimpiango ciò che siamo stati. Ha ricominciato a fumare - non che prima avesse smesso - e a saltare le lezioni. E sono tornate profonde occhiaie sul suo viso sciupato. È stressato, parla poco, riempie i corridoi scolastici di passi diffidenti.
Questo suo atteggiamento ha la contorta capacità di soddisfarmi, di rassicurarmi del fatto che anche lui piange per me, così come io mi dispero per lui.

Eppure questa volta è diverso. E difficile, perché non sono io che ho sbagliato: non basta raggiungerlo per chiedergli perdono. Lui ha fatto tutto da solo, e solo ci è rimasto.

"Sarah, scusa, non ti stavo ascoltando." Mormoro, incastrando il cellulare tra la spalla e l'orecchio e continuando a picchiettare ritmicamente le unghie contro la scrivania. La sento sospirare dall'altra parte della linea.

"Lily, sei sicura di stare bene?"

La quarta telefonata nell'arco di quindici ore, e lei ancora mi pone una domanda del genere. È ovvio che non stia affatto bene. Eppure riversare la mia carica di odio addosso alla mia migliore amica è l'ultima delle mie intenzioni. Mi rilasso contro lo schienale della sedia.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora